Sviluppato da ABX Games Studio e pubblicato da Ratalaika Games, Taqoban è un puzzle game con piccoli cenni di platform che sa regalare sfide impegnative a chi saprà dedicarcisi e soprattutto a chi riuscirà a farsi rapire dall’apparente semplice meccanismo che domina nell’intera produzione. Noi abbiamo recensito la versione per PlayStation 4 e siamo pronti a condividere le nostre impressioni!
Taqoban: due panda paffutelli e tanti blocchi
L’opera di ABX Games Studio è un classico puzzle game e punta tutto sul gameplay. Non c’è trama, non c’è cattivo, ci sono solo blocchi da spostare in oltre cinquanta livelli di difficoltà crescente. I protagonisti di questa bizzarra avventura sono due panda paffuti e tondeggianti: uno a chiazze celesti e l’altro a chiazze rosse. Questi allegri e strampalati animali sono gli unici soggetti che vedrai in tutto il gioco e in fondo va bene così.
All’inizio di ogni sessione di gioco potrai scegliere chi impersonare e inoltre, il gioco regala anche la possibilità di essere esperito in co-op (in 12 livelli dedicati). E lo diciamo da subito, in due il divertimento raddoppia (anche se per poco)! Ma come ci si diverte in Taqoban? Spostando cubi in una serie di paesaggi da spostare di volta in volta… Ma approfondiamo pezzo per pezzo.
Un gameplay solo all’apparenza complesso
Ogni livello di Taqoban è diviso in sezioni quadrate. Si parte da tra sezioni più uno spazio vuoto per poi aumentare man mano che si alza la difficoltà. Ogni quadrato ha al suo interno un percorso e uno di questi conterrà il traguardo da raggiungere che è un quadratino con una freccia rossa luminosa. Su quel quadrato dovrai posizionare il blocco del rispettivo colore. Fatto ciò, completerai il livello e passerai al prossimo.
Per risolvere gli innumerevoli puzzle hai a disposizione diverse azioni. La prima è quella di comandare direttamente il panda prescelto a cui spetta l’ingrato compito di spingere il blocco da una parte all’altra del livello, tentando di raggiungere il traguardo finale. Il protagonista, nonostante la sua “rotondosità”, riesce anche a compiere dei piccoli, goffi e lenti saltelli in una sorta di micro fase platform sinceramente poco efficace.
La seconda azione fondamentale a disposizione del giocatore è lo “slide”. Letteralmente la possibilità di spostare un quadrato alla volta del livello, come in qualsiasi altro puzzle game. In questo modo creerai e smantellerai innumerevoli percorsi. Questa abilità si attiva immediatamente premendo il tasto quadrato e per confermare i cambiamenti di scenario, basterà ripremere lo stesso tasto. In questo modo, plasmerai letteralmente il livello, riuscendo a spostare panda e blocco fino al traguardo. Riassumendo, ogni sfida si risolve col costante passaggio dalla fase “panda” alla fase “slide”.
Man mano che si avanzerà nei livelli, si aggiungeranno piccoli elementi come una sorta di passaggio percorribile solo dal blocco e che costringe quindi a studiare due percorsi: uno per il blocco e uno per il panda. Saranno visibili anche degli “indirizzatori” che permetteranno al blocco di seguire le frecce e quindi di procedere solo in una determinata direzione. Infine, ci saranno livelli dove bisognerà portare a destinazione più blocchi di colore diversi, che si tratti di più traguardi da raggiungere o di creare una sorta di totem di blocchi nell’ordine richiesto.
Tieni d’occhio le tue mosse
Taqoban richiede al giocatore di pianificare ogni sua mossa. A determinare la nostra bravura, infatti, sul lato sinistro dello schermo sarà onnipresente una lunga canna di bamboo che andrà a ridursi man mano che effettueremo delle mosse. Meno mosse facciamo per completare il livello, più possibilità avremo di conquistare il bamboo d’oro (che automaticamente sbloccherà anche quello argento e bronzo). Le azioni conteggiate dalla canna di bamboo sono fondamentalmente due: ogni singolo movimento che effettua il blocco e ogni singolo movimento di “slide”.
Tranquillo, il gioco mette a disposizione anche un’immediata fase di “ritorno al passato”, permettendo di tornare indietro nel tempo e riavvolgendo le tue mosse. Una comodità non da poco visto che il rischio di fare slide “slide” inutili è decisamente elevato. Le combinazioni, infatti, sono innumerevoli e non sempre visibili.
In ogni caso, tranquillo, il gameplay sembra complicato a parole ma grazie a un pratico tutorial, imparare le regole di Taqoban sarà una passeggiata. Il problema è lasciarsi trainare fino alla fine. Taqoban infatti presenta tutto ciò che ha… nel tutorial. Dopo non ci sono sorprese se non il grado di sfida che si eleva sfiorando anche la frustrazione nelle fasi più avanzate dove ti ritroverai a tenere d’occhio un quantitativo di quadri/livello decisamente elevato e complesso.
Oltre al grado di sfida e al completamento di tutti i quadri disponibili (oltre cinquanta) il gioco non offre altro. Potresti voler cercare di ottenere il bamboo d’oro in tutti i livelli ma è giusto per soddisfazione personale considerando che il gioco non ha nulla da sbloccare… Da segnalare, inoltre, il fatto che il gioco include un sistema di trofei ma che questi si possono ottenere tutti in modo rapido e senza neanche completare tutto il gioco.
Grafica e sonoro: ci si ferma alla sufficienza
Graficamente Taqoban fa il minimo. L’estetica non è memorabile e a lungo andare si nota un riciclo costante di elementi. Ogni quadro è uguale agli altri. Cambia la morfologia dei quadrati ma l’estetica è la stessa. I panda stessi, hanno animazioni minime e ripetitive. Anche il sonoro non è memorabile e in situazioni di stallo (e ce ne saranno molte) può risultare perfino ripetitiva e/o fastidiosa.