The Amulet of AmunRun è un escape room cooperativo per due giocatori. Il titolo è sviluppato dallo studio indipendente Fruits of Yggdrasil Studio, fondato dallo svizzero Louis Lettry. Si tratta del secondo gioco sviluppato dallo studio, The Amulet of AmunRun è stato, infatti, preceduto da To Be Headed Or Not To Be, un altro escape room cooperativo disponibile come free-to-play su Steam.
La scelta di concentrarsi sullo sviluppo di titoli cooperativi non è casuale. L’obiettivo dello sviluppatore, infatti, è quello di creare giochi in cui la cooperazione sia davvero fondamentale per riuscire a portare a termine i livelli. Veniamo alla recensione di The Amulet of AmunRun.
The Amulet of AmunRun: come Indiana Jones… o quasi
In The Amulet of AmunRun siamo due archeologi e il nostro obiettivo è quello di scoprire i segreti della piramide egizia di AmunRun (un gioco di parole, di cui scopriremo presto a nostre spese il significato). Il nostro obiettivo è quello di scappare, letteralmente, dalla piramide e riuscire a recuperare l’amuleto del faraone.
Per farlo, però, sarà necessario procedere per gradi. Sia affrontando e risolvendo enigmi sia altre sfide che metteranno a dura prova i nostri nervi.
Rompicapo da rompersi la testa
Ci ritroviamo subito catapultati all’interno di una stanza della piramide e dobbiamo risolvere un enigma per riuscire ad aprire una cassaforte di legno. Esplorando la stanza troviamo dei fogli con delle informazioni destinate ai nostri due archeologi. Le indicazioni dei diversi documenti sparpagliati per la stanza dovrebbero, (e sottolineo dovrebbero), farci avvicinare alla soluzione. In questo caso specifico un codice per aprire la cassaforte.
Senza entrare nei dettagli, già dal primo enigma ci rendiamo conto che più che farci aguzzare l’ingegno per arrivare alla soluzione, il gioco ci spinge quasi a procedere per tentativi o a dover ricorrere ai suggerimenti in game.
Il problema non sta nella difficoltà degli enigmi, ma nella loro stessa realizzazione. La mancanza di indizi chiari fa sì che per ogni enigma ci siano una quantità eccessiva di modi diversi per interpretare quelle poche informazioni a nostra disposizione. Di conseguenza gli enigmi risultano frustranti e per niente stimolanti. A peggiorare la situazione c’è il fatto che la risoluzione degli enigmi richiede interazioni con gli oggetti che però sono rese difficoltose dalla realizzazione tecnica del gioco. Per esempio in una sezione è stato difficile posizionare una statuetta in una nicchia in alto, oppure in un’altra occasione è stato eccessivamente macchinoso persino riuscire ad attaccare dei fogli ad una bacheca in modo che assumessero l’orientamento corretto.
Ma, la parte peggiore deve ancora arrivare.
Corri o muori…
Avanzando nel nostro percorso nella piramide ci ritroveremo ad attivare una trappola a tempo. Come ogni piramide che si rispetti, anche quella di AmunRun è dotata di un enorme pietra rotolante pronta a schiacciarci.
L’unico modo per sfuggirle è correre. Fin qui è tutto abbastanza normale. Se non fosse che per correre bisogna evitare gli ostacoli e che questi ostacoli sono a loro volta delle trappole. Non solo, perché schivare frecce che spuntano dal terreno o sciabole oscillanti, non sarebbe poi più di tanto un problema.
Il problema vero è che in The Amulet of AmunRun bisogna farlo in due e che ogni trappola si attiva al passaggio di uno dei due giocatori per poi non disattivarsi più. Di conseguenza in questa corsa contro il tempo qualcuno può (e resterà senz’altro) indietro.
Scappa, prima che sia troppo tardi
La difficoltà del gioco in sé, per come è stato ideato, è quindi molto soggettiva perché dipende dalle abilità del giocatore (o meglio dei giocatori). Tuttavia, la nota dolente sta nella realizzazione tecnica.
In genere sarebbe possibile riuscire a superare le diverse sezioni, semplicemente armandosi di pazienza e ripetendo più volte gli stessi passi per capire i pattern delle trappole, oltre che rendersi conto di alcuni ostacoli non visibili immediatamente. Nel caso di The Amulet of AmunRun, però, non è così perché l’imprecisione dei comandi, la gravità alterata e la presenza di alcuni glitch ne minano pesantemente la giocabilità.
Questo si verifica in particolar modo nelle sezioni di “fuga” in cui non si fanno che accumulare morti su morti, senza riuscire nemmeno a capire quale trappola sia stata attivata. Dai ripetuti tentativi che abbiamo collezionato ci è sembrato che ci fossero problemi anche con l’hitbox delle trappole che, in maniera del tutto arbitraria, uccidono o meno i nostri personaggi.
Sebbene The Amulet of AmunRun sia cooperativo, non c’è la possibilità di trovare delle partite online, ma bisogna solo e soltanto invitare un amico su Steam ad unirsi alla partita e bisogna pertanto possedere due copie del gioco. Non è neanche disponibile un’opzione per giocare al titolo in LAN. Il comparto audiovisivo non aggiunge nessuna nota di merito a un titolo che, a malincuore viste le premesse, ci ha deluso su tutta la linea.