Recensire The Feast non è semplice, a partire dal suo stesso genere. Che tipo di gioco è? Difficile da spiegare in poche righe. Lo possiamo sicuramente etichettare come punta-e-clicca o come gioco interattivo, ma di base è davvero un gioco un titolo che non prevede un vero e proprio fallimento? Certo, la sfida e l’interesse vengono generati da tutt’altri fattori, ma questo è principalmente un esperimento.
D’altronde è facile pizzicare la mia curiosità con simili giochi visto che ho la passione per i walking simulator e, più in generale, i punta-e-clicca che hanno una forte componente narrativa ed un’atmosfera ricercata. Non a caso di recente ho recensito un titolo molto particolare come The Gallery. Possiamo tranquillamente dire, quindi, che sono un videogiocatore in target per questo titolo.
Dietro a The Feast c’é lo studio Sever, uno studio indie che si è specializzato in esperienze videoludiche drammatiche e dalla forte componente emotiva. Il loro lavoro di esordio è stato il fenomenale The Life and Suffering of Sir Brante e The Feast appare come un titolo di “relax” per mantenersi in forma in attesa del loro prossimo titolo più impegnativo, già annunciato da tempo, Mother of All Secrets.
Ad occuparsi della distribuzione sono stati invece gli esperti di Prismatika, ma fin dalle premesse The Feast appare più come un antipasto che come un piatto completo. Va bene che è distribuito gratuitamente, ma in un mondo dove il tempo libero è sempre più scarso, vale la pena impiegare il nostro su questo titolo? Le premesse che solleticano il nostro interesse, vengono davvero ripagate? Scopriamolo insieme.
Signori, la tragedia è servita!
Parlare della storia di The Feast è il primo passo complesso di questa recensione. Il punto è che questo gioco dura una mezz’ora, a dir tanto, e basa tutta la sua forza sull’atmosfera e sul mistero dietro la sua narrativa. Dovessi descriverti la storia, anche solo in parte, ti farei un torto perché ti toglierei gran parte del piacere che deriva dal provare questo titolo.
Posso quindi limitarmi solo all’incipit per poi magari parlare dell’atmosfera. Incipit che non potrebbe essere più banale e decisamente sentito in questo periodo di festività. La protagonista è stata infatti invitata a cena dalla madre per festeggiare (non è chiaro cosa), dopo tanto tempo che manca da casa. Oltre a lei sono invitati suo zio, una cara amica ed un collega. La ragazza decide di accettare e si reca alla cena.
Da qui in poi non posso semplicemente rivelare altro e mi limiterò a dirti che la cena di per sé sarà probabilmente una delle esperienze più surreali e inaspettate che hai mai vissuto. Difficilmente puoi prevedere la svolta che prenderà la storia, soprattutto perché molte decisioni dipenderanno solo ed esclusivamente da te. The Feast non è un punta e clicca dove devi trovare delle risposte, ma è più simile a un’opera teatrale di cui tu sei il regista.
Tutto questo avviene con un’atmosfera oscura punteggiata da tanti piccoli dettagli che la rendono estremamente opprimente e inquietante. Fin da subito percepiamo che qualcosa non va ed ogni evento contribuirà a destabilizzare ogni nostro tentativo di cercare sicurezze. Tutto è nero, decadente, marcio, pessimista. Tutto sembra indicare che niente andrà a finire bene. Più il tempo passa, più dettagli sveliamo/creiamo, più le ombre si addensano.
Scegli te il menù che preferisci
Se la storia di The Feast è complessa da recensire, lo stesso non posso certo dire del gameplay, principalmente perché questo è ridotto all’osso, anche per un punta-e-clicca fortemente narrativo. In effetti, come per il già citato The Gallery, un giocatore potrebbe chiedersi se davvero c’é una componente ludica in The Feast visto che non esiste un vero e proprio game over.
In pratica dovremo aggirarci nella stanza, interagendo con gli oggetti e parlando con le persone. Ogni oggetto ed individuo può aprire a numerose opzioni e saranno le nostre scelte a decidere la direzione che prenderà la cena. Avremo infatti tre barre: approvazione, festa rovinata e sospetto. Questi si riempiranno in base alle nostre azioni e saranno loro a decretare quale finale raggiungeremo al termine della cena.
