Avevamo riportato a suo tempo la notizia sull’annuncio dell’uscita di The Last Cube del quale non abbiamo ancora una data ufficiale, ma abbiamo avuto modo di metterci le mani sopra in anteprima. Purtroppo gli sviluppatori ci hanno dato modo di esplorare solo i primi 4 livelli (di 18), ma ci ha comunque permesso di capirne appieno le meccaniche principali e già queste sono risultate incredibili.
The Last Cube è un puzzle game sviluppato dal piccolissimo studio finlandese Improx Games, che prende ispirazione dai classici puzzle game, ma con meccaniche molto più complesse e trovate veramente geniali.
Un titolo, bisogna ricordare, che ha già vinto dei premi e ricevuto numerose nomination internazionali.
The Last Cube, un puzzle game con una lore profonda
Ebbene sì. The Last Cube non è solamente un gioco in cui dovremo usare le nostre capacità intellettive per andare avanti nel corso dei livelli, ma è arricchito da una narrativa molto intrigante che scopriremo a mano a mano che proseguiremo nel nostro viaggio.
Il cubo che guideremo, infatti, appartiene a una razza aliena il cui mondo è sull’orlo del baratro e sarà nostro compito salvarlo da questa fine imminente, risolvendo i puzzle creati dai nostri antenati (oltre 100 con difficoltà che aumenta progressivamente). La trama verrà raccontata attraverso documenti che troveremo raccogliendo le cosiddette Reliquie, dei cubi luminosi presenti nelle aree di gioco, a volte anche ben nascosti. Questi documenti spiegano la storia degli sticker (che ti spiegherò più avanti), i biomi, le meccaniche e il passato del nostro mondo.
Una volta completato il primo livello, con la funzione di tutorial sì, ma già estremamente suggestivo, ci ritroveremo nell’Hub centrale. Oltre a essere il punto di partenza dal quale è possibile raggiungere i vari livelli, contiene al suo interno delle zone nascoste o temporaneamente inaccessibili. Starà a noi scoprire come raggiungerle.
The Last Cube e il suo peculiare gameplay
Abbiamo detto che la trama non è da sottovalutare, ma naturalmente il piatto forte di The Last Cube è il gameplay e i suoi enigmi.
Per muovere il cubo useremo la classica combinazione WASD, mentre con il mouse (o le frecce direzionali, non molto pratiche) muoveremo la visuale. Nei livelli che affronteremo ci saranno degli sticker sul pavimento, di colore e forma differenti, che si attaccheranno a una delle facce del cubo e che ci doneranno abilità diverse, che possono essere utilizzate solamente rivolgendo insù la faccia su cui sono attaccati e che serviranno anche per attivare dei meccanismi, come ponti o ascensori, posizionando la faccia con lo sticker sul simbolo corrispondente.
Il primo che troveremo sarà una “X” blu, che ci darà modo di ruotare su sé stessi, il secondo è una croce gialla, che ci donerà la capacità di scattare(utile per distruggere e superare ostacoli), poi incontreremo il cerchio rosso, che ci consentirà di creare scale olografiche per poter camminare al di fuori del percorso stabilito, anche se in modo limitato. Gli altri colori sono verde, viola e arancione, che purtroppo non ho avuto modo di provare, ma da alcuni video rilasciati dagli sviluppatori ci sarà modo di utilizzare il teletrasporto, creare delle copie di sé e camminare su uno degli spigoli del cubo.
Nulla ci vieta di attaccare diversi sticker contemporaneamente, ma come sarà facile ottenerli sarà altrettanto semplice perderli e ciò avviene in due modi: o poggiando la faccia con lo sticker su dell’acqua oppure passando sopra delle griglie gialle (queste elimineranno ogni sticker sul cubo)
Inoltre gli sviluppatori, per facilitare e velocizzare la meccanica del rivolgere la faccia con lo sticker sul simbolo a terra, hanno aggiunto la possibilità di chiedere un aiuto semplicemente premendo “E” nei suoi pressi, mostrando i movimenti corretti da fare.
L’ultima meccanica di gameplay che ho potuto provare è la possibilità di attaccare il proprio sticker a un altro cubo in movimento, così da aggirare l’ostacolo (come la griglia gialla) e riprenderlo dall’altro lato.
Livelli, rigiocabilità e atmosfera
Ogni livello, per essere completato al 100%, richiede di trovare tutte le Reliquie e completare delle sfide, come terminarlo senza mai perdere uno sticker toccando dell’acqua, oppure completarlo in un tot di mosse o ancora non usare più di due sticker per volta. Facendo ciò si sbloccheranno dei livelli bonus che aumentano di molto la rigiocabilità di The Last Cube, alzando inoltre l’asticella della sfida.
Anche i biomi (6 in totale) sono ben ispirati ed evocativi, passando da cupe fabbriche a paesaggi più lussureggianti e terre infuocate. In più ho trovato la musica eccellente, di respiro orchestrale, che ben si armonizzava con gli ambienti che ho avuto modo di vedere. Veramente un ottimo lavoro che non vedo l’ora di poter apprezzare ancor di più nella sua forma definitiva.
Per concludere, The Last Cube ha tutte le carte in regole per diventare un must degli amanti dei puzzle game e non solo, dovuto anche alla buona componente narrativa che dà quella marcia in più.
The Last Cube sarà possibile giocarlo su PlayStation 4, Xbox One e PC tramite Steam.