Ammettiamolo, chi da piccolo non ha mai sognato di essere un avventuriero dotato di spada e scudo che affronta orde e orde di nemici? In grado magari di lanciare una bella palla di fuoco tra un fendente e l’altro, evocare scudi e armi magiche, trasformandosi in una belva mistica all’occorrenza?
Lo so, la lista di attività elencate qui sopra potrebbe tranquillamente essere la descrizione di una run di Baldur’s Gate III con un druido, ma non è del famosissimo gioco a turni che parliamo oggi, bensì di The Bloodline, un GDR action per PC in prima persona e con combattimento in tempo reale.
Una premessa è doverosa: il titolo è in early access e lo sviluppatore sta ancora lavorando assiduamente al titolo. Avete letto bene, lo sviluppatore: lo Shieldbearer Studio che sta dietro al titolo è infatti formato da un solo developer che in seguito ad una campagna kickstarter lavora al titolo seguendo i preziosi suggerimenti della community, molto attiva sul canale discord. Un complimento sentito dunque a quanto svolto finora.
Eudros ha bisogno di un eroe…o meglio, di un dio
Il pretesto del gioco è semplice. Impersoniamo noi stessi in quanto discendenti della stirpe reale degli Harbinger, una discendenza che ha particolari poteri divini che permettono di prevedere il futuro. Il nostro compito sarà quello di affrontare la nuova oscura minaccia che si sta avvicinando al regno di Eudros, ripristinando nel popolo la fiducia nella stirpe reale e ricostruendo il villaggio che si trova alle pendici del nostro castello.
Come si può immaginare, il titolo non presenta un vero e proprio intreccio narrativo, quanto un pretesto narrativo che rappresenta il via alla nostra esplorazione del mondo di gioco. Il comparto narrativo non è quindi ciò per cui The Bloodline andrebbe tenuto principalmente in considerazione, anche se lo sviluppatore ha annunciato di star lavorando a novità in merito.
Questa è davvero un’ottima notizia, dal momento che l’esplorazione e in generale il sistema di quest soffre abbastanza l’assenza di un contesto narrativo più deciso, rendendo l’esperienza di gioco eccessivamente frammentata anche per un titolo dalla forte anima sandbox. Ma di questo parleremo più avanti…
Spade, magie e trasformazioni
Il gameplay rappresenta il vero punto forte del gioco. Non reinventa nulla, ma miscela bene diverse ispirazioni per arrivare ad un risultato davvero piacevole e divertente. Dopo un iniziale sistema di creazione del personaggio che fa il suo lavoro senza eccellere, veniamo immediatamente calati nel gameplay con un piccolo tutorial poco invasivo.
Il sistema di combattimento in prima persona è davvero gradevole, nonostante gli input non sempre estremamente precisi. Possiamo scegliere tra armi bianche, archi, armi da fuoco, incantesimi e, perché no, i nostri stessi pugni. Ciascuna di queste categorie ha un suo skill tree dedicato e diviso per livelli, con un sistema di proficiency che deve ancora essere implementato al 100%.
Il ventaglio di possibilità è davvero ampio e ogni scontro è frenetico, ma mai confuso. Di fronte ad un’orda di nemici, possiamo lanciare palle di fuoco, colpire gli arcieri dalla distanza con l’arco, evocare scudi di ghiaccio per fare crowd control e avere un momento di pace…e se le cose si mettono male, trasformarci in un coniglio e darci alla fuga. La cosa forse più interessante è la possibilità di riassegnare in qualsiasi momento e senza alcun costo i punti skill che si ottengono livellando, così da poter variare stile di combattimento ed esplorare diverse soluzioni divertendosi.
A supportare combattimento ed esplorazione, troviamo un sistema di movimento molto libero ricco. Ciò grazie alla possibilità di arrampicarsi sostanzialmente ovunque, alla corsa sui muri e a strumenti come il rampino per oscillare e zipline per raggiungere i punti più ostici.
Esplorazione e attività
Per la componente esplorativa, The Bloodline implementa due soluzioni ben integrate tra loro. I vari punti di interesse, come dungeon, villaggi e zone ricche di risorse, sono esplorabili in prima persona, mentre per spostarsi da una zona all’altra si dovrà passare per l’overworld, la classica mappa del mondo in visuale isometrica.
