Terracotta è un gioco di avventura con visuale dall’alto ed elementi di puzzle, sviluppato dallo studio indipendente spagnolo Appnormals Team già conosciuto per Stay. Il titolo è stato pubblicato da Freedom Games e plusDSgames su Steam ed Epic Games Store il 14 novembre. In questa recensione andiamo a parlare della versione di Steam di questo titolo che ci fa immergere nella Cina della dinastia Qin vista in versione pixel art.
Terracotta: liberiamo 8mila anime dalla maledizione
Il titolo del gioco, Terracotta, è un chiaro riferimento all’elemento predominante di questa storia: le celebri statue dell’esercito di terracotta. Ognuno di questi soldati rappresenta un’anima maledetta e intrappolata in forma di statua. Il nostro obiettivo sarà quello di riuscire a salvare queste anime perdute ristabilendo l’equilibrio tra le due energie fondamentali dell’universo.
La nostra avventura in Terracotta si svolge tra due dimensioni distinte ma al tempo stesso legate tra loro: Yin e Yang. Una meccanica ben riuscita, anche se non originale, di cui si ritrovano diversi esempi tra cui Medium e Tandem: A Tale of Shadows.
Da una parte c’è lo Yin, il mondo delle ombre in cui ci si muove lentamente e i nemici sono bloccati e inermi. È in questa dimensione che potremo pianificare il modo in cui muoverci e avremo la possibilità di creare dei muri di energia sfruttando il potere del Qi. Le barriere che creiamo nello Yin ci proteggeranno dai nemici nello Yang.
Al contrario, lo Yang è la dimensione della luce e del movimento. In questa realtà siamo vulnerabili agli attacchi dei nemici e dobbiamo sfruttare tutte le capacità in possesso del nostro protagonista: correndo, scattando ed evitando gli attacchi.
Procedendo nel nostro cammino acquisiamo la capacità di sfruttare a nostro favore l’energia anche nella dimensione dello Yang. Possiamo, infatti, evocare uno scudo di energia che funge contemporaneamente come strumento di difesa e di attacco. Nello Yang usiamo lo scudo per proteggerci dalle frecce, quest’azione ci permette di creare nello Yin un token: una copia del nostro nemico che come un’ombra lancia nuovamente una freccia non appena saremo ritornati nella dimensione dello Yang. Questa abilità è essenziale sia per risolvere alcuni puzzle che per stordire temporaneamente i nemici.
Poter manipolare l’energia nello Yin non ci consente solo di creare delle barriere, ma ci permette anche di scatenare dei cambiamenti nel mondo circostante nello Yang. Infatti potremo riprodurre delle forme per attivare piattaforme mobili e aprire cancelli. Inoltre, potremo attivare una miriade di elementi come balestre e statue di draghi che soffiano aria.
La peculiarità di Terracotta è che il nostro protagonista non è armato nel senso classico del termine. Al posto di frecce e armi bianche, avremo solo l’astuzia che dovremo utilizzare per modellare l’ambiente a nostro favore. Il nostro scopo non sarà sconfiggere i nemici, ma sfuggire ad essi per poter spezzare l’incantesimo e liberarli.
All’interno della mappa di ogni livello ci sono un numero equivalente di vasi alimentati da una fiamma viola e di vasi spenti. Attivando i vasi spenti, potremo spezzare la maledizione e completare il livello per passare a quello successivo. Procedendo nella nostra avventura attraverseremo mondi diversi ognuno dominato da un elemento. Ogni mondo, quindi, ci introdurrà a nuove meccaniche influenzate dall’elemento dominante. Per esempio nel mondo dell’aria dovremo usare il nostro Qi per manipolare le correnti d’aria a nostro favore.
Volutamente complesso?
In Terracotta ci aspettano oltre 80 livelli da completare e sebbene l’obiettivo sia sempre lo stesso, questo non rende più semplice portarlo a termine. Il problema principale è dovuto alla carenza di checkpoint che si unisce al fatto che non possiamo sconfiggere i nemici. Morire equivale a dover ripetere sezioni abbastanza lunghe in cui, oltre a dover sfuggire ai nemici, dovremo risolvere nuovamente gli enigmi. A peggiorare la situazione c’è anche il fatto che non è possibile neanche salvare i progressi manualmente e quindi bisogna portare a termine il livello prima di poter chiudere la partita.
Ad aggiungere un ulteriore livello di complessità troviamo la gestione dei comandi perché dobbiamo memorizzare due schemi di comandi diversi, uno per ogni dimensione. Inoltre sarebbe stato preferibile poter eliminare selettivamente alcune barriere di Qi e non essere costretti ad eliminarle tutte.
Terracotta è un’avventura in pixel art con una colonna sonora ispirata alla musica tradizionale cinese. Il connubio tra grafica e suono mira a ricreare un’atmosfera immersiva. È lodevole l’impegno nel cercare di rappresentare ognuno degli 8mila guerrieri dell’esercito di terracotta con un aspetto unico, anche se bisogna prestare molta attenzione per cogliere le differenze tra i personaggi.