I finali sono in tutto 6 e sicuramente uno lo possiamo considerare una specie di game over visto che è quello più generico e che si ottiene più facilmente. Dei 5 restanti, ce ne è uno che non sono mai riuscito a raggiungere mentre gli altri sono tutti abbastanza diversi, sorprendenti ed interessanti. Uno soprattutto è stato abbastanza impegnativo. Trovati i finali non rimane molto da fare.
Che The Feast non sia un gioco completamente rifinito, comunque, lo si può vedere anche dal gameplay che è un poco impreciso. Non è chiaro cosa possiamo fare, non c’é tutorial e non ci sono indicatori sugli oggetti con cui possiamo interagire finché non ci avvicinamo. Lo stesso click per muoversi e per selezionare le varie icone è abbastanza impreciso e più di una volta mi sono mosso involontariamente dove non volevo.
La messa in scena è importante quando si mangia
Parlando del comparto artistico, anche qui in realtà il mio lavoro è semplice vista l’offerta limitata di The Feast. Sicuramente la cosa più importante, l’atmosfera, viene pienamente rispettata dalla direzione artistica dietro il titolo. The Feast ci presenta uno scenario disturbante e lo fa calandoci completamente in un’ambientazione cupa, oscura ed opprimente grazie alle sue scelte grafiche e sonore.
Parlando però più nel dettaglio nella grafica, non ho molto gradito la scelta di sfruttare dei rozzi e semplici modelli 3D che sembrano usciti direttamente dai primi anni 2000. Comprendo l’intenzione di dare un’idea “fantocciosa” a tutto il prodotto, ma questi risultano anche troppo scarni e retrò, oltre che animati in maniera scattosa ed a volte imbarazzante.
E’ una scelta fatta con cognizione di causa, lo capisco, ma che comunque non apprezzo del tutto. L’idea è proprio quella di creare la sensazione nel videogiocatore di star assistendo ad una specie di teatro dei burattini. Noi siamo il burattinaio ed i personaggi sono gli inquietanti pupazzi che muoviamo per raccontare la nostra storia. Tutto l’ambiente ricorda una specie di stage teatrale.
Quanto al comparto sonoro, questo è senza infamia e senza lode. Sicuramente contribuisce a generare l’atmosfera giusta con toni pesanti ed una buona scelta sinfonica, ma allo stesso tempo risulta facilmente dimenticabile e se dovessi dirti sull’unghia un momento audio che mi è rimasto particolarmente impresso, non saprei davvero cosa fare. Insomma, più o meno come tutto il progetto, anche il comparto artistico risulta “di passaggio.”
Bisogna sempre lasciare la tavola con un po’ di appetito
Tirare le somme su The Feast, quindi, non è semplice per niente. Non si può negare che è un titolo che da quello che promette ed anche di più. L’esperienza di gioco è appagante e farà sicuramente la gioia di quei videogiocatori che come me apprezzano un simile prodotto, pur con la sua breve durata. Ogni run durerà infatti tra i 20 e i 30 minuti e questo vuol dire che, sapendo già cosa fare, si possono raggiungere tutti i finali in circa 3 ore.
Il problema è che, una volta esauriti i finali, non c’é davvero molto da fare. La stessa caccia a tutte le conclusioni possibili stanca velocemente visto che il gioco non ti fornisce veri e propri indizi su cosa devi fare per ottenere un risultato diverso. Ovvio, tre finali dipendono dalle barre, ma il resto? Il titolo non è molto user-friendly e la rigiocabilità ne paga lo scotto da questo punto di vista.
Detto ciò, The Feast è attualmente disponibile su Steam, GOG e persino itch.io per ben 0 euro. Si, hai capito bene, è completamente gratuito (anche se su itch.io puoi pagare una somma se vuoi). Ritengo che questa sia una scelta più che apprezzabile. Appare scontato per un titolo così di passaggio, ma in passato ho visto videogiochi ben peggiori essere venduti a prezzi imbarazzanti.
Il vero grosso problema di The Feast è probabilmente anche quello più evidente fin da subito: questo non è un gioco per tutti. E’ stato fatto con un chiaro scopo in mente, in attesa che gli sviluppatori completino un lavoro ben più grande. La parte ludica è ridotta all’osso e difficilmente è un gioco che può soddisfare chiunque. Nel panorama dei titoli gratuiti, tuttavia, The Feast va sicuramente tenuto di conto.