Già dalla metà di aprile scorso sappiamo che miHoYo, già mamma dell’arcinoto (e ‘arcigiocato’) Genshin Impact, è a lavoro su un titolo destinato al mercato mobile di tutt’altro genere. Il progetto si chiama Tears of Themis e, dalle descrizioni proposte direttamente dalla software house di Shanghai, sembra quanto di più simile ad un otome (genere che, come si sa, è originario del vicino Giappone) si possa produrre in Cina.
Tears of Themis, il titolo ‘detective romance’
miHoYo insiste molto nel descrivere questa sua nuova fatica in questi termini. L’intento più probabile dietro a questa scelta linguistica è quello di distanziarlo idealmente dagli omologhi nipponici, i quali sono in effetti ambientati in contesti più rilassati e giovanili. In tal senso, questo nuovo titolo potrebbe presentare le caratteristiche di un thriller psicologico, considerando anche che, a detta degli sviluppatori, l’elemento investigativo e quello romantico dovrebbero procedere di pari passo per tutta la durata del titolo.
Dopo la closed beta, che si è conclusa un mese fa esatto, arriva la conferma della full release del titolo, che avverrà nel corso di quest’estate. Nel frattempo è già disponibile la preregistrazione sia su Google Play Store che su App Store. Onde incentivare l’aumento dell’affluenza, miHoYo promette che, raggiunti i 500.000 utenti preregistrati, sarà possibile ottenere dieci ricompense in-game. Il gioco non sarà localizzato in italiano, ma per fortuna non mancherà l’inglese, che affiancherà le altre lingue di gioco: cinese standard sia semplificato che tradizionale, giapponese e coreano. Il doppiaggio invece si limiterà a queste ultime tre.
Il rating di Tears of Themis è piuttosto basso, segno che non dovremmo trovarci ad un prodotto dai contenuti particolarmente adulti, sebbene tratti temi abbastanza delicati come la sanità mentale e la dicotomia tra il bene e il male. Anche questo nuovo trailer è piuttosto concitato e privo della spensieratezza di altri titoli del genere. Che miHoYo abbia veramente creato qualcosa di unico? Lo scopriremo solo quest’estate.