Sviluppato da Microids e Koalabs e pubblicato dai primi con la collaborazione di Astragon e Maximum Games, Syberia: The World Before è l’ultimo capitolo ambientato nel mondo a suo modo magico ideato da Benoit Sokal. Dopo aver recensito la versione PC (se non l’hai letta, puoi recuperarla qui), siamo tornati a vivere la storia di Kate e Dana ma questa volta con pad alla mano. Ecco quindi la nostra recensione della versione per Xbox Series X/S.
Syberia: The World Before – due storie legate tra loro
Syberia: The World Before è tanto sequel quanto prequel delle vicende che vedono Kate Walker come protagonista. Le avventure dell’avvocatessa/avventuriera sono semplicemente indimenticabili e hanno segnato profondamente la storia delle avventure grafiche grazie a enigmi ben congegnati e perfettamente inseriti nel contesto narrativo.
Se i primi due Syberia sono degni di lode per narrazione, enigmi e cast di personaggi, lo stesso non si può dire del terzo capitolo, pubblicato originariamente nel 2017, oltre dieci anni dopo il secondo. Il terzo capitolo soffriva soprattutto di problemi tecnici, specialmente su console. Come sarà andata la trasposizione del quarto capitolo?
Prima di entrare nei dettagli tecnici, è bene fare una piccola introduzione di Syberia: The World Before. In quanto successore di Syberia 3, ci rivede nuovamente nei panni di Kate Walker, una Kate profondamente ferita nell’animo a seguito degli eventi successi. Una Kate che, mai come prima, ci regalerà l’occasione di conoscerla meglio, approfondendo la sua vita e soprattutto i suoi drammi, oltre a una “maledizione” che sembra coinvolgerla da tutta la vita.
Per farlo, Kate Walker non sarà sola. O meglio, noi non saremo soli. Ecco quindi emergere la nuova co-protagonista, una pianista, tale Dana Roze che nei tratti estetici sembra ricordare proprio la stessa Kate (tra l’altro motivo principale che ci porterà a scoprire chi è). Dana però è vissuta ben settant’anni prima della signorina Walker.
Cosa c’entra Dana con Kate? Questo lo lasciamo scoprire a te, sappi solo che la storia di Syberia: The World Before è rimasta invariata su console, proponendo una narrazione efficace, decisamente più ritmata e originale di Syberia 3 (capitolo che rimane comunque essenziale per comprendere ogni sfumatura di Kate e non solo).
I personaggi funzionano quasi tutti, esclusi alcuni soggetti relegati a mere macchiette o comparse (non una novità nella serie). Kate, come detto, migliora molto, si evolve, fa percepire il peso del suo vissuto e chi è cresciuto con lei, o ha avuto modo di recuperare le sue avventure, riuscirà a empatizzare facilmente.
D’altra parte, anche Dana ha una storia da vivere. Una storia che si difende bene e che è utile strumento per potenziare il ritmo di gioco. Rimbalzare da un’epoca a un’altra (2004 per Kate e 1937 per Dana) funziona, regala varietà e possiamo perdonare una certa frettolosità di alcuni risvolti.
Syberia: The World Before – nuovi enigmi per lei signorina Walker
Syberia: The World Before in quanto avventura grafica, non è orfana di enigmi, anzi. Questi sono, da sempre, tra i di forza dell’intera serie. e qui ce ne sono eccome, sono vari, alcuni molto originali (altri decisamente meno). Purtroppo peccano mediamente di complessità, risultando decisamente più accessibili che in passato. Il che non è per forza un male, riuscendo così ad accogliere anche i meno avvezzi al genere.
Ovviamente, tra gli enigmi, quelli che colpiscono di più, quelli più riusciti nonché originali, sono legati alle macchine, a quell’Hans Voralberg che ha saputo catturare l’attenzione tanto di Kate quanto di noi giocatori, con una fantasia e un ingegno decisamente lodevoli. E sì, risolvere alcuni enigmi di Syberia riesce a regalare soddisfazione ancora oggi.
Potenziata anche l’interazione coi dialoghi seppur Syberia: The World Before rimane una storia lineare, con un unico finale. Quindi sì, potrai scegliere cosa dire, cosa approfondire ma questo non muterà gli eventi, già scritti e solo in attesa di determinate tue azioni per avvenire.
Passiamo ora ai controlli, tra i punti deboli della precedente trasposizione (parliamo sempre Syberia 3) qui decisamente più curati e attenti. Mouse e tastiera cedono il posto al pad e portano l’utente a guidare la protagonista in ambienti 3D in modo abbastanza deciso, fluido e lo ammettiamo, stranamente comodo.
Ma se l’impatto iniziale è positivo (soprattutto nelle zone aperte), tocca rilevare qualche incertezza nel momento in cui si entra in zone chiuse e/o ristrette. Qui la legnosità del sistema di comando emerge un po’ di più ma con il tempo e la pratica non ci si farà neanche più caso.
Chi temeva un disastro tecnico alla Syberia 3, può tirare un sospiro di sollievo. Syberia: The World Before funziona anche su console, cede un po’ d’immediatezza rispetto al formato PC ma il risultato è gradevole e soprattutto, funziona da inizio alla fine.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Syberia: The World Before si difende molto bene. Regala atmosfere a suo modo uniche, complici le creazioni del già citato Hans Voralberg ma non solo. Intrigante ed efficace il cambio d’epoca nonché la cura di alcuni dettagli. Da segnalare qualche leggero rallentamento quando si passa da una zona all’altra (non tutte). Ma anche qui, niente che vada a minare l’esperienza di gioco.
Il sonoro rimane decisamente uno dei punti più forti dell’intera esperienza grazie a Inon Zur e oltre venti tracce inedite, alcune decisamente memorabili e piacevoli.