The Hand of Merlin è un gioco di ruolo strategico con meccaniche roguelite, sbarcato da pochissimo su Nintendo Switch (precedentemente disponibile su PC), dove i miti e le leggende legate a Camelot e il suo re Artù, si mescolano con il dark sci-fi. Anche se non si possa dire mai passata di moda, è bello vedere come questa leggenda continui a ricevere attenzioni da parte di videogiochi, ricordando anche il recente e ottimo gioco di ruolo strategico dai toni dark, King Arthur: Knight’s Tale.
Dopo aver ottenuto parere molto positivo da utenza e critica con la sua versione PC, The Hand of Merlin cerca di ricevere lo stesso risultato con le sue versioni console, anche se spesso si è visto come giochi nati su PC, abbiano riscontrato difficoltà nel riportare il proprio gameplay adattandolo alle console. Procediamo.
The Hand of Merlin, una storia alternativa
La storia che il titolo propone è molto particolare: Merlino ha trasceso i suoi limiti diventando una specie di figura multidimensionale, e continuava a proteggeva diversi mondi paralleli creando in ognuno di essi un re Artù, un eroe in grado di sconfiggere ogni nemico, eccetto la morte. Con la sua dipartita, senza nessuno abbastanza forte da proteggerli, i mondi furono assediati da un’invasione di creature provenienti da altre dimensioni, evento che prese il nome di cataclisma.
Reduce anche dal tradimento di Morgana che ne ha limitato i poteri, il mago più famoso del fantasy si è ritrovato costretto a chiedere aiuto a un manipolo di soldati, apparendo loro in sonno, incaricandoli con la pericolosissima missione di portare il santo Graal da Camelot a Gerusalemme.
La struttura di gioco di The Hand of Merlin è puramente roguelite; questo significa che tutti i contenuti che affronteremo saranno generati proceduralmente, offrendo al giocatore eventi e scelte sempre diverse, facendo in modo di non trovarsi mai di fronte alla stessa partita pur rigiocando il titolo.
Il gioco durante tutto lo sviluppo della partita, costringerà sempre il giocatore a ponderare le sue scelte: che si tratti di esplorazione o combattimento, approcciarsi con una mentalità frettolosa e calcolando poco le proprie azioni, porterà alla facile e inevitabile dipartita dei nostri eroi e alla fine della partita.
Principalmente The Hand of Merlin si divide in due fasi, quella esplorativa e quella di combattimento. Nella fase esplorativa avremo di fronte una mappa/tabellone con diversi possibili percorsi da seguire. Ogni casella (nodo) rappresenterà uno dei tantissimi eventi nei quali potremo imbatterci, e avrà anche un tipo associato ad esso, ovvero regular, city, arcane ed heroic; da cittadine dove cercare informazioni o fare acquisti, a santuari dove ottenere poteri arcani passando per i combattimenti, tutto avrà scelte rischiose con effetti permanenti sulla storia.
Spesso ci si ritroverà a riflettere se percorrere un percorso più arduo ma che promette ricompense migliori, o andare più sul sicuro avanzando nel tabellone ma senza o con poche ricompense. I fattori da tenere in conto saranno molteplici, ma il più importante è sicuramente l’indicatore di difficolta presente sul nodo stesso.
Party e combattimenti
A inizio partita, The Hand of Merlin ci permetterà di formare il nostro parti di tre elementi, scegliendo fra i nove eroi disponibili, (tre per ogni classe, ovvero guerriero, ranger o mistico). Inizialmente saranno disponibili solamente tre eroi mentre gli altri si sbloccheranno compiendo determinate azioni durante la partita. Attenzione però, perché se un eroe cade in battaglia sarà perduto per sempre, anche se il gioco ci darà la possibilità di rimpiazzarli con altri incontrati durante la partita.
I combattimenti seguono la struttura basica dei giochi di ruolo strategici con movimento su scacchiera, aggiungendo componenti come la copertura ambientale (molto simile a quelle viste in XCOM 2) e le barre di punti vita e armatura come in The Banner Saga e simili. Le coperture citate prima potranno veramente essere l’ago della bilancia per ogni combattimento; sfruttare bene ogni occasione di riparo sarà indispensabile per evitare ingenti danni, soprattutto per le unità dotate di poca armatura.
Ovviamente anche i nemici sfrutteranno più ripari possibili, ma sia noi che loro potremo compiere diverse azioni atte a distruggere queste coperture. Inoltre, per uscire vincitori dalle battaglie, bisognerà anche capire in fretta le abilità e il metodo di combattimento dei vari nemici che incontreremo durante la partita, fattore che dona un forte componente trial and error a The Hand of Merlin.
Altre frecce molto utili al nostro arco saranno le reliquie, potentissimi artefatti che varieranno da partita a partita, e le essenze. Le prime si potranno comprare nei villaggi ma soprattutto potranno essere trovate nei vari nodi, mentre le seconde si sbloccheranno completando il tabellone.
Tecnicamente
The Hand of Merlin si presenta realizzato veramente con cura dal punto di vista grafico, con mappe dettagliate sia in combattimento che nel tabellone, il tutto condito da tavolozze varie che ci accompagneranno nel corso delle nostre avventure. Anche le animazioni di nemici e alleati risultano buone, così come gli effetti ambientali.
Dal punto di vista del gameplay, sorge la pecca che ci preoccupava a inizio articolo, ovvero i comandi non molto intuitivi e comodi su console, soprattutto per quanto riguarda il navigare nei vari menù, fattore che inizialmente creerà un bel po’ di confusione nel giocatore. Bene invece nella parte dei combattimenti, dove non si nota nessuna criticità derivata dal fattore che The Hand of Merlin sia nato su PC.
Il gioco si basa molto sulla meccanica di prova e ripeti tipica dei roguelite, fattore che se non si è predisposti al genere potrebbe far storcere il naso. Da segnalare anche alcuni picchi di difficoltà causati da unità troppo potenti in maniera un po’ inspiegabile.