Il buon vecchio, caro, vil denaro… A chi non fa gola? Probabilmente a tutti, o quasi. Scommetto che a molti di noi videogiocatori impegnati in qualche ronda notturna su YouTube, sia comparsa più di una volta qualche pubblicità di app per fare trading. Un sogno proibito a molti quello dell’investimento in azioni, quasi irrealizzabile se si considera lo studio e il capitale d’acquisto iniziale necessari per affacciarsi a questa dimensione.
Per ricapitolare dunque, un mondo tutt’altro che accessibile, costellato da ostacoli e soprattutto da grandissimi rischi economici. Vuoi colmare questa curiosità, senza dover perdere il lavoro dietro a libri o corsi che potrebbero risultare in un nulla di fatto? Il mondo videoludico è venuto in tuo soccorso!
A inizio maggio è infatti uscito The Invisible Hand, un particolare simulatore in stile “vita da broker” realizzato da Power Struggle Games ed edito da Fellow Traveler.
In The Invisible Hand l’unica cosa che conta sono i risultati
The Invisible Hand comincia in media res e, in un certo senso, ti darà un piccolo anticipo di quale sarà la situazione verso la fine della tua partita. Il giocatore si ritroverà davanti a un PC, in pieno crash aziendale. Chiamate assillanti di dipendenti in preda al panico, un’intollerabile brusio di sottofondo, numeri e grafici in rosso, in costante diminuire. Una situazione così delirante da essere impossibile riuscire anche soltanto a capire cosa sta succedendo tant’è che, infatti, sfocerà irrimediabilmente nel fallimento dell’azienda in cui lavoriamo.
È così che, tramite un aggancio interno all’azienda, cominceremo a lavorare in un’altra azienda di trading chiamata FERIOS.
Da qui comincia la scalata al potere del nostro alter ego. Senza alcun preambolo di sorta il nostro personaggio sarà messo davanti a un questionario conoscitivo, in cui sarà possibile regolare la difficoltà della partita in storia, intermedio e difficile. Se nella difficoltà storia arrivare alla cima della catena di comando dell’azienda sarà come bere un bicchiere d’acqua, anche solo la difficoltà normale saprà metterti a debita prova. Diversamente, per riuscire a lanciarti nella modalità difficile hai due opzioni, esserti fatto le ossa finendo il gioco a normale oppure avere esperienza come trader nella vita reale.
Già in questa fase di assunzione è possibile cogliere il gran quantitativo di ironia e tagliente sarcasmo che lo sviluppatore ha cercato di inserire in The Invisibile Hand. In questo punto del gioco, come in tanti altri, si ha la sensazione che si sia tentato di tirare un po’ di frecciatine a questo settore dell’economia; e se in molti casi questo strappa un sincero sorriso, l’argomento viene spesso semplicemente accennato, in maniera superficiale e blanda o senza che venga mai preso sul serio.
Una volta superata questa prima fase di test, verremo rimessi davanti a un PC. Ci troviamo di nuovo davanti a 4 schermi, in cui è possibile muoversi attraverso tutti gli strumenti di lavoro di un broker. Abbiamo dei grafici, una piattaforma di trading e un intero schermo è dedicato alle notizie del mondo giornalistico e degli insider. Questi monitor e il nostro ufficio saranno le uniche cose che vedremo dall’inizio alla fine del gioco. L’obbiettivo? Arricchire il più possibile te stesso e l’azienda.
Guadagnare non è mai stato così divertente!
Non sarà facile restare a galla in FERIOS, ma nonostante le difficoltà (e forse proprio grazie a esse) il gameplay di The Invisible Hand sa regalare incredibile soddisfazione. Il gioco è scandito in giorni di lavoro, in cui dovrai entrare in ufficio, sederti, fare compravendita di azioni, alzarti e uscire. Una volta uscito, passerai direttamente al giorno successivo. Tutto così semplice? Neanche per niente!
In FERIOS sembrano prendere le cose con serietà…forse anche troppa! Ti verrà data una deadline, al termine della quale i tuoi risultati verranno messi a confronto con quelli di un altro dipendente. In questa gara a chi porta più profitto, non c’è alcuna pietà: chi vince viene promosso, chi perde viene…licenziato! Arriverai al punto in cui, dopo settimane di lavoro, te la vedrai direttamente con il vice direttore e addirittura con il vero e proprio boss finale.
