Sviluppato da CreSpirit in sinergia con GemaYue e Ein Lee e pubblicato da NNeverland Entertainment, PM Studio e CreSpirit International Limited, TEVI è un metroidvania con elementi da simil bullet-hell con una narrazione sorprendentemente articolata e ironica. Il tutto contornato da un mondo in pixel art gradevole e accattivante. Noi abbiamo affrontato l’avventura di Tevi su Nintendo Switch questa è la nostra recensione!
TEVI – una storia molto verbosa
TEVI è un metroidvania (e se ne vuoi scoprire altri, dai un’occhiata alla nostra recensione di Doomblade) che in certi momenti si avvicina pericolosamente a una visual novel se non fosse che non ci sono scelte da effettuare o bivi narrativi da intraprendere. Perché diciamo ciò? Perché il titolo si abbandona spesso a lunghi dialoghi dando vita a una narrazione sorprendentemente articolata per il genere principale a cui appartiene: quello dei metroidvania.
Ma procediamo con ordine: TEVI è ambientato in un mondo fantasy denominato AZ. In questo mondo convivono tre razze: gli umani, i beastkin (una sorta di furry) e i Magitech. Questi ultimi sono esseri nati dal mana, l’energia del mondo, e sono anche la causa di innumerevoli squilibri di poteri. In poche parole, i magitech vogliono ribellarsi e questa ribellione porta a innumerevoli conflitti.
E come si domina un conflitto? Gestendo più poteri di altri. Tali poteri sono gli Astral Gear, artefatti colmi di mana e molto, troppo, ricercati. Tevi, la protagonista dalle orecchie a coniglio, inizia la sua avventura in prigione. Esatto, muoveremo i primi passi dietro le sbarre. Il motivo? Provare a rubare un Astral Gear a un gruppo di brutali e ignoranti mercenari. Per fortuna, bastano poche battute per sfoderare il carisma e la bravura di Tevi che si dimostra una protagonista ben costruita, spavalda ed energica.
Ma Tevi non sarà da sola, ben presto si uniranno a noi Celia e Sable. Rispettivamente: un angelo e un demone (quest’ultimo molto tonto). Il trio funziona grazie a una caratterizzazione, forse un po’ stereotipata, ma che crea un mix funzionante e che riesce a coinvolgere con un crescente troppo lento. In effetti, Tevi soffre soprattutto di questo: un inizio lento. I personaggi, la trama e l’avventura stessa impiega del tempo, troppo, per presentarci il mondo e per farci affezionare a ciò che avviene su schermo.
I dialoghi sono lunghi e, seppur infarciti di battute ben riuscite e altre palesemente riciclate o fuori luogo, il ritmo ne risente. Il problema più grave sarà però percepito da coloro che vogliono un metroidvania puro e incentrato principalmente sul gameplay. Tevi non è così. L’esplorazione, l’avventura, persino i combattimenti, sono costantemente intervallati da lunghi dialoghi che, se da una parte potenziano la narrazione, dall’altra rallentano l’azione, frammentandola e fornendo un’esperienza che potrebbe non appagare tutti.
Nulla di nuovo ma tutto bello
TEVI è un metroidvania con meccaniche da bullet hell ed elementi da RPG che, nonostante l’intrigante mix di generi, non offre nulla di ludicamente innovativo. Anzi, pad alla mano, l’esperienza è decisamente classica e chi ama i metroidvania non troverà neanche una sfida molto elevata (esclusi alcuni boss veramente ostici). Non solo, come accennato nel precedente paragrafo, TEVI è un metroidvania inizialmente lento e molto verboso.
Questo si traduce anche e soprattutto nel gameplay la cui esplorazione ed evoluzione viene rallentata e diluita in un mare di chiacchiere che impiegano del tempo prima di diventare realmente coinvolgenti. Perché sì, TEVI necessita di tempo ed è col tempo che riuscirai ad apprezzarne davvero il potenziale sia ludico che narrativo, con tanto di colpi di scena e un sistema di combattimento che diventa sempre più articolato, vasto e appagante.
Se l’esplorazione rispetta infatti i canoni di un classico metroidvania, con livelli bidimensionali poco ispirati e abbastanza semplici, il combattimento prova a essere leggermente più complesso. Oltre a mosse ravvicinate, infatti, avremo a disposizione anche dei proiettili a loro volta legati ai nostri amici: l’angelo e il demone. Questo si traduce in un continuo cambio di proiettili e concatenarsi di mosse che una volta padroneggiate regalano gradevoli soddisfazioni.
Da segnalare poi una speciale caratteristica dei nemici, soprattutto i boss, che va a rallentare un po’ il combattimento e che inizialmente potrebbe far storcere il naso. I nemici hanno fondamentalmente tre fasi che possiamo denominare: l’iniziale, quella di confusione e quella di ripresa. L’iniziale è appunto un nemico pronto a incassare i nostri colpi che, se ben concatenati possono portarlo alla confusione.
Questa fase ci permette di far danni maggiori e dar libero sfogo alla nostra rabbia per qualche secondo almeno finché il nemico non andrà in fase di “ripresa”. Qui i nostri colpi toglieranno davvero pochissimo e il nemico diventerà più aggressivo. Si tratta di una sorta di ciclo che però funziona e regala anche una gradevole sfida.
Personalizzare l’eroina
In TEVI non manca un sistema di level up che però è legato alle abilità dell’eroina più che all’esperienza accumulata. Esistono poi oggetti, bonus passivi e attivi con tanto di una serie di sigilli da poter selezionare a nostro piacimento (ne sono tantissimi e coinvolgono innumerevoli carattristiche dell’eroina e delle sue abilità). Ogni sigillo ha un costo e sta a noi decidere quali attivare in base al nostro massimale disponibile.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando TEVI sorprende in parte. Gli artwork dei personaggi sono ben fatti e regalano anche un gradevole feedback identitario. Viceversa, la pixel art può risultare un po’ anonima, soprattutto per la caratterizzazione di alcuni livelli che possono risultare spogli e monotoni, oltre che poco ispirati. In compenso, il mondo di TEVI è vasto, variegato e colorato e questo lo salva in parte dall’anonimato.
Positivi invece i boss, sia ludicamente che esteticamente mentre le animazioni non risultano sempre convincenti. Il sonoro è gradevole e svolge il suo dovere senza mai risultare fastidioso o eccessivamente ripetitivo. Da segnalare la totale assenza della lingua italiana, sottotitoli inclusi. Questo può risultare un ostacolo non di poco conto considerando la mole generosa di contenuti testuali che ci aspettano.
Infine, TEVI si difende molto bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo anche se in quella portatile, che dovrebbe essere la migliore, ci tocca segnalare dei sottotitoli un po’ troppo piccoli e non d’immediata lettura.