Titolo che per gli appassionati del genere a cui piacciono ambientazioni anguste e immerse nell’oscurità, esseri spaventosi e chi più ne ha più ne metta, potrebbe essere il titolo capace di sfamare anche i veterani dell’horror.
Sebbene si trattasse di una demo pre-alpha con uscita ancora “coming soon“, quello che abbiamo potuto vedere è bastato per farci capire cosa ha in serbo The Beast Inside per chi decide di farlo diventare parte della propria libreria.
La Storia
Sebbene si sappia pochissimo in quanto gli unici capitoli disponibili fossero il primo e il secondo, è bastato per dare un’infarinatura generale di quello che vuole raccontare questo titolo.
Avviando la partita ci si ritrova nei panni del protagonista di nome Adam, in viaggio con sua moglie Emma verso la vecchia casa di famiglia che è stata lasciata in eredità al protagonista, per fuggire dalla vita quotidiana di città e vivere in pace a stretto contatto con la natura. Una volta varcata la soglia di casa verrà chiesto ad Adam di portare le scatole con al’interno le scarpe di Emma nell’attico della casa, man mano che le scatole verranno portate dall’uomo la curiosità regnerà sovrana portandolo a esaminare la stanza per vedere cosa è stato abbandonato in quella che si può definire a tutti gli effetti una soffitta.
Una trave di legno posizionata diversamente rispetto alle altre attirerà il suo sguardo, portando l’uomo a rimuovere quest’ultima scoprendo un misterioso scrigno contente un diario scritto da un uomo con la data che riporta il 27 settembre 1864.
Non appena Adam inizia a leggere le parole scritte sulle pagine del diario, ci si ritrova immediatamente a vestire i panni del misterioso uomo, vivendo in prima persona ciò che il protagonista sta leggendo all’interno del diario.
Gameplay
Basato sulla prospettiva in prima persona, appare molto libero a livello di interazione con l’ambiente circostante anche se con qualche eccezione. L’interazione con gli oggetti è studiata per essere molto vicino alla realtà, anche se trattandosi di una demo pre-alpha c’è ancora molto lavoro da fare a livello di meccaniche e eliminazione di vari bug.
Uno degli aspetti molto interessanti riguardo l’interazione con gli oggetti è che ognuno di essi è completamente interattivo, qualsiasi oggetto che si trovi a portata del videogiocatore può essere afferrato, ruotato e lasciato e in alcune occasioni si richiama i movimenti che si eseguirebbero nella vita reale come ad esempio l’apertura di porte dove il movimento con il mouse dovrà seguire il movimento che viene fatto per aprire una porta nella vita reale, stessa cosa con ante e cassetti.
Riguardo quest’ultimo aspetto è interessante la reazione dell’oggetto in base alla velocità di movimento del mouse, più veloce lo si muoverà e più veloce sarà la reazione che ne consegue. Afferrare un oggetto pesante richiederà il movimento del personaggio piuttosto che il semplice mouse, ma questo è un aspetto tecnico di cui parleremo più tardi. Gli oggetti afferrati possono essere esaminati siccome è possibile ruotarli in qualsiasi direzione per essere scrutati in qualsiasi angolazione, così da poter raccogliere sempre più indizi aiutando così a risolvere i tanti misteri che avvolgono la storia del mondo di gioco.
Comparto Artistico
Le ambientazioni sono state create in modo abbastanza coerente con ciò che il titolo vuole trasmettere, l’uso delle ombre è molto presente per trasmettere il senso di “paura del buio” che ovviamente è la colonna portante del titolo.
I dettagli sono ancora ad un livello embrionale per quanto se ne possa parlare dato il livello ancora non maturo dell’intero titolo, si spera che parlando di una prospettiva in prima persona e avendo stretto contatto con molti oggetti anche a distanza ravvicinata questo aspetti migliori corposamente inserendo al meglio anche il più piccolo dei particolari. Questo anche perché The Beast Inside si svolge interamente anche se ancora non è ben chiaro se sia così, all’interno di una casa quindi l’assenza di particolari dettagliati andrebbe inevitabilmente a compromettere l’esperienza oltre che l’intera bellezza del titolo.
