Tra i titoli di inizio 2025 non troviamo solo i più blasonati, come Dynasty Warriors: Origins, ma anche diverse perle indie davvero interessanti. Tra queste spicca Tails of Iron 2: Whiskers of Winter, sequel del titolo rivelazione del 2021, che torna dopo tre anni per raccontarci una nuova storia oscura con un design accattivante.
Sviluppato da Odd Bug Studio e pubblicato da United Label, questo sequel raccoglie l’eredità del primo capitolo e la espande, introducendo nuove meccaniche e approfondendo il suo affascinante mondo dark fantasy. Tails of Iron 2: Whiskers of Winter uscito il 28 gennaio 2025 su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One, Nintendo Switch e PC, e noi lo abbiamo recensito su Xbox Series S. Ma come si comporta questo nuovo episodio?
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Il Gelido Nord Tra Ratti e Non Morti
I ratti del sud stanno ancora cercando di riprendersi dalla feroce e violentissima battaglia contro le rane, narrata nel primo Tails of Iron. Tuttavia, una nuova minaccia incombe, questa volta proveniente dal gelido nord: le Ali Nere, una fazione di non-morti capitanata da spietati pipistrelli, minaccia la stabilità delle terre settentrionali. Il protagonista di questa nuova avventura è Arno, un giovane topo adottato dal Guardiano del Nord. Arno, però, ha un passato particolare: è il figlio illegittimo del Re del Sud, come rivelato nel primo capitolo. Questo lo porterà a vivere una pericolosa avventura, immersa in un’atmosfera da fiaba dark fantasy.
Non ci troviamo di fronte a una narrativa particolarmente complessa o articolata, ma il mondo di gioco è comunque affascinante, grazie soprattutto al meraviglioso stile artistico e al doppiaggio di Doug Cockle, storico interprete di Geralt di Rivia nella saga di The Witcher che ci narra quello che succede sullo schermo. La narrazione, pur essendo chiara e ben raccontata, funge principalmente da cornice per l’esperienza di gioco e lo stile grafico, risultando più un pretesto per l’azione che un elemento centrale dell’esperienza di Tails of Iron 2: Whiskers of Winter.
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Tails of Iron 2: Whiskers of Winter – Tra un souls e un metroidvania
Sul fronte ludico, Tails of Iron 2 prende ispirazione dal suo predecessore migliorandolo sotto alcuni aspetti, pur mantenendone l’impostazione di base. Si tratta di un gioco a scorrimento laterale con elementi non lineari tipici dei Metroidvania, anche se l’esplorazione risulta piuttosto limitata. Nonostante i livelli siano liberamente accessibili, la mancanza di segreti o aree di particolare interesse riduce la spinta a esplorarli. Anche l’introduzione del rampino, che aumenta la mobilità, non aggiunge reali vantaggi, poiché raramente apre nuove strade o porta a scoperte significative. A differenza di titoli come Hollow Knight, l’esplorazione non rappresenta il fulcro dell’esperienza, che invece punta maggiormente sulla progressione attraverso missioni e combattimenti contro boss e nemici.
Una volta entrati in battaglia, il gioco mostra il suo lato più coinvolgente. Il combat system prende a piene mani dai Soulslike, con scontri in cui è fondamentale imparare i pattern nemici, schivare e parare al momento giusto, tenendo d’occhio i segnali visivi che indicano le mosse avversarie. Attaccare nella finestra di opportunità corretta è essenziale per sopravvivere, dato che il livello di difficoltà è piuttosto alto e il gioco può risultare impegnativo se affrontato con superficialità. Tuttavia, con un po’ di pratica e comprendendo le meccaniche, la sfida diventa più accessibile senza mai essere punitiva. Inoltre, la disposizione intelligente dei checkpoint, rappresentati da panchine sparse lungo i livelli, permette di riprovare gli scontri senza perdere troppo progresso.
Un altro aspetto interessante di Tails of Iron 2: Whiskers of Winter è il sistema elementale, che introduce quattro diversi tipi di danno: ghiaccio, veleno, elettricità e fuoco. Ogni nemico ha una propria vulnerabilità, per cui è necessario adattare l’equipaggiamento di conseguenza. Questo aggiunge varietà al gameplay, ma può risultare macchinoso, costringendo a frequenti cambi di armi e armature, con il rischio di rallentare il ritmo dell’azione.
Tails of Iron 2: Whiskers of Winter offre una buona selezione di armi, tra cui lance, spade, asce e pistole, che possono essere equipaggiate singolarmente o in combinazioni diverse. Inoltre, man mano che si avanza, si ottengono incantesimi elementali e trappole utilizzabili in battaglia, rendendo il combattimento più strutturato e raffinato rispetto al capitolo precedente. Queste meccaniche diventano particolarmente utili contro i boss più impegnativi, ma, dopo qualche ora, la ripetitività dell’azione inizia a farsi sentire, rendendo il gameplay meno stimolante.
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Un’aggiunta significativa rispetto al primo capitolo è il sistema gestionale legato alla ricostruzione del castello, inizialmente distrutto e privo di abitanti. Nel corso dell’avventura, è possibile reclutare alleati che svolgono ruoli fondamentali, come il fabbro per migliorare le armi, il mercante per l’acquisto di oggetti, la cuoca per la preparazione di pasti utili in battaglia e il carpentiere per il potenziamento delle strutture. Il castello può essere migliorato fino a tre livelli e include un sistema di crafting che consente di fabbricare equipaggiamenti e risorse utili per le missioni. Sebbene questo elemento gestionale non sia particolarmente profondo, aggiunge un’interessante variazione alla formula di gioco.
La longevità complessiva di Tails of Iron 2: Whiskers of Winter si attesta sulle 12-15 ore, un valore simile a quello del primo capitolo. Se si decide di esplorare a fondo il mondo di gioco e completare tutte le attività secondarie, la durata può aumentare leggermente, ma nel complesso il titolo offre un’esperienza equilibrata e ben strutturata.
Una fiaba visivamente accattivante
Dal punto di vista visivo, Tails of Iron 2 vanta uno stile artistico degno di nota. Con un design interamente disegnato a mano che esalta alla perfezione l’atmosfera fiabesca e oscura del gioco. Il mondo di gioco, dai toni cupi e dettagliati, appare vivo e ben caratterizzato, con scenari suggestivi che spaziano tra fitte foreste, rovine e castelli. Anche il design di mostri e personaggi è curato, seppur non particolarmente originale, risultando comunque affascinante e ben realizzato.
Dal punto di vista tecnico,Tails of Iron 2: Whiskers of Winter si dimostra molto solido: non abbiamo riscontrato bug o problematiche di rilievo, il frame rate è stabile e fluido, e le animazioni, pur con qualche piccola imperfezione, sono generalmente ben realizzate. Un dettaglio particolarmente apprezzabile riguarda gli effetti grafici, come il sangue e la neve, che interagiscono dinamicamente con il protagonista, aumentando il coinvolgimento visivo.
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Per quanto riguarda il comparto sonoro, gli effetti risultano ben curati e accompagnano adeguatamente l’azione, mentre la colonna sonora si adatta ai vari momenti senza però offrire spunti particolarmente memorabili.Tails of Iron 2: Whiskers of Winter non presenta doppiaggio in italiano, ma solo sottotitoli, che purtroppo non sempre risultano posizionati in modo ottimale sullo schermo. Il doppiaggio in inglese, affidato a Doug Cockle, storica voce di Geralt di Rivia, è di altissimo livello e contribuisce a dare profondità e fascino all’ambientazione del gioco.