Anche stavolta, fortunatamente aggiungerei, dopo il bellissimo Daedalus ci è stata data la possibilità di testare un piccolo capolavoro nostrano, sto parlando di The Endless Dream un videogioco indipendente nato dalle mani di Fortitudo Games e di prossima uscita su Steam. Sono stati pochi i videogiochi che nel corso della nostra “carriera videoludica” sono stati in grado di farci versare qualche lacrima e questo è uno di quelli.
Potremmo citarti alcuni titoli più conosciuti e rinomati come Sea of Solitude di Jo-Mai Games o Life is Strange, conosciutissimo titolo di Dontnod Entertainment, che differentemente da questo The Endless Dream hanno alle spalle team più corposi ed editori più conosciuti. Tuttavia nel panorama indipendente italiano il gioco che andremo a trattare ora non ha nulla da invidiare a nessuno.
The Endless Dream, un sogno infinito e commovente
È giusto iniziare con qualche anticipazione di ciò che tratta The Endless Dreams. Non aspettatevi un titolo come tanti, magari sviluppato con poca cura o gettato su Steam per il mero scopo di monetizzare qualche spicciolo, poiché è tutt’altro che così, anzi The Endless Dream si prefissa lo scopo di deliziare il palato dei vecchi videogiocatori anni ’80, quelli che poco potevano gridare al miracolo grafico ma a cui i giochi dovevano impressionare lato artistico e di storyline.
Ed è proprio nella storia che questo titolo da il meglio di se, un qualcosa che va a pescare con entrambe le mani nella psiche e soprattutto nell’anima di chi siede davanti al monitor. L’avventura narrata in The Endless Dream è quella di un uomo, un padre e marito che si ritrova bloccato in un coma, in un sogno appunto dal quale non riesce a svegliarsi e sarai tu ad accompagnarlo nel suo viaggio.
Qui è proprio dove, personalmente, ci siamo sentiti afferrare il cuore e stringerlo forte. Il videogioco infatti è un omaggio al padre di uno degli sviluppatori, venuto a mancare qualche anno fa, l’obiettivo di The Endless Dream è quindi quello di trasmettere al videogiocatore determinate sensazioni, sentimenti, e di farlo emozionare.
Molti saprebbero mettere mani ad un PC e sviluppare un piccolo videogioco indipendente, ma pochi saprebbero farlo con l’idea di trasmettere nel proprio videogioco tutte quelle sensazioni, quelle emozioni, quel dolore che si prova nel momento stesso in cui ci rendiamo conto di aver perso una persona a noi cara. E ammettiamolo, è ammirevole il voler trasmettere tutto questo in un videogioco.
Comparto tecnico
Artisticamente siamo davanti ad un prodotto che presenta tutta la cura del caso, ogni elemento (soprattutto le note che si possono trovare sparse nel gioco, e che rappresentano il fulcro di tutto) è posto esattamente dove deve essere con una precisione millimetrica. Alcuni riferimenti poi, come la statua al centro della fontana posta all’area iniziale (riferimento alla statua di Walt Disney) sono la ciliegina sulla torta.
Difficile, se non impossibile, parlare di difetti tecnici o artistici in The Endless Dream, prima di tutto perché come abbiamo più volte ripetuto non si possono “contare le pulci” a videogiochi sviluppati da una manciata di persone, secondo poi perché davvero salvo alcuni casi sporadici non ne abbiamo trovati. Un consiglio spassionato, fin dai primi secondi lasciatevi rapire dall’ambientazione, dalle colonne sonore, e guardate spesso quello spettacolo che è il cielo sopra di voi.
Sporadicamente ci sono stati dei bug qui e li, ma abbiamo testato una versione beta e non la versione definitiva che uscirà fra qualche settimana, quindi trovo inutile e fuori luogo il parlare di problematiche che sono sempre state prontamente risolte dagli sviluppatori. E ci teniamo a precisare che in tutto il primo capitolo i bug si sono contati sulla punta delle dita, ne abbiamo trovati di gran lunga di più in molti videogiochi AAA.
Anche in questo caso il motore che muove il tutto è l’ormai chiacchieratissimo Unity, che ricordiamo essere un motore grafico non solo molto versatile ma che necessita una certa esperienza per essere ottimizzato e per poter rendere al meglio delle sue capacità. Indubbiamente i ragazzi di Fortitudo Games hanno saputo rendere giustizia al motore grafico riuscendo a sfruttarlo al massimo della sua forma, anche qui è meritato un applauso.
Gameplay
Il gioco, su ammissione e conferma degli sviluppatori, sarà diviso in tre parti, e la versione da noi testata ci permetteva di completare tutta la prima parte. Non a caso inizialmente abbiamo citato Sea of Solitude, poiché anche in questo The Endless Dream dimentica sparatorie, dimentica salti o acrobazie varie, e focalizza la tua mente verso un’esplorazione di ambienti il cui cammino è strettamente correlato alle tue doti intellettive.
Nel corso del tuo cammino infatti ti ritroverai davanti a degli enigmi, enigmi che mai sono sembrati frustranti o poco curati, tutt’altro. Con un pizzico di senso logico sarà relativamente facile superarli, in alcuni casi occorrerà avere doti riflessive, mentre in altri sarà necessario essere non soltanto svegli ma anche abili. The Endless Dream più che un videogioco è un viaggio che ti proporrà anche di fare delle scelte.
Un viaggio nella mente di un uomo che ripercorre la sua vita, le sue gioie accanto alle persone che ama, e che vorrebbe proteggere per sempre se soltanto riuscisse a uscire dal suo sogno. Pregevole anche il comparto audio, con effetti sonori curati al punto giusto e una colonna sonora capace di far venire la pelle d’oca anche ai più avvezzi dei sentimentalismi.
Seppur è vero che il primo capitolo di The Endless Dream ha una durata di una manciata d’ore, e il tutto dipende anche dall’abilità del videogiocatore, ciò che ti lascia dentro è di gran lunga più grande e più prezioso del tempo. Quante volte hai giocato videogiochi per 20 o 30 ore e poi il giorno dopo hai dimenticato il buon 90% della trama del gioco?
Pochi ma buoni, diceva qualcuno, ed è così che deve essere. 50 o 100 ore passate in un videogioco che non ti lascia nulla dentro è tempo sprecato, che non ha trasmesso nulla al videogiocatore. The Endless Dream invece vale molto più di quelle 50 o 100 ore, perché riesce a entrare nell’animo del giocatore, riesce a emozionarlo, riesce a scavare nella sua anima e a fargli ricordare che dobbiamo apprezzare ogni singolo giorno le persone che abbiamo accanto.