The Last of Us (chi ti diciamo perché merita la sua fama e qui perchè è un gioco sopravvalutato) e Resident Evil, ovvero due capisaldi del genere horror videoludico, dovrebbero essere uno l’opposto dell’altro. Questa dichiarazione arriva dal presidente di Naughty Dog ovvero Neil Druckmann, il quale ha specificato, in una recente intervista, che l’esclusiva per PlayStation, nata sulla terza incarnazione della console nel 2013, è incentrato più che altro sul legame che c’è tra le persone, cosa che non succede nel franchise di Capcom.
The Last of Us è basato sulla sopravvivenza
L’intervista è avvenuta sul noto portale The Hollywood Reporter, Druckmann ha specificato che quando ha tracciato le linee guida di The Last of Us, ha anche capito quanto Resident Evil fosse incentrato sull’azione, aggiungendo creature man mano più spaventose come ad esempio i ragni giganti oppure gli hunter. The Last of Us, invece, è una ricerca di contatti umani in un mondo post apocalittico, con nemici che una volta erano persone.
In soldoni Druckmann vuol far capire cosa potrebbe succedere se una persona a noi molto cara, di cui abbiamo un amore incondizionato, accadesse qualcosa di tragico. Come ci comporteremmo?
Oltre a questo Neil Druckmann ci da delle informazioni molto interessanti sulla nascita dell’idea di The Last of Us, infatti il presidente di Naughty Dog, inizia a pensare ad un titolo simile quando ancora era uno studente e durante una lezione di informatica, questa fu tenuta da George Romero, ovvero il papà del film La Notte dei Morti Viventi. Il regista scartò l’idea perché non gli piacque minimamente.