Il mondo delle visual novel, come ben sabbiamo, non è un luogo dove si consiglia di fermarsi all’apparenza, come ci insegnò all’epoca il popolare “Doki Doki Literature Club!“. The Hungry Lamb – Traveling in the Late Ming Dynasty è una visual novel da manuale, sotto questo punto di vista.
La storia del “Lupo” e degli “Agnelli” delle campagne cinesi del XVII secolo non è infatti, come in verità si intuisce dopo pochi minuti di partita, una storia adatta a tutti i livelli di sensibilità: lo spietato mondo all’interno del quale ci troveremo è affascinante proprio nella sua cruda inquietudine.
Un triste destino: il filo rosso che lega le storie di The Hungry Lamb
In quanto visual novel, l’aspetto più importante dell’intera struttura del gioco non può che essere la trama. Impersoniamo Liang, un bandito che ha il compito di compiere un vero e proprio traffico umano, scortando un gruppo di giovani donne “gli agnellini” come vengono chiamati nel gioco, dalla loro abitazione fino alla città di Luoyang.
Nel corso del tragitto, la giovane Sui rivela a Liang il motivo per il quale le giovani sono state inviate nella città: presso Luoyang dimora un pericoloso demone che è solito compiere cannibalismo e “gli agnellini” non sono che il suo prossimo pasto. A questo punto, Liang si troverà di fronte ad una serie di scelte da compiere.
Come dicevamo in apertura di recensione, il titolo non è proprio adatto a tutti: immagini e tematiche forti e crude vengono presentate senza troppi filtri e ciò potrebbe disturbare il giocatore più sensibile. Tutto sommato, però, la trama di The Hungry Lamb funziona con il giusto ritmo e con una discreta caratterizzazione dei suoi interpreti.
Gameplay
Il gameplay del titolo, trovandoci di fronte ad una visual novel da manuale, può essere illustrato abbastanza brevemente: lettura dei dialoghi e scelte da compiere al fine di far proseguire la trama in una o l’altra direzione. Le scelte che Liang può compiere sono poche, ma dal grande peso, dandoci la possibilità di giungere ad un buon numero di finali diversi tra loro.
Il titolo, della durata di circa 10 ore di puri dialoghi, ci mette di fronte ad ambientazioni e personaggi con un’unica caratteristica in comune: la desolazione. Le campagne cinesi del 1600, come potevamo immaginare, non sono certo un Paese dei Balocchi e anzi, gli sviluppatori hanno tenuto a sottolineare la tristezza e il senso di vuoto che echeggia nelle ambientazioni mediante colori cupi, scenari vuoti di decorazioni e personaggi dall’aria losca e affranta.
Dato il tipo di ambiente rappresentato, non possiamo certo negare che sia stato fatto un lavoro magistrale sotto questo punto di vista: degno di elogi è non solo il character design e il design delle ambientazioni, ma anche la scelta di musiche e doppiatori, che riescono a trasmettere con sottigliezza e altrettanta potenza quella sensazione di “umanità malata” che echeggia nei dialoghi e nelle situazioni.
Le nostre capacità di manovra nel corso della partita saranno piuttosto limitate: in basso a destra dello schermo possiamo osservare pulsanti per stoppare o saltare una particolare linea di dialogo anche se, nel corso della nostra prova, non sempre la pressione di un comando portava al risultato sperato. Ciò rende piuttosto lento lo scorrere dei dialoghi e, a lungo andare, può generare nell’utente una sensazione di noia che difficilmente lo ricondurrà in futuro sul titolo, magari con l’intenzione di scoprire gli altri finali presenti.
Sottolineiamo inoltre che The Hungry Lamb, disponibile interamente in lingua inglese, risulta penalizzato da una traduzione di livello non particolarmente alto: i personaggi si esprimono spesso in maniera macchinosa e poco scorrevole, dando l’impressione di trovarci davanti ad una traduzione non abbastanza accurata, o almeno, non accurata quanto la storia narrata meriterebbe.
In conclusione, segnaliamo la totale assenza di problematiche legate al caricamento delle schermate di gioco: tutto scorre in maniera fluida sia per quanto riguarda l’audio che per quanto riguarda il susseguirsi di immagini e modelli dei personaggi.