Per quanto abbia voluto intonare la spensieratissima canzone de La Sirenetta mi troverò costretto ben presto a farti cambiare idea su quello che è Thalassa: Edge of the Abyss. Il titolo, sviluppato da Sarepta Studio ed edito da Team 17, non ha niente di spensierato e allegro, anzi, è un viaggio nelle profondità dell’animo umano.
Uscito il primo di agosto (ne abbiamo parlato anche nella nostra rubrica delle uscite della settimana dedicata ndr.) ti porterà a vivere un’esperienza dolorosa e affascinante. Ho avuto modo di percorrere la storia di Cam e della ciurma della S.S. Thalassa e, come mi aspettavo da un gioco edito da Team 17, ormai una certezza, soprattutto dopo perle come Dredge, non sono rimasto assolutamente deluso dalla cura maniacale e dalla profondità (marittima e no ndr.) del titolo.
Se la Thalassa a fondo va…
L’avventura che andrai a intraprendere è ambientata nei primi anni del secolo ‘900 e racconta da vicino le vicende di un gruppo di palombari (quelli che andavano sott’acqua a esplorare e recuperare i relitti affondati ndr.) intenti in una spedizione di recupero. Il viaggio e la missione purtroppo non avranno successo e anzi, scateneranno una lunga catena di eventi che non voglio assolutamente dirti per prevenire qualunque forma di spoiler.
Purtroppo riuscire a raccontarti cos’è Thalassa: Edge of the Abyss senza approfondimenti sulla trama sarà difficile ma, non per questo non ci proverò. Nel concreto ti importa sapere che, passato del tempo dalla missione fallita che ti accennavo poco sopra, verrai a sapere che la tua vecchia nave è affondata durante una traversata portando con sé tutto il suo equipaggio.
Il fato vuole che la missione sulla quale la nave, e il tuo vecchio equipaggio, era impegnata fosse sempre la stessa che ti ha visto precipitare nell’abisso più cupo del dolore umano. A questo punto ti ritroverai catapultato nuovamente su una nave e, di lì a breve, nuovamente sul fondo del mare per esplorare i resti della S.S. Thalassa e scoprire come e perché la nave è affondata.
Il titolo vuole immergere il giocatore nelle profondità degli abissi e ci riesce benissimo grazie alla visuale in prima persona, il casco da palombaro e un sonoro assolutamente perfetto, che simula in maniera egregia la sensazione dei suoni ovattati che uno si aspetta di trovare sul fondo del mare. Nella tuta da palombaro non avrai la stessa libertà di movimento che avresti sulla terraferma, ed ecco quindi che tutto diviene più complicato, i movimenti limitati e la sensazione di oppressione data dalle profondità straziante.
Se vuoi parlare prettamente di gameplay troverai, forse, l’unica pecca di Thalassa: Edge of the Abyss. Il titolo infatti altri non è che una enorme storia interattiva che si svolge negli angusti locali della nave affondata. Non potrai saltare a destra e a manca ma dovrai semplicemente limitarti a percorrere i corridoi esaminando tutto ciò che troverai, ogni oggetto, ogni più piccolo dettaglio che potrà aiutarti a risolvere il mistero dietro all’inabissamento della nave.
E’ infatti a livello di storia che il titolo veramente dà il meglio di sé. Già lo abbiamo detto, le sensazioni, le emozioni e l’angoscia saranno un tutt’uno con il giocatore, dall’inizio alla fine dell’avventura. Vedere i tuoi utensili precipitare negli abissi, non capire quale strada percorrere o, più semplicemente, dover ripetere nuovamente gli stessi corridoi avanti e indietro renderanno veramente palpabile l’angoscia di Cam.
Per risolvere il mistero della S.S. Thalassa dovrai usare tutte le informazioni che avrai raccolto e tutti i più piccoli dettagli. Dovrai riunirli insieme, nell’apposito menù indizi e dovrai trovare la soluzione corretta, in un enorme partita a Cluedo contro te stesso e il tempo che avanza.
Non voglio entrare più di così nel dettaglio delle meccaniche di Thalassa: Edge of the Abyss, un po’ perché non saprei come fare per non spoilerarti tutto il contenuto del titolo, un po’ perché sono convinto che dovrai, e vorrai, godertelo da solo. Unico punto in più che voglio sottolineare è la presenza di tanti cali di frame ma, probabilmente, è da imputare all’età avanzata del mio PC.
Un ottimo doppiaggio italiano accompagna tutta l’avventura. Già! Non ti ho detto che non sentirai mai la voce del protagonista, infatti l’intera avventura sarà composta da lunghissimi monologhi, l’eroe risponderà alle domande che gli verranno poste ma tu non sentirai assolutamente niente. Tutto questo, se non vuoi, renderà ancora più angosciante l’intera vicenda.