The Girl of Glass è un titolo multigenere (punta e clicca, JRPG e visual novel) ambientato in quella che a prima vista sembra un’atmosfera leggera, con una grafica ispirata allo stile di Hayao Miyazaki.
Il titolo è stato sviluppato da Markus with friends e pubblicato da En Widunderlig Produktion ed è disponibile su Steam dal 22 settembre; dopo averlo provato in anteprima, ecco la nostra recensione completa.
La fuga verso la libertà
La protagonista di The Girl of Glass, Kristal, sembra essere una ragazza fragile, sia nell’apparenza visto che è la “ragazza di vetro” e sia nel carattere.
La realtà è, però, molto diversa da come appare. Già dalle prime fasi del gioco, infatti, capiamo subito che il mondo in cui Kristal vive è dominato da un potere oscuro.
Questo, che si concretizza sotto il nome dell’Aquila, sembra essere un’oligarchia che, come scopriremo man mano che procediamo nel gioco, coinvolge l’ambiente politico, economico e religioso.
In questo mondo in cui la libertà di espressione è fortemente limitata da un potere superiore, alcune persone si ritrovano a vivere ai limiti della società. Questo è proprio quello che accade a Kristal, che possiamo considerare come un emblema della diversità per via del suo aspetto fisico.
Kristal trova rifugio in un circo, ed è proprio qui che ha inizio la nostra avventura. In questo circo la ragazza di vetro vive con altre persone emarginate per via delle loro idee o azioni.
Un clown che cerca di nascondersi dal suo passato, una ragazza forte costretta ad amare in segreto, una Signora Alta che vive di inganni e bugie, un ometto con poca autostima, ma un gran cuore e infine una donna-orso che fugge dalla legge.
In The Girl of Glass, Kistal imparerà a conoscere la loro vera essenza e capirà che dietro le apparenze, ognuno di loro ha delle debolezze da fronteggiare. Tuttavia per riuscire davvero a comprenderli, la nostra protagonista dovrà prima prendere le distanze da loro.
Kristal, infatti, non sente di appartenere al circo e coglierà la prima occasione che le si presenta per scappare via. Occasione che le si paventa nei panni di un ragazzo, la cui identità è misteriosa e il cui nome non verrà mai svelato.
Il ragazzo si offre di aiutarla a fuggire via dal circo e partire, insieme, per un’avventura, che sarà in grado di cambiare le loro vite.
Un esperimento riuscito
The Girl of Glass è un titolo multigenere che inizia come un classico punta e clicca, per poi arricchirsi di elementi tipici dei videogiochi JRPG e dialoghi in stile visual novel.
Per quanto riguarda il comparto punta e clicca, gli enigmi da risolvere sono abbastanza semplici soprattutto perché rispetto ai tradizionali punta e clicca non ci sono tantissimi elementi da raccogliere o trovare. Inoltre, praticamente ogni oggetto che troveremo avrà un utilizzo ben preciso e non ci saranno i classici specchietti per le allodole.
A questo si aggiunge il fatto che avremo accesso a una sola aerea per volta e che tutto quello che ci servirà per procedere sarà quindi in un’area limitata e non molto vasta.
Di contro, quello che ci metterà davvero alla prova saranno i combattimenti. Fin dalle prime fasi del gioco, infatti, ci troveremo coinvolti in dei combattimenti a turni, che diventeranno via via sempre più complessi. All’inizio, infatti, la nostra protagonista, e gli altri personaggi che saranno dalla sua parte avranno a disposizione solo un tipo di attacco e uno di difesa.
Successivamente, però, oltre a dover controllare più di un personaggio, nella lotta, impareremo anche a utilizzare nuove abilità, come ad esempio la concentrazione che ci garantirà al turno successivo una mossa extra. Altre abilità dipenderanno, invece, dai singoli personaggi.
Lo stesso discorso vale per i nemici, che avranno abilità differenti, ma soprattutto che sembrano agire non in base a una vera e propria intelligenza artificiale, e quindi rispondendo in maniera mirata ai nostri attacchi, ma più seguendo uno schema.
