The Evil Within è in offerta su Instant Gaming a un prezzo conveniente, ossia di 4,53€ rispetto al prezzo di listino originale di 10€. Il titolo è scaricabile tramite la piattaforma di distribuzione digitale Steam.
Questa saga è l’ultima opera prodotta dalla mente geniale di Shinji Mikami, il quale è attualmente al lavoro su GhostWire Tokyo.
Il game designer nipponico è colui che ha dato vita alla celeberrima serie di Resident Evil e naturalmente in questa nuova serie si possono notare delle somiglianze.
The Evil Within: il confronto con Resident Evil
In questo secondo paragrafo voglio parlare di alcuni aspetti in comune tra la saga capostipite del survival horror e le disavventure del detective Sebastian Castellanos. I due capitoli che voglio paragonare al titolo di Tango Gameworks sono Resident Evil 4 e Resident Evil 7.
Il gameplay del capitolo su Leon Kennedy è abbastanza simile a quello di The Evil Within perché non solo la telecamera è impostata in terza persona, sulle spalle dell’avatar, ma anche perché il combat system funziona in linea di massima quasi allo stesso modo.
Ci sono però grandi differenze tra i due titoli e ciò ne influenza la natura, anche se formalmente appartengano allo stesso genere videoludico.
In Resident Evil 4 c’è un ricalco allo stile degli action game, mentre in The Evil Within rimaniamo grossomodo nei meandri del survival e difficilmente si sfocia in un gioco d’azione (a meno che non si scelga la difficoltà “facile” che ci toglie tutti i problemi).
Un esempio concreto è la barra della resistenza, presente in The Evil Within, che costringe i giocatori a ponderare saggiamente le energie del protagonista. In Resident Evil 4 questo non c’è.
Siccome in The Evil Within c’è anche una minore distribuzione di munizioni nella mappa di gioco rispetto a Resident Evil 4, ne consegue che noi players ci sentiamo costantemente ansiosi e impauriti.
Dal punto di vista della paura entra in gioco Resident Evil 7 perché secondo la mia esperienza è risultato uno dei titoli più tenebrosi in assoluto.
Per quanto concerne il penultimo capitolo del brand di Capcom dobbiamo anche tener conto che c’è stato un cambio della visuale, spostato sulla prima persona.
Lo scopo è quello di permetterci di vivere più intensamente gli orrori visti dagli occhi di Ethan.
In The Evil Within il comparto grafico è stato elaborato talmente bene che anche a distanza di 7 anni dall’uscita, i fiumi di sangue presenti nel gioco e le varie atmosfere cupe sono ancora capaci di farci rabbrividire.