Sedersi ad un tavolo, giocare e raccontare una storia è un’attività che l’uomo porta con sé da secoli. Un tempo questo succedeva soprattutto nelle taverne, luoghi nei quali i viaggiatori si fermavano dopo un lungo viaggio per riposare, ormai troppo stanchi per proseguire il loro percorso. Oggi tali attività sono perlopiù portate avanti in ambienti domestici, circondati da amici e familiari, ma la magia di creare un qualcosa di collettivo grazie all’immaginazione rimane invariata.
Table 9 Studios, con il loro Tales & Tactics, sono riusciti a proporre sotto forma di videogioco l’antica tradizione di raccontare storie e vivere avventure attraverso il gioco di gruppo, sviluppando un rogue-like auto-battler che offre tantissime ore di contenuti e con una curva di apprendimento tutt’altro che immediata. Da questo studio, formato da due fratelli, non ci si poteva aspettare che un eccellente titolo, vista la loro familiarità con il genere e la loro capacità di interpretare e bilanciare le meccaniche tipiche dei rogue-like. Non a caso sono gli autori di una delle mod più riuscite di Slay the Spire, compito tutt’altro che semplice e che ha portato lodi meritate a Table 9 Studios.
Tales & Tactics: taverne, storie e miniature
La premessa di Tales & Tactics è tanto semplice quanto efficace: circondati da persone, cibo e birra, prenderemo il nostro posto al tavolo da gioco e vivremo una storia interamente narrata dalla persona che ci siede davanti. Il nostro obbiettivo finale sarà raggiungere il Grande Torneo e vincerlo, ma ovviamente non sarà una cosa semplice. Durante il viaggio che ci porterà al torneo incontreremo figure misteriose e potenti che proveranno a fermare la nostra ascesa, ma non tutti ci metteranno i bastoni tra le ruote. Molte delle personalità che troveremo cercheranno di aiutarci invece, alcune solo per gentilezza, altre per puro tornaconto personale.
Il modo in cui Tales & Tactics dà vita alla nostra storia personale è tipico dei rogue-like, ovvero ci pone di fronte a una serie di bivi che determineranno non solo l’intreccio generale ma anche la natura dei potenziamenti che potremo ricevere. La scrittura è molto leggera e incline a un umorismo che permea l’intero gioco, cosa che si può percepire anche dal modo in cui il narratore ci parla a più riprese. Ma l’aspetto più interessante dal punto di vista narrativo è come le scelte che prenderemo verranno ricordate dai personaggi incontrati, determinando così eventuali malus o bonus nelle fasi più avanzate della partita.
Nonostante il comparto narrativo sia ben fatto e sicuramente interessante, il cuore pulsante di Tales & Tactics sta nel “Tactics”, ossia nel suo gameplay puro e crudo, fatto di scelte strategiche e di combo che durante le prime ore di gioco non verranno neanche prese in considerazione.
Botte automatiche
Tales & Tactics ci introduce alle meccaniche attraverso un tutorial che a conti fatti è il primo stage della nostra storia, ovviamente saltabile dalla seconda partita in poi. Da qui possiamo capire le basi del gioco: davanti a noi avremo una plancia da gioco suddivisa in esagoni e a nostra disposizione avremo una mano composta da creature di tutti i tipi, come fate, demoni, elementali e via dicendo. Tutto quello che dovremo fare sarà scegliere quali creature mettere sul campo di battaglia e premere sull’icona posta in alto sullo schermo, in questo modo daremo via alle danze e le nostre pedine faranno tutto il lavoro.
Da un primo impatto potrebbe sembrare che le nostre azioni e il risultato di esse siano del tutto casuali, quasi come se l’effettiva scelta del tipo di creatura e dove posizionarla sia poco importante, ma ovviamente si tratta solamente di una percezione errata, visto che ogni scelta che prenderemo sarà cruciale per vincere uno scontro, soprattutto nelle fasi avanzate del gioco. Quando dico “fasi avanzate” non intendo la fine di una partita, ma sto parlando del sistema di progressione del gioco, che ci permetterà di scegliere non solo livelli di difficoltà maggiori, ma anche nuove meccaniche, nuovi scenari e nuove truppe mano a mano che guadagneremo punti da spendere.
All’inizio potrà essere anche scoraggiante, vista la mole di informazioni che dovremo gestire, ma partita dopo partita prenderemo confidenza con ogni meccanica e ogni sinergia, visto che quest’ultime saranno gestite non solo dal tipo di truppa che decideremo di mettere in campo, ma anche da una serie di equipaggiamenti che potranno essere dati ad ogni pedina a nostra disposizione. Se le cose non fossero abbastanza, ogni pezzo di equip potrà essere “fuso” con altri pezzi, dando vita a una ulteriore stratificazione della gestione dei nostri soldati.
Oltre alla modalità classica, Tales & Tactics propone anche una modalità PVP online molto interessante e una modalità challenge, denominata “Challenge Climb“, che consiste in una serie di prove tutt’altro che facili, consigliate dopo aver completato a più riprese il Grande Torneo e che aggiungono ulteriore spessore all’offerta generale del titolo di Table 9 Studios.
Una grafica funzionale
Forse l’aspetto più debole di Tales & Tactics è da ricercare proprio nel suo lato tecnico, ma è totalmente marginale come aspetto dal mio punto di vista, soprattutto perché non stiamo parlando di un disastro, ma di una resa grafica e sonora molto basilari, che però risultano del tutto funzionali ai fini del gameplay. Ogni pedina è ben caratterizzata e riconoscibile, l’HUD, seppur denso di informazioni, diventa leggibile e intuitivo dopo poche partite e gli artwork dei mostri e degli NPC, anche se personalmente non mi fanno impazzire, non possono di certo essere definiti brutti, anzi, se siete fan dello stile cartoon vi piaceranno anche.
La voce del narratore, come anticipavo prima, risulta molto simpatica e il doppiaggio vuole portare proprio in quella direzione, ossia una narrazione molto leggera e umoristica, con commenti sarcastici ad ogni occasione. L’unica nota negativa si può ricercare nella qualità della registrazione, che non è ai livelli di altri giochi, ma comunque poco importa.