Synergia è una Visual Novel romantica a tema cyberpunk. Noi l’abbiamo “giocata” (le virgolette non sono usate a caso) su Nintendo Switch ma è acquistabile anche su Steam al prezzo di 9,99 €. Una visual novel, genere videoludico particolarmente apprezzato in Giappone, si affida principalmente alla narrazione, offrendo un gameplay spesso scarno ma comunque presente, consistente in piccole interazioni e, soprattutto, scelte che danno moto agli eventi.
Synergia prende il concetto di visual novel, lo purga di qualsiasi possibilità di intervento da parte del giocatore che non sia la pressione del tasto per mandare avanti i dialoghi e si piazza sugli store. Ci si aspetterebbe una bella storia, perlomeno. Ebbene, anche dal punto di vista narrativo ci sono delle falle. Ma basta con le introduzioni e andiamo a vedere com’è fatto Synergia.
Synergia: incipit narrativo
La società in cui vive la protagonista, Cila, è popolata da esseri umani, cyborg e androidi. Per quelli che sono a digiuno di cyberpunk, i cyborg sono esseri umani con innesti cibernetici, come arti meccanici, organi sintetici e cose simili. Gli androidi, d’altro canto, sono robot con le sembianze di esseri umani.
Il legame fra esseri umani e androidi è sempre più stretto e simile a quello che c’è fra comuni umani. Tuttavia, il governo imperiale sotto cui Cila vive ha vietato rapporti sessuali e ogni tipo di relazione amorosa fra queste due entità dalla natura così distinta.
La protagonista di Synergia è una poliziotta in una squadra che si occupa proprio di problematiche e reati legati alla convivenza tra umani e androidi, i quali, in quanto spesso dotati di un’eccezionale forza fisica, possono rivelarsi pericolosi e ostili. Pur lavorando in tale contesto, Cila vive con l’androide Elaine, alla quale è molto legata, nonostante l’evidente natura meccanica di quest’ultima.
Gameplay
Veniamo, dunque, alle dolenti note. Abbiamo già avuto a che fare con altre visual novel, una delle ultime è stata Azur Lane Crosswave o il vecchissimo e redivivo Kowloon Highschool Chronicle. Abbiamo criticato il primo, in particolare, per l’assenza di gameplay. C’erano delle divertenti, per quanto semplici, battaglie navali da affrontare ma erano ricoperte da una marea di dialoghi prolissi e privi di scelte. Ebbene, Azur Lane è Skyrim in confronto a Synergia.
In tutto il “gioco” non dovremo fare altro che leggere e mandare avanti i dialoghi (il che non è neppure necessario, dato che questi ultimi vanno avanti automaticamente, anche se in maniera lenta). Non ci sono interazioni di alcun tipo, se non qualche schermata in cui cliccare e leggere (tanto per cambiare) pochi stralci di testo per approfondire la storia e tre decisioni.
Solo e soltanto tre scelte da fare durante tutta la durata del gioco. Come se non bastasse, le prime due fra queste scelte sono totalmente inutili e non faranno altro che cambiare qualche riga di dialogo, nulla più. Soltanto l’ultima scelta sembrerà influenzare, in modo piuttosto leggero, il finale.
Ora, siamo ben consapevoli che il genere visual novel non prevede, per caratteristica, un gameplay particolarmente complesso o quantitativamente elevato. Ma da qui a non prevederlo affatto, come avviene in Synergia, ce ne passa.
Allarme Spoiler
Non abbiamo altra scelta che parlare della storia, facendo qualche spoiler.
Se la narrativa è davvero l’aspetto più importante di ogni visual novel e, nel caso di Synergia, persino l’unico aspetto, è giusto che vada trattata a dovere. Dobbiamo ammettere che, purtroppo, anche in questo caso siamo rimasti abbastanza delusi. La storia dovrebbe orbitare attorno allo strano e ambiguo rapporto fra Cila e il suo nuovo androide, Mara.
Infatti, un giorno Elaine smette improvvisamente di funzionare e perde tutta la sua memoria, ossia i ricordi legati a Cila. Dobbiamo dire che la confusione e la disperazione repressa della protagonista, nel momento in cui resta profondamente turbata dalla “morte” della sua compagna, è resa davvero bene. La protagonista ricorda perennemente a se stessa che gli androidi non sono che macchine, non importa quanto siano programmati bene e quanto la loro simulazione del comportamento umano sia accurata. Ogni loro mossa non è che frutto di precisi calcoli. Eppure, la scomparsa del suo androide la spinge alle lacrime.
