L’ultima puntata della serie su The Last of Us ha diviso il pubblico come non succedeva dal terzo episodio. Quel caso fu abbastanza eclatante perché nell’episodio non erano quasi nemmeno presenti i protagonisti, e le polemiche erano in parte giustificabili.
Questa puntata torna a far dividere il pubblico e come in precedenza c’entrano le scelte degli sceneggiatori. Quanto visto è particolarmente importante per lo sviluppo della trama e del rapporto tra i protagonisti, poiché vengono in contatto con Henry e Sam, due sopravvissuti che non hanno scelto di coalizzarsi con una fazione o con un’altra, ma vengono definiti “ratti” per la loro tendenza a intraprendere la strada più “conveniente” compiendo azoni molto discutibili in cambio di favori.
Le polemiche riguardano in primis la scelta di far diventare Sam, il fratello minore di Henry, completamente sordo. Questo è servito a mostrarci il rapporto tra i due e la sua evoluzione, ma sono stati tanti gli spettatori ad aver urlato al politically correct.
The Last of Us: le scene action mancanti
La serie è ormai giunta praticamente a metà e se non fosse stato per questo episodio si sarebbero visti davvero pochissimi infetti. Anche questa è una critica che gli spettatori stanno muovendo, le scene action e di tensione secondo alcuni sono state mal gestite e gli infetti per un motivo o un altro vengono quasi sempre “scavalcati”.
Difficile dirlo a metà serie ma forse molti non comprendono che l’apocalisse d The Last of Us fa solo da sfondo alle vicende che vivono i protagonisti e la società, vero nemico di tutta l’opera.
Vedremo come gestiranno le prossime puntate.