Sembra difficile, vero? In effetti lo è, ma tutta questa scalata al potere non la farai senza aiuto! Quando hanno creato The Invisible Hand gli sviluppatori dovevano essere ben consci del fatto che il loro titolo sarebbe stato giocato da persone inesperte di trading e, proprio grazie a questo fatto, verrai accompagnato per un bel tratto di gioco. Le funzioni di vendita e le opzioni della tua piattaforma di trading sono tante, ma di giorno in giorno verrai aiutato dalla tua amica del college, dalla segretaria o direttamente dai tuoi superiori. Sbloccherai sempre più funzioni e ti verrà data la possibilità di sperimentarle su campo in modo efficace.
Per portare il bilancio in verde giorno dopo giorno e completare l’obiettivo giornaliero bisognerà valutare con arguzia tutte le soffiate dei vari insider, la pagina delle notizie e sarà possibile affidarsi anche a mezzi meno… legali. Ovviamente affidarsi a canali d’informazione poco leciti porta enormi vantaggi in termini di guadagno, ma in The Invisibile Hands anche questo aspetto è stato pensato bene. Infatti, a furia di usare canali “alternativi” e smuovendo quindi il mercato in modo importante, si corre il rischio di venire scoperti da qualcuno… e di finire in prigione!
Devo dire che ho apprezzato parecchio la gestione degli insider. Durante le ore di lavoro compariranno dei post social degli utenti più disparati, con tanto di like a determinarne la popolarità. Per rimanere a galla è necessario capire quali sono i più affidabili e dare la priorità ad account credibili. In questo modo scegliendo con accuratezza le proprie fonti si va a creare un proprio feed di notizie affidabili e che il più delle volte ci faranno chiudere la giornata al meglio.
Una volta oliata la macchina delle informazioni e una volta che si prende confidenza con tutte le meccaniche di gioco fare i giusti affari e vedere il proprio conto personale gonfiarsi porta con sé una soddisfazione immensa. In The Invisible Hand si possono spendere i propri soldi per acquistare macchine, ville lussuose, dare party, ma è perlopiù una questione di status; non avrai neppure il tempo o la possibilità di usufruirne, d’altronde sei una macchina per soldi che ha venduto la propria anima!
Abbiamo però una severa critica a The Invisible Hand che, al netto del divertimento, ha comunque un bel problema di progressione. Per quanto riguarda la modalità normale, la difficoltà con cui gli sviluppatori consigliano di giocare, c’è qualche dilemma con la curva di difficoltà. Se il tutorial è ben pensato e ben scandito, dopo averlo terminato verranno aggiunte fin troppe aziende alla nostra piattaforma. In un solo giorno potresti trovare il numero di aziende raddoppiato, il che considerando quante informazioni vanno tenute a mente rende alcune giornate veramente troppo stressanti. In fondo sarebbe bastato aggiungerle in modo graduale.
Per fortuna almeno a limare questa svista sono presenti alla macchinetta automatica caffè e the. Il primo aumenta la velocità di gioco e il secondo la diminuisce, in modo da poter gestire al meglio momenti morti o di estrema attività.
Fare i soldi è bello, ma non da vedere!
Lo abbiamo tenuto per ultimo, ma avremmo voluto non parlarne: il comparto tecnico.
Purtroppo è proprio lui ad affossare, anche se solo in parte, i meriti di The Invisibile Hand. Parliamoci chiaro, la storia non brilla di certo, ma al netto del divertimento che il titolo sa dare la vera pecora nera sono grafica e sonoro.
Per carità la natura visiva low poly del titolo non è sgradevole nel complesso, ma pessimi modelli, texture e animazioni ci hanno fatto trasalire in più di un occasione. E purtroppo oltre a mancare qualsiasi tipo di doppiaggio (un fatto che possiamo comprendere in un titolo low budget), la musica di gioco è una soltanto. Continuare a sentirla giorno dopo giorno genera un effetto simile a quello che si prova quando si è in attesa al telefono con un operatore. Si, con quell’odiosa e infinita musichetta ripetuta in loop all’infinito. Più attenzione generale è stata data allo schermo del computer, la cosa che in effetti vedremo di più nell’intera durata del titolo.
Se l’interfaccia della piattaforma è però pulita e comprensibile nei primi giorni di gioco, il modo in cui è ordinata rende estremamente complesso gestire un alto numero di transazioni. Banalmente, considerando che nei due schermi superiori vengono mostrati di solito grafici perlopiù inutili, sarebbe stata un’ottima idea consentire al giocatore di poter modificare in parziale autonomia i layout dell’interfaccia, in modo da potersi gestire con le modalità a lui più congeniali.