The King of Fighters XV è l’ultimo capitolo della più nota saga di picchiaduro SNK. Dopo aver eseguito una transizione grafica dal 2D al 2.5D con il precedente capitolo, la nota casa di produzione era chiamata a fare un ulteriore passo in avanti qualitativo su tutta la linea per questa nuova attesissima uscita.
Siamo onesti, per quanto The King of Fighters XIV sia stato accolto calorosamente dai fan, che d’altronde non vedevano un nuovo capitolo della saga dal 2010, il cambio di grafica/gameplay era stato tutto tranne che indolore e il risultato finale, pur essendo un buon gioco, risultava ben al di sotto della diretta concorrenza rappresentata da Street Fighter V, Guilty Gear Xrd e Tekken 7.
Per il nuovo capitolo di quella che è stata chiamata come “la saga di Shun’ei”, SNK ha deciso di fare le cose in grande con un’ottima campagna di marketing, un fantastico sito ufficiale a supporto del gioco e la decisione di soddisfare finalmente molte delle richieste della community, grazie anche ad un cavillo narrativo che gli ha permesso di riportare in gioco dei personaggi tecnicamente morti o “scomparsi nel nulla”.
SNK ha indubbiamente dimostrato di saper ascoltare la propria community, lavorando non poco sulle molte critiche rivolte a The King of Fighters XIV. Alla fine però restano comunque molti dubbi sull’effettiva qualità di The King of Fighters XV. Un cast ridotto, una grafica che a volte appare stupenda e altre no, tanta carne al fuoco e un gameplay che ancora una volta sembra piegarsi davanti ai nuovi giocatori. Oggi vediamo di fare chiarezza: vale la pena acquistare questo gioco?
Un passaggio intermedio necessario, ma comunque lacunoso.
In modo abbastanza scontato The King of Fighters XV prosegue le vicende iniziate in The King of Fighters XIV, in quella che è adesso non ufficialmente riconosciuta come la saga di Shun’ei. In quell’occasione assistevamo infatti al debutto del lottatore cinese e delle sue “manone elementali,” oltre che all’apparizione e disfatta di una misteriosa entità chiamata Verse. La distruzione di quest’ultimo aveva infine liberato le anime di molti personaggi che fino a quel momento erano morti.
Ecco quindi giustificato il ritorno di figure come il Team CYS o del protagonista della 3° saga Ash Crimson (che si era cancellato dalla linea temporale). La vera minaccia non sono però questi nomi, ma altri, come quelli di Orochi, NESTS e Rugal o figure fino ad ora solo nominate come Gadiel. Proprio per indagare su queste vicende e per risolvere una serie di conti in sospeso, numerosi team si affacciano al nuovo torneo The King of Fighters con un’agenda segreta.
Tutto mentre compare una seconda figura capace di evocare mani elementali, Isla, e si approfondisce la lore dietro a Kukri e alla sua rinata maestra, Dolores. Proprio questa getta ancora più carne al fuoco rivelando che la distruzione di Verse non ha solo resuscitato i morti, ma ha anche creato non pochi problemi al multiverso dimensionale di The King of Fighters. Una “scusa” narrativa che serve a reintrodurre figure come Krohnen, ma che di base viene esplorata ben poco.
D’altronde bisogna ammettere che la narrazione di The King of Fighters XV va in controtendenza ai picchiaduro moderni ed è molto classica. Non c’é una modalità storia e un giocatore deve più che altro unire i punti raccogliendo le varie briciole sparse tra un finale e l’altro. Personalmente mi aspettavo di più, pur essendo questo un capitolo di passaggio necessario a traghettare i giocatori verso The King of Fighters XVI, il titolo dove questo arco narrativo troverà probabilmente la sua conclusione e per cui si stanno tenendo in serbo la maggior parte delle sorprese/rivelazioni.
Fluidità finalmente, peccato non sfruttarla meglio
Il gameplay di The King of Fighters XV è quello classico della saga. Scontri su un piano orizzontale 2D tra team di 3 personaggi senza cambio automatico. Alla sconfitta di un personaggio, il successivo entra in campo fino alla completa disfatta di uno dei due team. Sconfitta che può avvenire sia per time limit che per esaurimento della barra di vita. Insomma, nulla di nuovo qua, pare di avere davanti un vecchio adattamento di un titolo Arcade per PlayStation, nel bene e nel male.
