La curiosità su The Cruel King and the Great Hero era molto alta sin dal suo annuncio, soprattutto per il fatto che il titolo sarebbe stato figlio dello stesso creatore di The Liar Princess and the Blind Prince, un titolo molto apprezzato dai giocatori, dotato di un comparto artistico davvero eccellente. Con The Cruel King and the Great Hero, lo sviluppatore ha voluto diminuire il dinamismo del titolo precedente, impostando la tipologia di gioco su quella dei giochi di ruolo vecchio stile, andiamo a vedere il risultato.
The Cruel King and the Great Hero: la fiaba
L’impatto visivo con il titolo è davvero eccellente, totalmente disegnato a mano e con uno stile artistico molto curato, che richiama i vecchi libri delle fiabe. Questo “c’era una volta”, narra di una ragazzina di nome Yuu, unico essere umano e vivere nel villaggio dei mostri, con il Re Drago a farle da padre e proteggerla sotto le sue enormi ali. Yuu era rimasta orfana del vero padre, un rinomato eroe che perse la vita per salvare il mondo sconfiggendo il Signore dei Demoni; fu da quel giorno che il re Drago la accolse nel suo villaggio, prendendosene cura.
Da grande Yuu vuole seguire le orme del padre diventando un’eroina anche lei, e anche il Re Drago pensa che sia quello il destino della giovane. Come ogni buon eroe che si rispetti, la ragazzina dovrà aiutare le persone in difficoltà, e qui comincia il viaggio di Yuu.
A livello di ambientazione e caratterizzazione, con The Cruel King and the Great Hero è stato fatto un lavoro ottimo, purché non si detesti lo stile fiabesco del titolo. I personaggi sono molto caratteristici, e anche i luoghi che andremo a visitare nelle nostre avventure richiamano tantissimo quello stile da favola molto ricercato dallo sviluppatore.
Il nostro primo incarico sarà quello di attraversare da soli la foresta, e qui affronteremo il tutorial che ci introdurrà ai combattimenti e e le sue meccaniche. in realtà non saremo soli, perché potremo scorgere il Re Drago nascosto fra i cespugli dello sfondo, intendo a vegliare su Yuu e aiutandola senza farsi notare.
Semplice e piatto
Se dal punto di vista artistico a The Cruel King and the Great Hero non si può dire niente, quando si comincia a parlare di gameplay le cose cambiano abbastanza. A parte muoversi sulle varie mappe e affrontare combattimenti, non ci sarà molto altro da fare per tutta la durata delle circa 15 ore che serviranno a completare il titolo.
Le mappe, anche se disegnate bene, sono semplicemente dei corridoi orizzontali che si uniscono in uno o più punti a un altro corridoio, con l’interazione ai minimi termini, se non per parlare con qualche NPC o aprire alcuni forzieri, e dove affronteremo i tantissimi combattimenti casuali.
Sicuramente la presenza di questi ultimi farà storcere il naso a molti giocatori, e in parte possiamo capirli, soprattutto per il fatto che, parlando dei combattimenti, il titolo non offre altro che delle meccaniche basilari che spieghiamo di seguito.
I combattimenti si svolgeranno con i classici turni, nel quale ogni personaggio dovrà fare la sua mossa; potremo scegliere se utilizzare un attacco base, un’abilità oppure difenderci, tutto qui. L’obbiettivo sarà sempre quello di azzerare i punti vita dell’avversario e poco aggiunge l’abilità di lasciar fuggire il nemico (se non per ottenere un trofeo).
Questa potrebbe essere una grande pecca per di The Cruel King and the Great Hero, soprattutto se si sta cercando un gioco di ruolo con meccaniche profonde e di spessore, ma che tirate le dovute somme, potrebbe risultare come un apripista per coloro che volessero avvicinarsi al genere.
Il vero problema di The Cruel King and the Great Hero però è l’estrema lentezza che il titolo impone, combinato con il pesantissimo backtracking (tornare più volte in posti già visitati). Yuu difatti potrà correre solo in pochissime aree, ovvero dove i mostri sono particolarmente deboli o nelle città, mentre nelle restanti aree si muoverà a passo lento.
Questo penalizza moltissimo le quest secondarie che, eccezione fatta veramente per poche, richiederanno sempre di andare in un luogo a sconfiggere un certo numero di mostri o trovare determinati oggetti. Data la lentezza citata prima, rischiano di essere abbandonate molto presto dal giocatore.
Tecnicamente favoloso
The Cruel King and the Great Hero non nasconde il fatto di puntare molto sul suo comparto artistico accattivante, ma in questo caso possiamo dire che punta quasi tutto ed è veramente un peccato. L’ambientazione, le animazioni, la storia raccontata, i vari personaggi, tutto aiuta il giocatore a volersi lasciar trasportare in questo mondo, dal quale però si risveglia bruscamente per la lentezza imposta.
La colonna sonora del titolo e adattissima, composta da ottimi brani che accompagneranno Yuu durante la sua avventura. Anche come effetti sonori il risultato è ottimo, e il doppiaggio è disponibile solo in lingua originale, mentre i sottotitoli saranno presenti anche in inglese, niente italiano.
Il gameplay è sia molto semplice che piatto, un bene per i neofiti o per chi cerca un gioco spensierato, un male per chi ha voglia di cimentarsi in qualcosa di profondo e un po’ complesso.