C’era un tempo dove nelle sale giochi Midway lanciava un piccolo concentrato di giocabilità, no non parlo di Mortal Kombat (altra saga creata da Midway), ma di Rampage, un gioco dove la distruzione era alla base di tutto. Il titolo che abbiamo in recensione oggi, ovvero Terror of Hemasaurus (creato da Loren Lemcke e distribuito da Digerati e IndieArk), prende a pienissime mani dall’opera di Midway e si pone, a tutti gli effetti, il suo successore spirituale. Il concept è molto semplice, scegli un mostro gigante (Kaiju per i giapponesofili), distruggi tutti i palazzi di una città, mangia le persone e non farti uccidere dall’esercito. È divertente? Dannatamente. È un buon antistress? Certamente!
Terror of Hemasaurus e il suo messaggio sull’ambiente
Il gioco parte il 16 di luglio a Svalbard in Norvegia durante una conferenza stampa tenuta dallo scienziato Hans Pissenschaft e dal businessman Richie Hoaderson, i quali stanno parlando di cambiamenti climatici. Sullo sfondo un iceberg, contenente una strana figura, inizia a staccarsi proprio mentre Hans sta dicendo che il cambiamento climatico potrebbe essere un serio problema, ma soprattutto che se non si interverrà prima di subito, questo scatenerà il terrore in tutto il mondo.
Richie, in quanto businessman, minimizza la questione dicendo che l’unica cosa di cui bisogna veramente preoccuparsi è l’economia mondiale. Durante il battibecco con i due, l’iceberg si stacca del tutto e fa capolino verso un’isola, la quale è abitato dalla setta Church of the Holy Lizard.
Qui sull’isola ci sono delle persone vestite di bianco che iniziano ad inchinarsi di fronte a questa lastra di ghiaccio, fino a quando questa non si rompe e libera Hemasaurus, ovvero un mostro molto simile a Godzilla. Il capo della Church of the Holy Lizard, da il benvenuto alla creatura dicendogli che tutti erano impazienti del suo arrivo.
Questa setta, in pratica, ha creato una macchina del tempo per rinchiudere all’interno di un blocco di ghiaccio una creatura che avrebbe punito e salvato l’umanità dal totale disprezzo per il pianeta. Proprio secondo i piani, la creatura si è svegliata da questo sonno e adesso è libera dal ghiaccio che la teneva rinchiusa ed è pronta al salvataggio del mondo…o forse no?
Nonostante l’infarcitura di umorismo, visto che questa intro che ti ho appena descritto è particolarmente esilarante, la trama di Terror of Hemasaurus nasconde una morale particolarmente in voga ai giorni nostri. Un problema quello dell’ambiente reale, ma che viene minimizzato da coloro che non gioverebbero economicamente dalla questione. Ed è qui che entra il gioco il milionario Richie Hoaderson il quale dice che l’unica cosa di cui preoccuparsi è l’economia, oppure, più avanti nel titolo, i mass media che tendono a dare poca importanza alla minaccia rappresentata da Hemasaurus, farcendola di battute per non far spaventare la popolazione.
Da un lato questa trama mi ha ricordato moltissimo il film esclusiva di Netflix, Don’t Look Up. Vero, nel film con Di Caprio la minaccia era rappresentata da un asteroide, tuttavia ci sono dei punti in comune come ad esempio i mass media che fanno di tutto per intrattenere il pubblico oppure i grandi businessman che cercano profitto anche dalla più grande catastrofe.
Tutto questo fa sorridere, ma anche riflettere, ma come diceva un vecchio detto, molto in voga nel sud Italia: “Pulcinella diceva la verità scherzandoci sopra”.
Distruggi, lancia, mangia
Ma al di la della trama e del suo forte messaggio ecologista che Terror of Hemasaurus lancia, com’è il gioco all’atto pratico? Molto divertente e ben fatto. Ci saranno due modalità di gioco ovvero lo Story Mode (dove seguirai le vicende del tuo mostro preferito) e Endless mode (distruggi tutto quello che puoi).
Ovviamente mi concentrerò sullo Story Mode visto che la modalità Endless si spiega da sola. Dovrai scegliere tra i quattro mostri disponibili ovvero: Hemasaurus, Salamandrah, Clocksloth oppure Autonomus Hemasaurus (il quale altri non è che una versione robotica di Hemasaurus). Una volta fatto questo e vista la intro di gioco, verrai iniziato al tutorial dal capo della Church of the Holy Lizard, il quale ti spiegherà, oltre ai movimenti, anche il tuo obbiettivo.
L’obbiettivo del gioco è molto semplice, vai nelle città proposte (si parte da Long Island, New York), distruggi gli edifici e uccidi le persone che ci abitano. All’inizio di ogni livello ti verranno dati alcuni obbiettivi da raggiungere, come ad esempio, distruggi almeno una X percentuale di città, oppure uccidi un minimo di persone o anche non distruggi tutto, ma non uccidere nessuno. Questo da un’ottima varietà al gioco, infatti anche se l’obbiettivo di base sarà sempre il medesimo, questo sarà condito giusto quel poco da farlo variare.
Come ostacolo alla tua voglia di distruzione, ci saranno le forze militari che il governo dispiegherà per non farti arrivare alla fine del tuo percorso, quindi: carri armati, elicotteri, anche semplici persone armate di pistola, ma niente paura, se ti tireranno giù troppa barra della vita, basterà mangiarsi un paio di cittadini per tornare in perfetta forma.
I controlli sono semplici ed intuitivi nel loro complesso e serviranno a muoverti, saltare, mangiare i cittadini, calciare tutto ciò che ti si parerà davanti, fare un body slam che distrugge tutto ciò che incontra oppure afferrare i poveri abitanti e magari lanciarli verso l’infinito e oltre. Nella nostra sadica vita da gamer c’è da ammettere che compiere queste azioni dona una grande soddisfazione, vedere questi palazzi che cadono come scatole vuote in un tripudio di sangue e cadaveri a terra, va a creare uno spettacolo grottesco, ma che piace, proprio perché il tutto è condito da un intelligentissimo humor nero.
Tra le azioni da poter fare c’è la mossa speciale che cambierà per ogni Kaiju che andrai a scegliere. Questa, tuttavia, non sarà sempre disponibile e verrà rappresentata da una barra posta sotto l’indicatore dell’energia. Per caricare questa barra ci saranno due modi ovvero: distruggere e vederla aumentare poco a poco, oppure mangiare uno dei membri della setta, i quali sono stati messi volutamente all’ingrasso per cibare la bestia che salverà il mondo.
Una volta finito un livello questo si sbloccherà ad inizio gioco e quindi potrai ripercorrere una sezione di titolo che magari ti è piaciuta particolarmente oppure per sbloccare uno degli obbiettivi di gioco. Eh sì, perché il titolo, nonostante sia per Switch (la versione da noi provata, ma il gioco è presente su praticamente ogni piattaforma), presenta dei trofei propri interni che si sbloccheranno ogni qualvolta che farai una determinata azione. Questo aumenta anche la longevità complessiva, visto che sarai invogliato a ripetere un determinato livello più volte.
Graficamente ottimo
Ma Terror of Hemasurus non è solo gameplay è anche realizzazione tecnica davvero certosina ed estremamente curata. Il gioco si presenta in una grafica 2D in pixel art proprio come faceva il vecchio Rampage. Il tutto è stato curato nel dettaglio con un’esplosione di colori e luci, i quali saranno una vera e propria gioia per gli occhi.
L’unico punto sul cui si può obbiettare in Terror of Hemasaurus è che alle volte, soprattutto nelle scene più concitate, dove avremo parecchie esplosioni a schermo e gli elementi saranno davvero tanti, ci potrebbe essere un leggero calo di framerate, ma è un difetto davvero marginale, che si presenta solo in sporadiche occasioni e che non va minimamente ad intaccare un titolo che si vede che è stato fatto con amore e cognizione di causa.
Anche il sonoro è buono con una colonna sonora che sembra uscita da un cabinato arcade e va a scatenare quell’effetto nostalgia tanto caro a chi, come me, ha vissuto e giocato gli anni d’oro delle sale giochi. Anni dove spopolava Rampage, ovvero il titolo a cui Terror of Hemasaurus si ispira e ne diventa l’erede senza sfigurare minimamente.