Anche i comandi cambiano di poco: abbiamo due tasti per i pugni (debole e forte) e due per i calci (debole e forte). Premendo insieme i due colpi deboli si può eseguire una capriola per evadere gli attacchi mentre con i due tasti forti si esegue un colpo che spedisce via l’avversario. Se prima, però, si esegue un quarto di luna in avanti, si esegue il nuovo Shatter Strike che fa cadere lentamente a terra l’avversario. Un’interessante aggiunta che non sbilancia troppo il gioco.
Ovviamente, a seconda del personaggio, potremmo anche eseguire delle mosse speciali usando apposite combinazioni di comandi. Queste sono di 5 tipologie: normali; mosse speciali EX, ovvero una versione potenziata di quelle normali che consuma mezza barra; Super Mosse Speciali, che consumano una barra intera; Super Mosse Speciali MAX, ovvero una versione potenziata delle precedenti che consumano 2 barre; Super Mosse Speciali CLIMAX, un attacco che se va a segno, apre ad una cinematica che infligge massicci danni.
Tutto questo torna da The King of Fighters XIV, ma, rispetto a quest’ultimo, può essere utilizzato anche al di fuori del Max Mode. Nel titolo precedente, infatti, era necessario attivare questa modalità premendo calcio debole e pugno forte prima di poter eseguire mosse EX, MAX e CLIMAX. In The King of Fighters XV l’attivazione del Max Mode semplicemente aumenta difesa e attacco del personaggio e rende l’utilizzo di queste manovre meno dispendioso in termini di barre. Non solo, però, perché stavolta il Max Mode può essere attivato anche in versione quick, come parte di una combo (per quanto duri meno).
Una scelta di gameplay saggia che rende il risultato finale più frenetico e fluido, oltre che più accessibile ai nuovi giocatori. Sempre a loro sono infine rivolte le RUSH combo. Premendo infatti tre volte il pugno debole vicino ad un avversario si eseguirà una combo automatica che, a seconda di quanta barra abbiamo e del quarto tasto scelto, terminerà con una mossa speciale normale, EX, Super, MAX o persino CLIMAX. L’unico “problema” di questa è che infligge davvero troppi danni per la facilità con cui può essere eseguita.
Uscendo per un attimo dal discorso controlli, si può subito notare come l’offerta giocatore singolo di The King of Fighters XV sia molto tradizionale: una modalità Arcade, un versus in locale, un tutorial abbastanza basilare e spoglio e una modalità missioni. Ho sentito molti giocatori lamentarsi di questo, ma è anche vero che The King of Fighters raramente ha presentato qualcosa di più. Da appassionato non mi trovo certo a criticare questa scelta. Il problema semmai è quanto poi siano “sotto le aspettative” le modalità in sé.
L’Arcade/Storia si può affrontare sia con i team predefiniti che creandone uno originale. Ogni squadra, salvo alcune eccezioni, vedrà sempre e solo i soliti filmati fino a quello finale che sarà invece personalizzato per i team predefiniti e per alcuni team “speciali,” da scoprire usando le nostre conoscenze della saga. Quando alcuni personaggi si incontrano hanno delle scene di introduzione extra, ma è comunque una cosa molto casuale e insoddisfacente, soprattutto considerando il bagaglio di lore della saga di per sé.
Se però questo alla fine è comprensibile e accettabile, la modalità “missioni” è proprio deludente. Scordati le fantastiche sfide di The King of Fighters XI o le tantissime combinazioni di The King of Fighters XIII, qui avremo solo 5 combo per personaggio abbastanza basilari e di difficoltà crescente. Si, è tutto qui. Considerando che nel cast di personaggi ci sono dei mostri di combo come Ash, dire che è un’aggiunta minimale e sottotono è dire poco. Si doveva fare di più, anche solo per insegnare la profondità di questi personaggi ai nuovi giocatori.
Bisogna tuttavia ammettere che se ci spostiamo sul gioco online, The King of Fighters XV brilla non poco. L’utilizzo ormai imprescindibile del rollback netcode e un gameplay finalmente più fluido e funzionale rendono gli scontri online molto divertenti, competitivi ed appaganti, nonostante in molti abbiano lamentato di un lag eccessivo sulle copie del gioco per PlayStation 5 (la copia recensita è per PlayStation 4 quindi non posso confermare o negare quanto dichiarato da altri). Chiaro che fosse soprattutto questo fronte ad interessare a SNK.
