Terror Squid è uno di quei titoli difficili da recensire a dovere, dato che parliamo semplicemente di un gioco che parte da un’idea geniale e la sviluppa, basando tutto su quella. In ogni caso, abbiamo davanti un titolo “a record”, che prende a piene mani dagli arcade vecchia scuola, basando tutto il suo fascino sulla voglia di alzare il punteggio. L’esperienza è quindi puro gameplay e mette da parte tutto il resto.
La storia?
Terror Squid, molto semplicemente, non ha storia. Non ha dialoghi, linee di testo o qualsiasi forma di atmosfera. Il gioco ci accoglie con il menù principale e ci butta direttamente nella partita senza spiegazioni di sorta e senza fronzoli di alcun tipo. L’unico accenno di trama? Avviando il gioco ci viene detto che, con il suo utilizzo, accettiamo di offrire la nostra sanità mentale e il nostro guscio umano. Serve altro?
Lo stile è un generico ambiente virtuale con neon, proiettili che volano e forme minimaliste. Nulla di più. Come ho detto in origine, il titolo è puro gameplay e non c’è nient’altro di rilevante nella formula.
Un gameplay vecchia scuola
Il gameplay di Terror Squid sembra essere pensato appositamente per gli amanti dei giochi arcade o per chi è alla ricerca di un passatempo con cui riempire i momenti morti o per divertirsi con gli amici passandosi a turno il controller (o la console, in questo caso). In pratica, il titolo riprende il filone di giochi come Super Hexagon, presentando un gameplay hardcore, con partite brevissime e nessun tipo di attesa tra una morte e l’altra: si gioca, si perde, si rigioca cercando di fare meglio. In loop.
Le partite di Terror Squid, infatti, sono brevissime. L’azione dura una manciata di secondi e il punteggio in alto si basa proprio sulla nostra bravura nel sopravvivere più a lungo possibile, cercando di ottenere un numero più alto del precedente. Come ho accennato, il gioco prende a piene mani dai classici giochi arcade, dove il punteggio diventa il vero protagonista dell’esperienza.
Quindi, come funziona tutto questo? In ogni partita controlliamo una sorta di piovra stilizzata che si muove continuamente in avanti. Nel farlo, però, lascia dietro di sé una lunga scia di proiettili. Muovendoci ininterrottamente, quindi, continuiamo a sparare dietro di noi.
Lo scenario dove si svolgono le partite, però, è una sfera tridimensionale e molto piccola (praticamente come i pianeti del Piccolo Principe, per darti un’idea), dove ogni proiettile lanciato da un lato, poi torna da quello opposto. Quindi, muovendo la nostria piovra in avanti spariamo una scia di proiettili dietro di noi che, data la forma sferica dell’arena, poi tornano dal lato opposto, diventando dei colpi da schivare.
L’unicità di Terror Squid è proprio qui. Il giocatore deve sopravvivere ai proiettili lanciati dal suo stesso movimento, che tornano dal lato opposto. Questo, visto il movimento perpetuo, accade continuamente, con dei colpi che si accumulano nell’arco di poco tempo. Ci ritroviamo ben presto a schivare verso i lati, lanciando però dei proiettili che poi torneranno a loro volta dalla direzione opposta, mischiandosi a quelli della direzione precedente. Assurdo? Ti assicuro che è più semplice vederlo che spiegarlo.
Oltre al semplice movimento, il nostro personaggio ha a disposizione due azioni: uno scatto che permette di “saltare” anche attraverso i colpi e una bomba che distrugge tutti i proiettili a schermo, salvandoci da situazioni estreme. Questa, però, può essere attivata solo quando un’apposita barra viene caricata e, dopo averlo fatto, cambia il tipo dei colpi che il nostro protagonista si lascia alle spalle, aumentando anche la difficoltà.
Tutto qui. Terror Squid ci mette davanti una serie di partite brevi che si basano su questa semplice, ma originale idea. In modo simile a Snake, quindi, dobbiamo sopravvivere a noi stessi il più a lungo possibile, cercando solo il punteggio più alto e la partita più lunga. Ogni volta il bullet hell creato sarà sempre diverso, quindi il tutto è altamente rigiocabile. Il bello è che non ci sono potenziamenti di alcun tipo da farmare: ciò che conta è solo la bravura del giocatore.
Per quanto sia ben fatto, però, i limiti di una produzione simile sono evidenti. Innanzitutto abbiamo una mancanza di varietà e una ripetitività di fondo. Inoltre, parliamo di un gioco che è adatto a partite brevi o a riempire gli interstizi tra due attività e non per partite lunghe.
Se sei appassionato di giochi arcade, come ad esempio Missile Combat, o se cerchi un titolo che sfrutti la modalità portatile di Switch, Terror Squid farà al caso tuo. Tieni conto, però, che il gioco viene venduto al prezzo non proprio invitante di una decina di Euro.
Una bella grafica minimalista
L’aspetto tecnico di Terror Squid è ottimo. Il gioco propone una grafica minimalista che risulta perfetta per decodificare la ciò che accade su schermo. Ben presto, infatti, le partite diventano caotiche per via di tutti i colpi che volano contemporaneamente, quindi le forme geometriche minimali e i colori marcati sono perfetti per aiutare il giocatore a comprendere cosa stia accadendo.
Nonostante questo comparto artistico minimal, abbiamo ottime animazioni per l’uso della bomba e per la morte e, in generale, l’azione risulta sempre fluida. In poche parole, il comparto tecnico non fa gridare al miracolo, ma è più che sufficiente per un gioco di questo tipo.
Infine, il comparto sonoro fa il suo dovere, con suoni e musiche che si limitano ad accompagnare l’azione.