Questo, non renderà però i combattimenti di The Girl of Glass più semplici. C’è da dire, infatti, che andando avanti nel gioco arriveremo ad un punto in cui ci verrà richiesto di scegliere la difficoltà dei combattimenti tra facile, intermedia e difficile.
La difficoltà avrà un impatto sulla salute del nostro party, su quella dell’avversario e influirà anche sul tipo di attacchi dei nemici.
Qualora non portassimo a termine un combattimento, avremo la possibilità di ridurre la difficoltà, se però dovessimo scegliere di ridurla non potremo successivamente modificarla ulteriormente. Ad esempio, nel mio caso, ho iniziato a difficoltà intermedia per poi cambiare difficoltà in seguito a uno scontro.
La nota dolente dei combattimenti non è tanto la difficoltà in sé, ma il fatto che quando si ricomincia lo stesso scontro ci si ritrova a dover rivedere per intero i dialoghi senza poterli saltare. Questo rende la ripetizione degli scontri abbastanza frustante e interrompe la continuità del gioco stesso.
In The Girl of Glass ci troveremo davanti a numerosi dialoghi a scelta multipla, in alcuni casi le nostre scelte influiranno sullo sviluppo della trama. È interessante sottolineare che non sapremo quali dialoghi avranno davvero un impatto sulla trama, e soprattutto neanche quali di questi andranno a influenzare il finale. Infatti, il gioco avrà più di un finale possibile.
All’inizio del gioco sarà possibile definire l’indole degli altri personaggi presenti nel circo, aiutando Kristal a cercare di ricordare le loro storie, tra le tre possibilità a nostra disposizione. Questo ci permetterà di rigiocare il titolo più volte per completare tutti i possibili scenari.
La grafica di The Girl of Glass è arricchita da sfondi dipinti a mano e anche durante le cutscenes ci sono dei bei fotogrammi che rimediano alla mancanza delle animazioni. Durante gli spostamenti dei personaggi e durante i combattimenti, ma anche nei dialoghi ci sono delle animazioni che in alcuni casi lasciano un po’ a desiderare. In particolare le animazioni usate per far camminare e correre Kristal risultano poche fluide.
La colonna sonora, davvero ben curata, ci accompagna per tutta la nostra avventura con cambiamenti di ritmo e tono in base allo stato d’animo di Kristal e in base alla situazione. I dialoghi tra i personaggi non sono doppiati, gli unici dialoghi doppiati sono i “monologhi” della voce narrante che è a dir poco stupenda.
Tra il bene e il male…
The Girl of Glass è un gioco dalla trama complessa e curata, non solo per quanto riguarda le vicende in sé, ma anche perché viene narrato in modo davvero coinvolgente. Ad aiutarci a fare luce sulla situazione e capire meglio quello che ci succede intorno ci sarà una voce narrante, che solo la nostra protagonista è in grado di sentire.
Per quanto le ambientazioni e lo stile dei disegni possano trarre in inganno, The Girl of Glass non è affatto un titolo leggero.
In una nazione governata da un regime totalitario sotto l’egida dell’Aquila, i diritti individuali come la libertà di amare chi si desidera, la libertà di parola e di pensiero sono calpestati. Oltre a ciò, nel gioco emerge una vera e propria denuncia contro il capitalismo, il fascismo e l’opulenza della Chiesa.
The Girl of Glass spinge alla riflessione attraverso un’analisi delle debolezze umane e della tendenza del genere umano a lasciarsi corrompere dalla sete di potere e dalla ricchezza.
Questo scontro tra il bene e il male, nel gioco, si attua in una sorta di universo alternativo, nei sogni di Kristal, e la vede proprio protagonista. In un vortice di combattimenti e dialoghi le certezze della protagonista verranno ribaltate e le sue più profonde paure potranno rivelarsi una salvezza o una condanna.