Forse non eri a conoscenza del fatto che The Last of Us avrebbe dovuto incontrare anche il grande pubblico cinefilo, l’opera difatti doveva apparire sul grande schermo in una maestosa trasposizione cinematografica.
Prima della serie televisiva, The Last of Us sarebbe dovuto diventare l’ennesimo film tratto da un videogioco, ultimamente stiamo vedendo anche qualche buon prodotto, come il più recente Mortal Kombat.
Pare che Sony, in collaborazione con Screen Gems, avesse intenzione di creare quel famigerato “PlayStation Cinematic Universe” già nel 2014.
Quell’anno era il punto di partenza del progetto, che pareva essere anche molto ambizioso. Oltre a Screen Gems e Sony, c’erano altre personalità note della cinematografia, ad esempio Sam Raimi avrebbe ricoperto il ruolo di produttore.
Sam Raimi, ci tengo a ricordarti, è il regista della trilogia supereroistica più amata di sempre; parliamo dell’uomo ragno di Tobey Maguire, a oggi ritenuto da molti il miglior Spider-Man su grande schermo, anche grazie alle scelte fatte proprio dal regista di cui sopra.
Potresti giustamente chiederti però cosa centri un regista simile con un progetto come The Last of Us, beh il nostro caro Sam Raimi può certo definirsi un regista e produttore estremamente versatile infatti, oltre alla trilogia di Spider-Man, ha prodotto e diretto titoli come The Grudge (2020), La Casa (cult del 1981), The Possession (2012) e molti altri.
Insomma con ciò voglio farti immaginare quanto sarebbe potuto essere grande il progetto The Last of Us, con un produttore così esperto in materiale orrorifico accompagnato da uno sceneggiatore come Neil Druckmann.
Tornando con i piedi per terra, vediamo un po’ cosa ha impedito a questa idea, nata da grandi collaborazioni, di concretizzarsi.
Troppa azione, The Last of Us è fatto di persone, emozioni e sentimenti
Neil Druckmann recentemente ha svelato molti dietro le quinte, durante lo Script Apart Podcast; l’autore ha svelato interessanti dettagli produttivi, poi cancellati, di The Last of Us parte 2 e tra i tanti anche il finale originale dell’opera, poi modificato per allinearsi maggiormente alle varie scelte narrative.
Oltre a parlare della sua ultima opera, Neil ha anche affermato che il progetto del film si è concluso nel 2016; a conti fatti, quindi, il progetto era stato avviato ed è proseguito per due anni, ma qualcosa non ha convinto il capoccia di Naughty Dog.
“non avrebbe funzionato per The Last of Us ed è questo fondamentalmente il motivo per cui il film non si è fatto.”
Queste sono le parole di Druckmann in merito al film, si riferisce al fatto che furono introdotte moltissime informazioni, era diventato un progetto enorme ed estremamente votato all’azione. Per fortuna non hanno continuato su quel sentiero, avremo potuto assistere a un’ennesima trasposizione cinematografica fallimentare.
Solo l’idea di vedere The Last of Us tagliato in piccoli pezzi per poter rientrare nei “tempi cinematografici” e condito di scene d’azione, utili solo a conquistare l’attenzione dei neofiti del brand, mi fa venire la pelle d’oca.
Ma pare che non sia stato tutto inutile, infatti i ripensamenti, i ritocchi e gli aggiustamenti hanno portato alla realizzazione della serie televisiva di cui tutti siamo a conoscenza.
HBO Max ha preso le redini del progetto che verrà gestito da molteplici registi accompagnati dall’autore originale, Neil Druckmann; con questa scelta sarà possibile inserire molti più dettagli in ambito narrativo e i personaggi avranno lo spessore che meritano.
A essere sincero l’unico vero dispiacere è l’abbandono del progetto da parte di Sam Raimi, sarei stato estremamente curioso di vedere il suo marchio di fabbrica anche in The Last of Us.
La serie di HBO Max avvierà le riprese a luglio di quest’anno e dovrebbe essere completata entro la seconda metà del 2022; se non vuoi perderti eventuali novità in merito resta sintonizzato con noi!