Negli ultimi anni, il panorama indie ha saputo regalarci veri gioielli in generi diversi, capaci di conquistare un vasto pubblico. Tra questi è impossibile non citare Vampire Survivors, un titolo che ha rappresentato uno dei fenomeni più sorprendenti del settore. Seguendo le orme di questo successo, arriva sugli store Tap Wizard 2, sviluppato da TopCog, uno studio indipendente americano.
Pubblicato da Ultimate Games SA, Tap Wizard 2 è un gioco idle con elementi di action RPG e sparatutto, disponibile per Xbox One e Xbox Series X|S dal 7 gennaio. Il titolo si distingue per il suo elaborato sistema di incantesimi e abilità, accompagnato da una gradevole grafica in pixel art. Vediamo come si comporta su Xbox Series S.
Un contesto nulla di più
Parlare di narrativa in questo genere di giochi può risultare fuorviante. Spesso gli sviluppatori, consapevoli che il gameplay sarà il fulcro dell’esperienza, limitano la trama a un semplice pretesto. Tap Wizard 2 non fa eccezione: propone un contesto che, pur minimale, riesce a immergere il giocatore nelle sue partite.
Vestirete i panni di un mago, un eroe scelto tra varie opzioni, ciascuna con caratteristiche uniche. La missione? Salvare la cronosfera dai nemici, sfruttando la capacità di riavvolgere il tempo. Ogni volta che il mago muore, torna in gioco con statistiche migliorate. Sebbene la trama serva solo da cornice, è comunque apprezzabile lo sforzo di offrire un minimo di contesto narrativo. Ma se la “storia” è solo un riempitivo, come si comporta il gioco?
Tap Wizard 2 , Un gioco che non si gioca
Tap Wizard 2 è un titolo che potrebbe sembrare atipico, soprattutto per chi non ha familiarità con il genere. Si tratta di un auto-battler inattivo, facile da giocare e immediato nell’approccio. In pratica, il gioco “si gioca da solo”: il vostro mago continuerà a combattere e progredire anche quando la console è spenta, accumulando risorse che potrete utilizzare al vostro ritorno.
Dal punto di vista del gameplay, il giocatore ha un controllo limitato in Tap Wizard 2. È possibile influenzare la direzione del mago con la levetta destra, ma non è strettamente necessario. Il vero focus è sulla gestione dei potenziamenti, degli sblocchi e delle abilità. Con ogni morte, che spesso avviene dopo pochi minuti, il mago diventa leggermente più forte. Man mano che si prosegue, si sbloccano nuove opzioni, ma il gioco introduce presto una sorta di tentativo di ostacoli: per ottenere ulteriori potenziamenti, sarà necessario accumulare risorse nel tempo, sfruttando il sistema idle.
Questa meccanica potrebbe sembrare strana o troppo semplice, ma la profondità del gioco emerge gradualmente. Si possono scegliere diversi tipi di maghi, ognuno con abilità uniche, e accedere a oltre 25 tipi di nemici, incantesimi come palle di fuoco, fulmini,luce e altro ancora, e numerosi sistemi di progressione. Le risorse raccolte possono essere investite in pendenti, obelischi, diagrammi di abilità e totem collezionabili, aumentando così la longevità del gioco. Tuttavia, il sistema di navigazione tramite controller risulta poco intuitivo, rendendo la gestione leggermente macchinosa.
In definitiva, Tap Wizard 2 è adatto a sessioni brevi o a chi cerca un titolo da gestire passivamente. L’interazione diretta si limita principalmente all’assegnazione dei potenziamenti.
Pixel art e solidità tecnica
Gli amanti della pixel art in contesti fantasy apprezzeranno sicuramente lo stile grafico del gioco, che risulta piacevole e ben realizzato, pur senza introdurre nulla di particolarmente innovativo. Le ambientazioni variano quanto basta per mantenere l’interesse, anche se non lasciano un’impronta memorabile.
Dal punto di vista tecnico, il titolo si comporta egregiamente su Xbox Series S. Non abbiamo riscontrato bug o problematiche di rilievo, e il gameplay è fluido e stabile, un risultato più che soddisfacente per un gioco di questo tipo.
Le musiche, seppur gradevoli, peccano un po’ di varietà e possono risultare ripetitive nel lungo periodo. Una nota positiva per i giocatori italiani: il gioco è completamente tradotto nella nostra lingua, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio.