The Gardens Between è un puzzle-game basato su una storia di amicizia tra due bambini, Arina e Frendt, i quali si ritrovano catapultati in un’altra dimensione, la quale è composta da una serie di isolotti che rappresentano degli elementi del loro passato: cose belle e cose brutte, che hanno contribuito a creare il legame che scorre tra i due, brutte esperienze che sarebbe meglio dimenticare e bei momenti che si porteranno dietro per tutta la vita. Il viaggio è lungo e toccante, ed inizia con i due protagonisti seduti, con un’aria triste, all’interno di una casa sull’albero, mentre tutt’intorno imperversa un temporale. All’improvviso un potente fulmine li fa precipitare in questo nuovo e particolare mondo, ed è qui che inizia l’avventura vera e propria. In The Gardens Between, non sono presenti dialoghi: gli autori hanno deciso, centrando in pieno l’obiettivo, di affidare la comunicazione semplicemente a dei frammenti di ricordi sbloccabili al completamento dei vari livelli. La si è rivelata assolutamente azzeccata, in quanto questi piccoli video permettono al giocatore di comprendere a pieno il grande bene che i due bambini si vogliono, nato da anni di crescita congiunta e portata avanti giorno per giorno.
La risoluzione degli enigmi non avviene controllando direttamente i movimenti dei due bambini, ma manipolando lo scorrere del tempo. Su iPhone XR, i comandi risultano estremamente semplici ed intuitivi. Scorrendo con il dito verso destra, il tempo viaggia in avanti, mentre scorrendo il dito verso sinistra si torna indietro. A schermo, posizionati in vari punti dell’isolotto, sono presenti vari elementi con cui i due protagonisti possono interagire: Arina ha il compito di trasportare una lanterna che può contenere una piccola sfera di luce, mentre Frendt ha il compito di interagire con pulsanti, leve e oggetti che liberano il passaggio verso zone che all’inizio sembrano precluse. I due amici non possono muoversi per conto proprio, e questo è dovuto proprio al fatto che il giocatore non può controllarne direttamente i movimenti ma può solo intervenire modificando il tempo. Spesso, accade che per completare un livello sia necessario andare avanti ed indietro nel tempo più volte, interagendo ad ogni passaggio con i diversi elementi a disposizione, in modo da trovare la strada giusta. Come già detto, i livelli sono stati creati sotto forma di isolotto. La telecamera è posta a lato delle varie isole, e la visuale scorre in senso orario (quando si fa procedere il tempo in avanti) o antiorario (quando il tempo si sposta all’indietro). Questa scelta contribuisce a creare quel senso di ciclicità che la produzione vuole trasmettere.
I vari puzzle sono bilanciati in maniera ottima, e l’esperienza in generale risulta rilassante e piacevole, invogliando così il giocatore a proseguire il viaggio senza fretta, godendosi ogni frammento di questa emozionante avventura. La pazienza e l’intuito sono elementi fondamentali per godersi a pieno The Gardens Between, ma una volta compreso quale tipo di approccio va dedicato al gioco, i livelli non risultano mai troppo semplici ma neanche troppo complicati da completare, evitando la nascita di quel senso di frustrazione che, se presente, porta il giocatore ad abbandonare velocemente questo tipo di titolo. Il fatto che il gioco possa essere portato a termine fin troppo velocemente, però, lascia un po’ di amaro in bocca al giocatore.
Quella da noi provata è una build di The Gardens Between per dispositivi mobili IOS che, a detta degli sviluppatori stessi, è ben lontana da quella che sarà la versione ufficiale del gioco all’uscita. Per quanto riguarda la parte tecnica, però, il gioco non è affatto male. Sul nostro iPhone XR, non abbiamo mai registrato rallentamenti o bug di alcun tipo. La grafica è semplice, niente di impegnativo o troppo dettagliato, ma nel complesso risulta cucita su misura all’esperienza che gli sviluppatori vogliono offrire. La colonna sonora, poi, è un capolavoro. Soprattutto quando si gioca indossando le cuffie, i temi musicali scelti per l’accompagnamento dei vari livelli risulta azzeccata in ogni momento, e riesce a dare un impulso ancora più forte al tipo di comunicazione che gli autori hanno voluto instillare nel gioco.
The Gardens Between, in sostanza, è un puzzle-game molto ben bilanciato, che ci ha piacevolmente sorpreso dal punto di vista del bilanciamento dei livelli, ma anche (e soprattutto) dal punto di vista comunicativo, in quanto non è banale creare un’esperienza di gioco così toccante e profonda senza utilizzare alcun tipo di dialogo.