Bentornato in The Fighters Legacy. Settimana scorsa abbiamo concluso il nostro lunghissimo viaggio attraverso Guilty Gear XX, quello che è, a mani basse, il capitolo più di successo della nota saga di Arc System Works. Tempo di passare a qualcosa di nuovo, quindi, giusto? Ehm… no, in realtà no. Come avevamo già accennato nell’articolo dedicato allo stesso Guilty Gear XX, questo generò una quantità imbarazzante di espansioni (allo stesso prezzo dell’originale), ma non solo. Non mancarono, infatti, neanche alcuni giochi spin-off. Proprio di questi parleremo oggi.
Gli spin-off in questione sono tre, uno uscito il 2005 e due usciti il 2007. Tutti sono facilmente riconoscibili perché riusano in modo più o meno spudorato sprite e artwork di Guilty Gear XX aggiungendo comunque sempre qualcosa di nuovo, a partire dal gameplay! In questo periodo, infatti, Arc System Works desiderava probabilmente sperimentare nuove modalità di gioco da inserire poi nei suoi titoli futuri e, piuttosto che rischiare un giga-flop con un titolo completamente inedito, decise di “approfittare” della fama di Guilty Gear. Buona idea, sia chiaro, ma noi fan lo abbiamo odiato. Vediamo comunque i singoli giochi uno dopo l’altro.
Guilty Gear Isuka
Il primo spin-off fu Guilty Gear Isuka, uscito nel 2005, poco dopo Guilty Gear XX #Reload. E’ anche il gioco più simile all’originale visto che, di base, è un picchiaduro 2D. Una specie di Guilty Gear XX con alcune significative aggiunte, a partire dal gameplay che vede ora la possibilità di effettuare scontri fino a 4 giocatori contemporaneamente e che permette di affrontare la modalità Arcade in cooperativa! Questa tuttavia non ha una vera e propria fine e prosegue all’infinito in maniera più simile ad una modalità Survival che a qualsiasi altra cosa.
Un’altra interessante aggiunta era una modalità più simile ad un beat’em up che ad un vero e proprio picchiaduro, Guilty Gear Boost. Senza uno straccio di storia dietro, ci si ritrovava ad affrontare orde e orde di nemici generici (chiamato Zako-Dan A, B e C) in una serie di livelli a svolgimento orizzontale. Finendo questa si sbloccavano le tre varianti di nemici generici per usarli nelle altre modalità, ma erano a dir poco limitati. Basti dire che la versione B non poteva né correre, né saltare.
I Zako-Dan non sono gli unici personaggi nuovi di Guilty Gear Isuka. Infatti, fa qui il suo debutto A.B.A., personaggio che verrà poi reso presenza regolare e canonica della saga da Guilty Gear XX Slash in poi, e insieme a lei abbiamo un nuovo enorme boss: Leopaldon. Di quest’ultimo si sa davvero, davvero poco. E’ un Gear umanoide che è fuso con un cane predatore e un Gear di classe Megadeath. Nonostante questo, è un uomo buono e giusto che vive al polo sud e cerca di salvare coloro che rischiano di morire per il freddo. Non si sa davvero molto altro, neanche che ci faccia all’interno di Isuka.
Il gioco, infine, contiene tre variazioni su personaggi già presenti. Kakusei Sol e Kakusei Ky sono i boss finali di Guilty Gear Boost e sono una versione di Sol e Ky ssj e sotto steroidi. Discorso più dettagliato va fatto per Robo-Ky II, un Robo-Ky rosso che è completamente personalizzabile nel gioco. Potremo infatti cambiare il suo moveset aggiungendo e togliendo mosse degli altri campioni (che Robo-Ky eseguirà modificando il suo corpo in modo da ricordare la mossa originale), oltre che inserendo mosse originali e bizarre create appositamente per lui. Questa variante sarà poi usata da Arc System Works per strutturare la versione finale di Robo-Ky nel proseguire della saga (che non sarà più un Ky leggermente diverso e più veloce).
Guilty Gear Dust Strikers
I successivi due spin-off uscirono entrambi nel 2007 ed entrambi erano stati realizzati per il mercato delle console portatili. Il primo che vediamo è Guilty Gear Dust Strikers, il primo Guilty Gear disponibile per una console Nintendo (per la precisione Nintendo DS). Di base, sarebbe facile catalogare anche questo come un semplice picchiaduro 2D, ma sarebbe una valutazione veloce e limitativa. Portando al massimo il concetto dietro Guilty Gear Isuka, infatti, Guilty Gear Dust Strikers riporta la possibilità di scontri a 4, ma lo fa all’interno di un’area bidimensionale con tanto di piattaforma orizzontali (molti picchiaduro arena per Nintendo DS avevano questa caratteristica).
Guilty Gear Dust Strikers cercava inoltre di sfruttare a suo vantaggio lo schermo doppio del Nintendo DS, ma il risultato era a dir poco confusionario. Se i vari menù e la resa grafica generale era davvero piacevole da vedere dall’esterno, il fatto che gli scontri si svolgessero su una sola enorme arena verticale divisa tra i due schermi, rendeva non poco difficile seguirli e giocare al 100%. In un gioco frenetico e veloce come Guilty Gear, questo può fare non poco la differenza. Già i comandi di Isuka erano non poco fastidiosi a tratti, calati in un simile gameplay rasentavano la frustazione più completa.
Guilty Gear Dust Strikers presenta ventuno personaggi giocabili e venti modalità “storia” (Robo-Ky non ne ha una). In questa semplicemente affronteremo una serie di scontri generici prima di un altro giga-boss mostruoso enorme, ovvero Gig: una specie di enorme insettoide dentuto che ha una specie di angelo puro attaccato alla sua coda. Di Gig si sa persino meno di Leopaldon e no, le varie modalità storia non aiutano per quanto sono generiche. Di base si capisce che è un Gear, che uccide innocenti per nutrirsene e… poco altro. Infilato dentro a caso sembra sia la definizione più adatta per Gig.
Oltre a Gig e ad un gameplay da arena verticale, Guilty Gear Dust Strikers aggiunge ben poco altro. Giusto sette mini-giochi bizzarri in stile Wario Ware. Si va da Jam in versione chibi che deve equilibrare degli oggetti che cadono dall’alto su dei piatti a una partita a Biliardo con Venom. Fine. Ben poco di nuovo qua, ma se avevi un Nintendo DS, l’unica possibilità che avevi per giocare a Guilty Gear era effettivamente questa. Per altro fu anche il primo picchiaduro per la console portatile Nintendo a essere distribuito anche fuori dal Giappone.
Guilty Gear Judgment
Il terzo e ultimo spin-off è Guilty Gear Judgment, uscito nel 2007 per PlayStation Portable. Tra i tre è probabilmente il prodotto più interessante, anche solo perché veniva venduto in bundle con Guilty Gear XX #Reload. Guilty Gear Judgment è un vero e proprio beat em’ up a scorrimento orizzontale dove, scelto il nostro personaggio, dovremo affrontare una serie di livelli popolati da orde e orde di nemici normali e da letali boss finali di livello. Praticamente la versione fatta sul serio ed espansa a dovere del Guilty Gear Boost che era presente in Guilty Gear Isuka.
Inizialmente avremo a disposizione solo cinque personaggi (Sol, Ky, May, Milla e I-No), ma completando le varie modalità storia ne sbloccheremo altri 15 portando il totale alla solita cifra di 20. Manca invece completamente Robo-Ky, nonostante sia presente sulla copertina europea del gioco (no comment). Il design dei vari nemici generici e dei boss è tuttavia originale e, devo ammetterlo, davvero affascinante. Guilty Gear Judgment, come beat em’ up, è indubbiamente un signor prodotto, degno di titoli simili del passato come Alien & Predators e Cadillac & Dinosaurs, nonostante riusi in gran parte sprite e artwork di Guilty Gear Isuka.
Guilty Gear Judgment ha anche una vera storia alle spalle, per quanto sia una trama parallela a quella della saga. Il tutto avviene in un piccolo regno chiamato Villtania dove uno stregone malvagio di nome Raymond sta facendo esperimenti sugli abitanti, portandoli a trasformarsi in mostri. Il suo desiderio è diventare un Dio, ma le sue azioni spingono le Nazioni Uniti a dichiarare un’emergenza internazionale che attira tutti i vari personaggi. A un certo punto Raymond evocherà Inus, il Re Oscuro dell’Aldilà, ma questi lo consumerà prima di attaccare il personaggio giocante. Sconfitto Inus, Raymond ne assorbirà i poteri diventando Judgment, il vero boss finale. Anche questo sarà però infine sconfitto e Inus esilierà Raymond nell’Aldilà come punizione.
Proprio il boss finale, Judgment, è un personaggio giocabile segreto presente nel titolo. Per sbloccarlo bisogna raccogliere tutte le lettere che formano il suo nome presenti nello Stage 6-1. Parlando di Judgment, devo dire che questo è davvero figo, a mani basse il miglior boss finale dei tre spin-off e non mi dispiacerebbe un suo ritorno all’interno della saga… anche perché Guilty Gear Judgment suggerisce che Raymond sia un personaggio non poco rilevante. Basandoci su quel poco che ci viene detto nelle varie modalità storia sappiamo che era un Cavaliere del Sacro Ordine come Ky, Sol e Testament e che era un collega di Faust, ma non solo, probabilmente era anche uno degli scienziati originali dietro al progetto Gear ed è quindi al corrente: della vera identità di Sol, dell’obiettivo di “Quell’Uomo”, delle macchinazioni del Post-War Administration Bureau e del Conclave e dell’imminente catastrofe in arrivo, quella che sarà al centro di Guilty Gear Xrd e seguiti.
La Mia Esperienza – La Generale Perdita di Interesse
Personalmente non ho una grande esperienza personale con gli spin-off, avendo giocato solo a Guilty Gear Isuka con gli stessi amici con cui completai al 100% Guilty Gear XX. Tuttavia ci stancammo presto di questo titolo che sembrava non andare da nessuna parte. Bisogna capire il clima che gravava intorno a Guilty Gear all’epoca. Guilty Gear XX aveva un finale a dir poco aperto e i fan, come noi, desideravano che la storia proseguisse. Arc System Works, però, invece di darci effettivamente le risposte, si limitava a pubblicare espansioni e spin-off ad un costo incredibilmente alto e senza che contenessero effettivamente qualcosa che giustificasse l’acquisto. Dopo aver speso non pochi euro su Guilty Gear XX, Guilty Gear Isuka e Guilty Gear XX #Reload… all’annuncio di Guilty Gear XX Slash perdemmo semplicemente qualsiasi forma di interesse nel franchise.
Per quanto con il senno di poi giustifichi in parte le azioni di Arc System Works che era, semplicemente, avanti con i tempi, non posso non negare che questa politica irritò praticamente chiunque all’epoca fosse fan della saga. Personalmente la abbandonai in modo completo, non acquistano neanche Guilty Gear Accent Core Plus che, di fatto, portava avanti la storia. C’é voluto Guilty Gear Xrd per farmi effettivamente tornare ad appassionare a questa saga (e non credo di essere stato l’unico). Dust Strikers e Judgment li ho recuperati solo di recente per scrivere questo articolo e devo dire che il secondo si è rivelato un titolo sia interessante che ben fatto e divertente. Se devi scegliere uno spin-off da giocare, ti consiglio caldamente l’acquisto di quest’ultimo. La sua natura arcade si sposa anche bene con il fatto che è un gioco per PlayStation Portable.