Anche per quanto riguarda la porzione di esterno che a quanto pare sembra sia esplorabile, dato che al momento del nostro provato non era disponibile allontanarsi molto dall’area principale di gioco, sono ancora da migliorare data la presenza di alcune zone d’erba dove il dettaglio era pressoché allo stato iniziale, con rare zone d’erba sospese inspiegabilmente nell’aria.
Comparto Tecnico
Al di là delle meccaniche ancora ad un livello in via di sviluppo le migliorie da apportare sono diverse e alquanto importanti, in alcune situazioni l’interazione con gli oggetti è ancora imprecisa e si deve posizionare la telecamera in maniera precisa, anche troppo, per riuscire ad afferrare l’oggetto che si vuole esaminare o semplicemente spostare. La rotazione degli oggetti ha delle lacune per quanto riguarda il movimento del mouse siccome porta a continui movimenti anche solo per riuscire a posizionarlo di profilo, un elemento tecnico che sarebbe più sensato con oggetti di grandi dimensioni piuttosto che con una semplice tazzina, aggiungendosi anche la non coincidenza con il movimento che si sta facendo con il mouse, andando a far perdere tempo e pazienza al videogiocatore.
Andando al di là della rotazione degli oggetti afferrati la differenza di interazione tra un oggetto pesante e uno leggero è molto studiata anche se ancora non precisa, la differenza tra sollevare una scatola e spostare un divano è netta e concreta se si vogliono inserire in un contesto reale, ad esempio per spostare un divano che ha un certo peso, si dovrà far camminare il personaggio all’indietro tendo premuto il tasto sinistro del mouse esattamente come si trascinerebbe nella vita reale, sarebbe interessante una versione per la Realtà Virtuale.
Le poche fonti di luce all’interno del titolo principalmente rappresentate da candele, il concetto di realtà emerge nel caso in cui accendendo una candela posizionata all’interno di una stanza con una finestra aperta, questa andrà inevitabilmente a spegnersi portandoci a serrarla per avere una minima fonte di luce. La stessa cosa riguarda i fiammiferi che oltre a consumarsi in tempi abbastanza brevi, con un passo troppo svelto o uno sguardo effettuato in maniera troppo veloce andrà a compromettere la vita della fiammella, facendola sopperire.
Ritornando a parlare dell’interazione con le porte le lacune che si presentano sono verificate dalla necessità di dover spostare il personaggio in varie occasioni per riuscire a completarne l’apertura, cosa che dovrebbe non esserci in quanto può essere completata con il solo movimento del mouse, spostando l’attenzione sulle risorse quello che si può dire è essenzialmente una questione di troppa necessità di quest’ultime e la troppa rarità nel trovarle all’interno del mondo di gioco, inserendo inoltre il consumo del cherosene all’interno della lanterna nei momenti di esaminazione degli oggetti che si raccolgono. Ovviamente si tratta di un survival horror dove la paura e le tenebre devono prevalere, ma rendere troppo rari elementi come il cherosene per la lanterna o i fiammiferi per le candele per avere una minima fonte di luce e quindi capire ciò che si sta facendo, può compromettere non poco l’esperienza di gioco portando a più difficoltà del dovuto il proseguimento della storia.
Comparto Sonoro
Forse l’unico elemento ovviamente parlando dello stato attuale del gioco ad essere già ad un buon livello di sviluppo, dicendo inoltre che se questo elemento fosse stato tralasciato avrebbe influito pesantemente in maniera negativa sull’interno titolo. L’assenza di musica ambientale sostituita dai rumori tipici di una casa centenaria o dal rumore dei passi del personaggio che rimbombano all’interno di una stanza, rende il tutto più immersivo facilitando l’immedesimazione del protagonista all’interno di ciò che accade intorno a lui.
L’orientamento e lo studio della diversità di rumori in base alla loro posizione o al materiale di cui sono fatti è molto ben studiata in cuffia, sarebbe stato ottimo se fosse stato integrato il sistema binaurale ma trattandosi di una pre-alpha tutto può ancora succedere.
Infine concludiamo dicendo che The Beast Inside è un titolo che può trasmettere molto con la speranza che venga migliorato sempre di più nel mentre si avvicinerà alla fase Gold. La data è chiaramente ancora un mistero e la scritta “Coming Soon” regna alla fine della demo, lasciando con l’amaro in bocca e la speranza che rientri tra i grandi del genere survival horror