The Girl of Glass: A Summer Bird’s Tale, non è il classico punta e clicca che siamo abituati a giocare. Il titolo, infatti, sviluppato da Markus with friends e pubblicato da En Widunderlig Produktion è un multigenere in cui si uniscono alle dinamiche di un punta e clicca, quelle di una visual novel insieme ad un sistema di combattimento a turni.
Quella che stai per leggere è solo un’anteprima del gioco, infatti, la versione che abbiamo provato è in Early Access e non è completa, al momento è disponibile solo la lingua inglese, ma successivamente potrebbero essere aggiunte anche le traduzioni.
Ti ricordo che l’uscita del titolo è prevista proprio per questo mese di settembre su Steam, e ora senza indugiare oltre tuffiamoci alla scoperta di quest’avventura.
Kristal contro la tirannia dell’Aquila
La storia di The Girl of Glass ha inizio su un treno, Kristal, la nostra protagonista, sta mostrando ad una signora alcune fotografie dei membri del circo di cui faceva parte.
Il gioco ci chiede subito di fare delle scelte, attraverso dei dialoghi, che si ripercuoteranno sul carattere dei personaggi della storia che Kristal andrà a raccontare. La nostra protagonista sembra non avere memoria di quello che le è successo al circo; dopo questa breve sezione introduttiva ci ritroviamo catapultati in quello che sembra essere un flashback del suo passato.
Anche se non se ne intuisce bene il motivo, sembra che Kristal sia legata al circo e che in qualche modo le sia impedito di abbandonarlo. Nelle fasi iniziali del gioco la nostra ragazza di vetro farà la conoscenza di un misterioso ragazzo.
Il ragazzo si offre di aiutarla ad andare via dal circo, ma per farlo Kristal dovrà prima risolvere alcuni misteri che aleggiano intorno a lei. Perché lo sceriffo vuole far chiudere il circo? E quali sono le intenzioni dell’Aquila?
In un clima distopico in cui è in atto una dittatura da parte di un’organizzazione che prende il nome di Aquila, emerge un forte richiamo alla trama distopica de Il racconto dell’Ancella. La serie, basata sull’omonimo romanzo di Margaret Atwood, è ambientata a Gilead in tempi bui in cui la figura della donna è ridotta a mero scopo riproduttivo, sottomessa e privata di ogni diritto e la popolazione subisce continui soprusi.
Ciò che più mi ha ricordato Il racconto dell’Ancella è stata la frase “Sotto le sue ali, e possa il suo becco guidarci”, questa forma di saluto usata dai sostenitori dell’Aquila, richiama quello in auge a Gilead “Sotto il suo occhio”.
Nel caso di The Girl of Glass, però, la storia è ambientata nella metà del ventesimo secolo, per questo motivo più che una distopia siamo davanti ad un’ucronia.
Combatti, dialoga e… raccogli di tutto (anche una scala insolitamente leggera)
Ci troviamo davanti a quello che a prima vista può sembrare un classico punta e clicca con misteri da risolvere attraverso la raccolta di oggetti e ascoltando i dialoghi tra i personaggi. Nei dialoghi spesso ci saranno delle scelte da fare, e le nostre scelte, come anticipato all’inizio, avranno una certa influenza sullo sviluppo della storia, proprio come in una visual novel.
In realtà però alle dinamiche di un punta e clicca si aggiunge un sistema di combattimento a turni che movimenta abbastanza il gioco. Nei combattimenti ci troveremo a prendere il controllo non solo di Kristal, ma anche di altri personaggi, che man mano ci daranno il loro aiuto.
Il sistema di combattimento di The Girl of Glass è intuitivo e le varie skill dei personaggi ci verranno spiegate in maniera graduale. Kristal sarà armata di una scopa e avrà la possibilità di cimentarsi sia in attacchi diretti che a distanza, come puoi immaginare questi ultimi consisteranno proprio nel lanciare la scopa.
I nostri personaggi avranno anche la possibilità di difendersi, per ridurre gli attacchi subiti, anche se non annullandoli completamente, e potranno anche spostarsi nello scenario per evitare alcuni tipi di attacchi, qualora l’ambientazione lo permetta.
Ogni personaggio avrà a disposizione un’azione per ogni turno, a meno che non si sfruttino le loro abilità speciali per aumentare il numero di azioni. Inoltre, alcuni attacchi avranno un costo in energia, per cui sarà importante pianificare i combattimenti tenendo conto di ciò.
Kristal potrà anche utilizzare la sua abilità, che potremmo definire come “venire a patti col nemico”, durante i combattimenti, infatti, si sbloccheranno dei dialoghi e dovremo fare la scelta giusta per convincere il nemico alla resa.
The Girl of Glass dovrebbe presentare anche un sistema di aiuti in gioco, ma al momento nell’anteprima non è ancora stato implementato. In ogni caso comunque gli enigmi non sono complessi.
I personaggi secondari presentati nel gioco sono tutti caratterizzati profondamente, ognuno ha una storia alle spalle che si delineerà al proseguire del gioco. Il personaggio più divertente è sicuramente quello di Primma Donna Lucianna Valentina Scortichini che si vanta di essere madrelingua italiana e dice cose come “Buonagnocchi“, asserendo che abbiano un senso compiuto.
Insieme alla grafica, quello che più mi ha colpito in positivo è stata la grande varietà di riferimenti ad altre opere, fin dai primi momenti del gioco assistiamo alla comparsa di personaggi e situazioni che ci sembrano familiari.
A partire dalla signora sul treno che sembra essere uscita fuori da un film d’animazione di Miyazaki, passando per i biscotti che fanno diventare minuscoli per permettere ad Alice… ehm, Kristal, di passare inosservata. E poi ancora Mr Whiskers, il gatto di Primma Donna Scortichini, che ha lo stesso nome del gattino di Stranella in Frankenweenie.
Tornando alla grafica di The Girl of Glass, le splendide ambientazioni sono disegnate a mano.
Le animazioni invece, che riguardano per lo più gli spostamenti dei personaggi, e i loro movimenti durante il combattimento, sono poco fluide, soprattutto il movimento di Kristal da un luogo all’altro dell’ambientazione è un po’ meccanico. Inoltre, non c’è modo di spostarsi più velocemente da un punto a un altro.
Per quanto riguarda l’audio i soli dialoghi ad essere doppiati sono quelli del narratore (talvolta esilaranti, e con una voce splendida tra l’altro), mentre quelli tra i personaggi non hanno il doppiaggio.
In conclusione direi che The Girl of Glass è un titolo multigenere che va incontro alle mie aspettative e anzi sembra in grado di andare oltre. La narrazione è accurata, con una trama che punta sui sentimenti, le sfaccettature del genere umano e tocca anche dei temi importanti. Dall’apparenza leggero, si rivela invece un titolo che stimola molte riflessioni.
La grafica è splendida e la presenza dei combattimenti a turno spezza piacevolmente il ritmo del punta e clicca. I dialoghi sono tantissimi e soprattutto hanno un impatto sulla trama. Con questi presupposti, The Girl of Glass è un titolo molto promettente.