Un ulteriore passo nella giusta direzione
Se il gameplay di The King of Fighters XIV era stato abbastanza criticato, quello che era stato demolito davvero di quel titolo era l’aspetto grafico. Inutile negarlo, il primo viaggio nel 2.5D a marchio SNK appariva rozzo e spoglio, a voler essere buoni. Il risultato finale aveva una grafica che era al di sotto anche di alcuni titoli per PlayStation 3, figuriamoci anche solo pensare di competere con i principali rivali del genere.
Bene, anche su questo campo The King of Fighters XV si muove indubbiamente nella giusta direzione migliorando a tutto tondo l’aspetto grafico del gioco e neanche di poco. Gli effetti di luce, le movenze dei personaggi ed il loro aspetto, tutto è stato migliorato. Anche gli scenari di gioco appaiono più curati e profondi, pieni di dettagli interessanti. E’ indubbio che si sia rivolta non poca attenzione a questo aspetto ed il risultato è degno di nota, un passo in avanti non solo rispetto a The King of Fighters XIV, ma anche a Samurai Shodown.
Detto questo, non si può ignorare la realtà dei fatti neanche stavolta. Pur con tutti i miglioramenti del caso, pur con una palpabile crescita qualitativa, la grafica di The King of Fighters non risulta all’altezza della concorrenza. Basta guardare un qualsiasi gameplay di Street Fighter 5 o Guilty Gear Strive per capire cosa intendo… e senza andare a scomodare un maestro della grafica 3D come Tekken. SNK deve continuare a impegnarsi su questo fronte se vuole arrivare a stupire.
Niente da dire invece sul comparto musicale, niente di negativo almeno. Non solo la soundtrack di The King of Fighters XV è ottima, ma la presenza di una DJ Station che permette di sbloccare TUTTE le soundtrack dei The King of Fighters passati è un’aggiunta assolutamente apprezzata. Credimi se ti dico che alcuni dei vecchi capitoli di questa saga hanno delle colonne sonore che sfiorano il capolavoro (The King of Fighters ’96 tipo) e che adoro riascoltare e riascoltare e riascoltare… e così via.
Un picchiaduro che merita attenzione, pur nella sua imperfezione
Concludendo la nostra recensione, non si può negare che The King of Fighters XV sia un grosso passo nella giusta direzione per SNK. Certo, sono ancora ben lontani i tempi in cui questa casa di produzione e la Capcom si spartivano da sole l’intero mercato del genere, ma indubbiamente, titolo dopo titolo, SNK sta tornando al livello qualitativo di un tempo e non posso che esserne felice.
The King of Fighters XV nel dettaglio è un picchiaduro 2.5D fluido, divertente e più che capace di intrattenere tanto i giocatori appassionati quanto quelli casuali (per quanto quest’ultimi preferiranno sempre Street Fighter o Tekken). Non è però un gioco perfetto. Tanti i difetti che possono essere facilmente individuati, a partire dalla sua impostazione molto tradizionale nei confronti del giocatore singolo. Ci sono molte occasioni sprecate in questo gioco ed è un peccato.
The King of Fighters XV può essere facilmente acquistato sul PlayStation Store o su Steam. Vale i soldi che costa? Dipende. Se sei un appassionato della saga o anche solo di picchiaduro, indubbiamente si, è un acquisto che ti consiglio caldamente di fare. Negli altri casi, invece, dipende da quello che cerchi perché se vuoi una profonda esperienza per giocatore singolo e non sei abituato a come erano impostati i vecchi picchiaduro Arcade, puoi rimanere un po’ deluso/contrariato. In tal caso valuta bene l’acquisto.
Anche per The King of Fighters XV ovviamente non mancherà il supporto post-distribuzione con le consuete stagioni di personaggi DLC, già annunciati i primi 6 per altro, ma se non altro il prodotto finale non mi ha deluso come Guilty Gear Strive da questo punto di vista. Devo inoltre aggiungere che SNK sta davvero crescendo velocemente a livello qualitativo con i propri prodotti. Tra The King of Fighters XIV e XV sembrano passati secoli di sviluppo, non solo 6 anni. E’ una crescita enorme che mi porta a chiedere… come sarà il loro prossimo picchiaduro?