Venendo a conoscenza di questo, Yoko, una spericolata amica di Cila, decide di rifilare alla poliziotta un nuovissimo modello di androide, senza farle sborsare un centesimo. Un tale atto di generosità impensierisce non poco la sospettosa protagonista che però, forse nel tentativo di colmare presto il vuoto lasciato da Elaine, accetta.
Si capisce, quindi, che la narrazione di Synergia prenderà presto una piega romantica e forse persino “ecchi”, a giudicare da alcune scene e dialoghi.
Cosa non funziona?
Come puoi ben vedere dalle immagini, la situazione sfuggirà presto di mano alla fredda e cinica Cila. Mara è troppo reale per essere un androide. I suoi modi di fare, la mancanza di risposta ai tradizionali comandi impartibili a un robot come lei dovrebbe essere, la sua parlantina spigliata e fluente la fanno apparire troppo umana.
Persino il suo modo di mettere il broncio davanti a certe battute o giudizi di Cila sembrano non avere nulla di simulato. Mara, a differenza degli altri androidi, non è neppure in grado di dare alcuna spiegazione sulle sue caratteristiche, programmazione e meccaniche. Anzi, la sua curiosità si estende al mondo esterno, al paesaggio luccicante della città, alla musica, a Cila. Entrambi i personaggi, insomma, sembrano davvero ben scritti e studiati. Sarà, invece, il loro sviluppo a lasciare l’amaro in bocca.
Il loro innamoramento avviene quasi in maniera forzata, nel giro di pochissimi giorni. Per carità, tra umani anche questo è possibilissimo ma la narrazione di Synergia tende quasi ad avviarsi in maniera estremamente frettolosa verso il momento culmine. Come se il racconto dicesse “Ok, so che non vedi l’ora, quindi ecco a te”. E vedremo Mara dichiarare di aver amato Cila dal primo momento in cui l’ha vista e forse anche prima. Tutto ciò non farà che lasciarci perplessi. D’altro canto, Cila accetterà l’amore dell’androide in maniera quasi passiva. E si arriva al momento clou di Synergia, il bacio tra le due.
Un rapporto robotico
Per quanto assolutamente adorabile, il momento del bacio fra Cila e Mara reca con se un’aura di estremamente forzato, come tutto il resto del loro rapporto. Come abbiamo detto, potremo fare solo tre scelte nel corso della storia. Ebbene, nessuna di queste avrà nulla a che vedere con il rapporto fra le due protagoniste. Questo è un modo davvero indecente di impostare una visual novel romantica. Le tre scelte saranno tutte quanto inserite nel contesto lavorativo di Cila.
Qualche tempo fa, abbiamo parlato di Haven, un gioco d’azione ed esplorazione che racconta la storia d’amore proibita fra i due protagonisti. Ebbene, quella non era una visual novel, eppure c’erano moltissime scelte di dialogo riguardanti quasi esclusivamente il rapporto d’amore fra i due personaggi. Essendoci poi, in quel gioco, diversi finali, sappiamo che l’insieme delle scelte dialogiche da noi effettuate avrebbe determinato una direzione della storia anziché le altre, prevedendo persino la fine di quell’amore.
Nulla di tutto ciò sarà presente in Synergia. Questo rovina quella che poteva essere una credibilissima e verosimile storia d’amore dalle mille sfaccettature.
Grafica e colonna sonora
Nella stragrande maggioranza delle visual novel non ci sono molte animazioni, fatta eccezione per cambi di posa o d’espressione dei personaggi. Synergia prende anche questa caratteristica e la estende fino al rimuovere quasi completamente le animazioni. Non vedremo altro che qualche occhio spalancato e basta. I disegni sono abbastanza basici ma, tutto sommato, gradevoli, anche in virtù del filtro retrowave costantemente presente, accompagnato da luci al neon e colori freddi.
La colonna sonora è composta da generici ma piacevoli temi di genere synthwave, come si addice ad un’opera del genere.
Giudizio
A volte diciamo che un gioco non ci è piaciuto. Altre volte diciamo che ci ha deluso. Synergia rientra in quest’ultima categoria. Una storia d’amore fra due personaggi così particolari calata in un contesto narrativo, musicale ed estetico di questo tipo ci aveva davvero affascinato e incuriosito. Peccato che, come spesso accade, il gioco si sia rivelato tutto fumo e niente arrosto, fatta eccezione per poche scene e dialoghi particolarmente interessanti e coinvolgenti dal punto di vista emotivo.
Inoltre, se vuoi comprare Synergia sperando in qualche scena spinta o elementi davvero ecchi, sappi che c’è pochissimo anche a quel livello, rispetto a ciò che abbiamo già mostrato in questa recensione. Insomma, senza lode e con una buona spolverata di infamia.