Da amante dei giochi di ruolo strategici, come tantissimi altri titoli anche Symphony of War aveva attirato la mia attenzione. Inizialmente le mie aspettative non erano alte, vista anche la mole di giochi di questa tipologia che immancabilmente arrivano sul mercato, ma al contrario di molti, Symphony of War mi ha proprio colto di sorpresa, presentandomi una profondità strategica davvero notevole, ma soprattutto un’infinità di personalizzazione classi, combinazioni e abilità che anche dopo aver finito la partita ti fa rimanere la voglia di continuare a giocare.
L’incipit della storia ci vede impersonare un giovane venticinquenne del quale potremo scegliere il sesso, che dopo essere cresciuto da orfano di umilissime origini, fresco di accademia militare intraprende la sua nuova vita nell’esercito. Da qui partiranno una serie di battaglie, trame politiche e intenti nascosti che andranno a ricamare il resto della storia.
Onestamente, anche se ha sempre comunque attirato la mia attenzione (seppur con qualche dialogo a volte di troppo), la storia non è certo il punto forte di Symphony of War, così come la caratterizzazione di personaggi principali e secondari, i quali fatte le dovute e poche eccezioni, risultano abbastanza stereotipati.
Le cose in Symphony of War si fanno interessanti non appena finita la prima battaglia che servirà da tutorial base. Il gioco ci presenterà un menù davvero ordinato e mai confusionario, il quale ci permetterà di personalizzare in tantissimi modi le nostre squadre, unità, classi e molto altro, ma procediamo con ordine.
Symphony of War, le battaglie
Dopo un intermezzo che servirà a raccontare gli eventi della storia, il titolo ci catapulterà sul campo di battaglia. Qui gli scontri prenderanno vita a turni, dove ogni esercito muoverà tutte le proprie unità per poi passare il turno al nemico. Il movimento sarà a scacchiera e di base quasi tutte le meccaniche seguono quelle classiche del genere di appartenenza, con attacchi corpo a corpo o a distanza, incantesimi, cure e altro, come il conquistare determinate strutture.
Ogni unità sarà composta da un comandante più un numero di altri alleati dato dalla capacità di comando dello stesso, e il bello è che ci potremo sbizzarrire a creare tutte le combinazioni possibili e immaginabili, vista la mole di unità presenti in Symphony of War. Provare sarà la strada verso il successo, ma soprattutto verso il divertimento. A una squadra bilanciata con un corazzato avanti, due soldati in mezzo, finendo con un arciere e un guaritore nelle retrovie, potremo affiancare una composta da quattro rogue, fragilissimi ma letali, passando per una corazzata composta da due soldati con armature pesanti e tre guaritori nelle retrovie per sostenerli. Le possibilità sono davvero tantissime.
Tornando alla mappa, oltre le unità alleate e nemiche, saranno presenti diversi tipi di terreno che offriranno diversi bonus e malus, e anche diverse strutture che potranno essere conquistate. Lo scopo principale in quasi tutte le battaglie sarà quello di conquistare il forte nemico, piazzando una nostra unità e reclamandolo. Occhio però a lasciare scoperta la nostra base, perché il nemico potrebbe fare lo stesso e farci perdere la battaglia.
Le strutture saranno diverse, molte delle quali serviranno a raccogliere risorse fondamentali per poter cambiare la classe alle nostre unità. La ciliegina sulla torta viene dal fatto che le risorse impiegate per cambiare classi alle diverse unità, non verranno consumate, offrendo così al giocatore la possibilità di sperimentare a piacimento.
Saranno poi presenti dei templi dove potremmo ripristinare le cariche cura di ogni unità con al suo interno almeno un guaritore. e resuscitare le unità cadute in battaglia, sempre ammesso di non aver iniziato la partita con la morte permanente attiva. Infatti il gioco offre questa opzione assieme a tre differenti livelli di difficoltà.
Le cariche cura menzionate prima non sono altro che delle azioni per curare gli alleati o sé stessi, e ogni unità con al suo interno un guaritore può usufruirne.
Oltre la guerra c’è di più
Dire che le battaglie siano il cuore di Symphony of War sarebbe davvero riduttivo e ingiusto soprattutto per quello che la personalizzazione offre. Finita una battagli ci ritroveremo nel menù che ci darà accesso a tantissime opzioni, ecco alcune delle più importanti:
- Marketplace: qui potremo assoldare un numero limitato di unità uniche e illimitato di quelle generiche per formare le nostre squadre, oltre che a comprare equipaggiamento e artefatti o vendere ciò che non vogliamo più.
- Organize Army: come il nome fa intendere, potremo comporre le nostre squadre, scegliendone unità e posizionamento, equipaggiarle, farle salire di livello e cambiare la loro classe.
- Tech Tree: l’albero delle abilità, diviso in tre parti. La particolarità è che queste abilità influenzeranno tutte le unità e non le singole.
- Supports: la parte dove si svilupperanno le relazioni fra le varie unità.
Questo e molto altro aiuta a fare di Symphony of War un titolo con una personalizzazione e profondità strategica davvero invidiabile.
Tecnicamente
Dal punto di vista grafico, Symphony of War presenta uno stile che, sebbene di base sembri un titolo uscito da RPG Maker, dà il meglio di sé quando si parla di animazioni e design delle varie unità. Il tutto comunque reso benissimo in una buona pixel art che riesce a donare una particolare atmosfera al titolo.
Una nota dolente, anzi oserei dire più anonima, è il comparto sonoro, che pur facendo il proprio compito risulta sottotono a confronto degli altri aspetti del gioco, così come i ritratti dei vari personaggi.
Il gameplay è intuitivo e muoversi nei vari menù sarà facile grazie all’utilizzo dei due tasti del mouse, mentre della profondità strategica e personalizzazione proposte non c’è bisogno di aggiungere altro.
Consigliatissimo.