Sviluppato da Taito in sinergia con HAMSTER Corporation e pubblicato da ININ Games, Taito Milestones 3 è il terzo capitolo delle collection di classici arcade sviluppati da Taito stessa. Si tratta di trasposizioni fedeli e con pochissime aggiunte che puntano a far rivivere con forte nostalgia gli anni ‘80 e ‘90 tra action platform a scorrimento in 2D e intriganti puzzle-platform. Noi abbiamo consumato i dieci titoli proposti su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a tornare indietro nel tempo?
Taito Milestones 3 un nuovo tuffo nel passato
Taito Milestones 3 non si allontana molto dalle diverse collection di classici arcade che stanno sbucando un po’ ovunque e che vedono la stessa ININ Games impegnata in prima linea, come la recente IREM Collection Volume 2 (di cui puoi recuperare la nostra recensione). A differenza di quest’ultima, però, Taito Milestones 3 presenta ben 10 titoli completi con elementi molto più famosi e noti anche a chi non ha vissuto personalmente quegli anni.
Il primo a spiccare è sicuramente Bubble Bobble, titolo del 1986 incentrato sulla cooperazione ma disponibile anche in single player che vede i due draghetti sparapalle più famosi di sempre, impegnati in una lunga e ostica scalata contro nemici di vario genere. Subito dopo, abbiamo Rainbow Islands del 1987 con Bubby e Bobby in forma umana e pronti a far nascere una serie di arcobaleni utili per dar vita a percorsi platform per le nostre impervie arrampicate.
E sempre in Taito Milestones 3 abbiamo tutti e tre i capitoli di Rastan Saga, per la precisione sono: Rastan Saga I, Rastan Saga II (che in realtà è un prequel) e Warrior Blade. Si tratta di un di un action platform in 2D a scorrimento orizzontale datato 1987-1991 e con protagonista l’iconico Rastan in tutta la sua furia simil-Conan il barbaro. Altrettanto interessanti come presente in questa collection sono il più “recente” del break, Dead Connection, datato 1992, che cambia completamente le atmosfere passando dal fantasy ad ambientazioni gangster-like anni ‘50 e Thunder Fox, 1990, che si avvicina più ai titoli del già citato IREM Collection Volume 2.
Con Cadash, 1989, torniamo invece nuovamente sul fantasy con una nuova principessa da salvare e una spedizione avventurosa da intraprendere, con tanto di personaggio da selezionare tra le varie classi decisamente standard (combattente, mago, ecc.). Runark, invece, anno 1990, è un picchiaduro a scorrimento orizzontale, sempre rigorosamente in 2D, dove siamo impegnati a salvare animali maltrattati da gang pericolose di vario genere.
Completa il pacchetto di dieci titoli di Taito Milestones 3 Champion Wrestler, anno 1989. Come da titolo, parliamo di un titolo ispirato al mondo del wrestling con risse sopra e fuori dal ring con ogni mezzo a disposizione e con combattenti di vario rango. Riassumendo, a differenza delle precedenti collection, Taito Milestones 3 ha diversi assi nella sua manica, già solo gli appassionati di Rastan avranno pane per i loro denti.
Se c’è qualcosa da evidenziare è forse la mancanza di grande varietà delle tipologie di gioco (salvo alcuni titoli). A conti fatti, sono quasi tutti picchiaduro a scorrimento in 2D (o run’n’gun che dir si voglia) che richiedono grossomodo di eseguire le stesse azioni: menare nemici di livello in livello totalizzando più punti possibili. Questo significa che gli appassionati del genere, soprattutto i nostalgici, ameranno tale collection mentre gli altri rischiano di annoiarsi prima del tempo.
Classici senza aggiornamento
Taito Milestones 3 presenta dieci titoli senza alcun ritocco ludico evidente, limitandosi a un classico e fedele porting. Le aggiunte offerte da ININ Games riguardano pochi interventi user friendly come la possibilità di salvare e creare dei checkpoint in modo tale da poter riprendere a dove si è fermati senza ricominciare dal principio (elemento nativo di praticamente tutti i titoli inclusi nella collection).
Al salvataggio manuale, bisogna anche evidenziare le classifiche online, utilissime per gli amanti nonché nostalgici dei cabinati e la possibilità di poter vivere gran parte dei titoli in cooperativa locale, raddoppiando il divertimento. A queste poche aggiunte, bisogna evidenziare che i titoli si ripresentano con tutti i loro pro e contro, risultando quindi in gran parte legnosi e dalla durata relativamente breve a cui si sommano alcune imprecisioni prevalentemente nelle fasi platform (niente comunque di grave).
Ovviamente, Taito Milestones 3 punta tutto sull’appeal nostalgico e questi funziona soprattutto su chi quei cabinati li ha vissuti in prima persona. In quel caso si parla di un vero e proprio viaggio nel tempo seppur orfano dell’innegabile fascino delle sale giochi. Purtroppo, oltre ai titoli in sé per sé, l’offerta di questa collection si riconferma abbastanza povera di extra perdendo quindi il confronto con altre opere nostalgiche ben più generose.
Nel dettaglio, parliamo di titoli come Tetris Forever (di cui puoi recuperare la nostra recensione) dove, oltre a diversi titoli interamente giocabili, l’offerta comprendeva anche interviste, approfondimenti scritti, documenti e immagini di vario genere. Tutto questo non è presente nel titolo in oggetto che si limita quindi a fare lo stretto indispensabile a un prezzo (39,99 euro) abbastanza esoso nonostante la presenza di titoli di tutto rispetto.
Grafica e sonoro
Graficamente non abbiamo molto da evidenziare. Come più volte detto, siamo dinanzi a dieci titoli che non hanno subito alcun tipo di ritocco, neanche grafico. Sono sì presenti alcuni filtri ma non rivoluzionano l’impatto visivo che rimane forte soprattutto per la carica nostalgica di quei tempi unici. Da evidenziare però una discreta varietà estetica che va dal minimalismo iconico dei livelli di Bubble Bobble a quelli decisamente più fantasy di Rastan Saga, al ring di Champion Wrestler fino ad ambientazioni gangsta (tutte discretamente e appagabilmente devastabili) di Dead Connection.
Anche il sonoro ne esce vittorioso grazie soprattutto alla varietà e alla carica nostalgica, riuscendo ad accompagnare il corrispettivo estetico senza mai risultare ridondante o fastidioso, salvo alcuni titoli. Da segnalare infine che Taito Milestones 3 ha sì i sottotitoli in lingua italiana ma questi sono limitati a opzioni e menù. I vari giochi sono quasi tutti in lingua inglese con alcune eccezioni come Dead Connection che ha i sottotitoli in giapponese e l’audio in inglese.
Ultimissima nota di merito è la console su cui Taito Milestones 3 approda come esclusiva: Nintendo Switch. Nel dettaglio, il titolo si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo ma il vero potenziale è nella sua portabilità. In poche parole, è come avere tra le proprie mani una piccola sala giochi emersa direttamente dal passato.