La fase di esplorazione dell’overworld non offre molto al momento, salvo qualche incontro casuale con alcune orde di nemici o un campo goblin da sgominare. Sono eventi che divertono perché ci pongono in situazioni di combattimento anche parecchio toste e stimolanti da affrontare, ma alla lunga si può soffrire una certa ripetitività della cosa.
L’esplorazione dei punti di interesse ricorda invece da vicino quella di uno Skyrim. Abbiamo fondamentalmente tre diverse tipologie di zone da esplorare: le aree di raccolta, i dungeon e le città. Quanto alle aree di raccolta non c’è molto da dire: sono punti in cui è possibile farmare qualche risorsa, come legno, minerali o erbe, utili per il sistema di crafting o per completare alcune quest. Fa parte del pacchetto anche un minigioco che permette di pescare in alcuni punti specifici.
L’esplorazione di città e dungeon non risulta molto diversa da quella di altri titoli del genere. Nelle città possiamo trovare commercianti e quest, ed è presente un sistema di reputazione per cui possiamo venire più o meno apprezzati dai popolani.
I dungeon risultano invece forse un po’ piatti da affrontare. Presentano ovviamente nemici e loot, e al loro interno possiamo trovare varie ricompense, come mount o incantesimi unici non sbloccabili altrimenti. L’esperienza di esplorazione dei dungeon tuttavia non eccelle per level design, con aree che a volte sembrano enormi solo per il gusto di esserlo e loot di interesse trascurabile. Sono entrambi dei difetti tuttavia che, con un po’ di impegno, è certamente possibile limare se non altro.
Ultima postilla sulle attività secondarie che il gioco offre. Oltre al già segnalato sistema di crafting e raccolta di risorse, sono presenti vari elementi di gameplay legati al cucinare e preparare pozioni. Per livellare le nostre skill magiche possiamo inoltre dedicare un po’ di tempo a del sano studio, tramite un minigioco di traduzione dei simboli in stile Settimana Enigmistica che lascia un po’ il tempo che trova…
Limiti tecnici (e non) di The Bloodline
Come avrete già intuito, il titolo non è privo di difetti, anzi, soprattutto sul lato tecnico. Per quanto divertente, il gameplay scricchiola ancora un po’ sotto diversi espetti, come lo stesso sviluppatore si premura di avvisare al primo avvio del gioco.
A causa di un bug, ad esempio, è molto facile lamerare il sistema di skill e diventare delle piccole macchine da guerra già dai primi livelli, memorizzando più skills di quelle che i nostri punti ci permetterebbero di avere. Da segnalare anche qualche problema di bilanciamento, con alcune skill evidentemente più forti e spammabili di altre che rompono l’equilibrio di gameplay (si pioggia di sangue, sto parlando di te).
Il sistema di guida delle mount è a mio parere da rivedere: il controllo della direzione tramite visuale gestita dal mouse (alla Borderlands, per intenderci) risulta un po’ troppo meccanico e non sempre precisissimo.
Oltre a piccoli e grandi bug che inficiano animazioni e movimenti, da segnalare anche un’ottimizzazione non eccelsa, che causa rallentamenti anche in macchine che vanno a soddisfare i requisiti consigliati, a fronte di un comparto grafico che per quanto piacevole non brilla certo per qualità o ispirazione, e certamente non vuole neanche puntare su questo aspetto.
Al di là dei limiti tecnici che, diciamocelo, ci si aspettava in un titolo con questa storia di sviluppo e su cui si chiude benignamente anche più di un solo occhio (visto anche l’impegno e la dedizione dello sviluppatore), ciò che ha fatto storcere più il naso è stata una strana sensazione di linearità difficile da togliersi di dosso.
The Bloodline manca probabilmente di un motore narrativo forte che ti dia voglia di andare in giro per Eudros a fare cose e vedere gente. Al momento l’esplorazione e la main quest risultano deboli e un po’ fini a sé stesse; le quest secondarie riesentono ovviamente dello stesso problema in maniera ancora più grave, invogliando poco o per niente il giocatore a portarle a termine.
Se siete degli appassionati del genere, vi esorto più che volentieri a seguire i futuri sviluppi del titolo sul sito ufficiale e sulla pagina Steam. Lo sviluppatore sta lavorando con estrema passione al progetto, e possiamo avere buone speranze nel vedere implementate sempre più novità e soluzioni ai problemi esistenti.