The Last of Us è sempre stato un titolo alquanto discusso; c’è chi lo paragona al miglior prodotto mai esistito, ma esiste anche una fetta d’utenza che non lo reputa un buon videogioco. O, quantomeno, lo considera alla stregua di un’arancia ben spremuta e che ormai non ha più niente da offrire. Penso che sia stato più un caso, che un videogioco in sé, essendo quasi l’unico a dividere un’intera community di videogiocatori italiani e stranieri. Per non parlare delle tematiche LGBTQI+, che spaccano ancora di più i fan più accaniti. Ed è proprio a loro che oggi mi rivolgo, da fan.
Il motivo? La goccia che ha fatto traboccare il vaso; nei tempi bui della giornata, quando vorrei riposare un po’ senza pensare a molto, adoro scorrere su Facebook senza neanche leggere ciò che viene scritto. Scorro, scorro, come se stessi cercando il Sacro Graal, ma in realtà non me ne frega poi molto; mi piace più l’azione in sé, che il social, e il solo scorrere il dito sullo schermo mi fa staccare il cervello per qualche attimo. Certo, potrei giocare, ma a volte va bene così. Ed è proprio in uno di questi momenti che leggo una cosa, un commento che nella sua sfortuna è riuscito a fermarmi.
Per carità, non ho risposto a ciò che è stato detto per non alimentare altro fuoco, ma più ci penso e più quel fuoco arde in me e devo parlarne per non scoppiare.
The Last of Us: ormai ci ha offerto tutto, il prossimo sarà tutto centrato sugli omosessuali?
Ecco, questo è ciò che ho letto. Lo ammetto, il mio cervello è andato in tilt e ancora adesso mi chiedo il nesso tra la componente omossessuale e un videogioco incentrato sulla storia di alcuni personaggi. Che Ellie sia lesbica o meno, non cambia il fatto che la storia rimane quella che tutti conosciamo; certo, potresti elencarmi tutti i benefici che avrebbe avuto la protagonista se non fosse stata lesbica, ma di controparte te li potrei girare nuovamente tutti per elencarti nuovamente gli stessi identici benefici. The Last of Us non viene cambiato da questa componente, quindi non capisco: perché accanirsi così tanto? Anzi, la vera domanda è: perché continuare ad accanirsi così tanto, ancora?
Recentemente sono spuntati diversi rumor sul terzo capitolo della serie videoludica, un prequel che sarebbe già stato ultimato (almeno a livello di trama) e questo sembra aver fatto impazzire centinaia di utenti. E la maggior parte sono tutti ossessionati dalla comunità LGBTQI+. Non ha senso, almeno per quanto mi riguarda e mi piacerebbe moltissimo riuscire a parlarne civilmente con chi la pensa diversamente, ma ormai so che non è possibile. Tutti vogliono avere ragione sul niente e questo rimarrà solo un articolo di opinione che verrà letto da qualcuno, magari da te, e che riceverà qualche maledizione verbale.
Questo paragrafo, però, si ricollega inevitabilmente anche verso l’altro lato della community, quella che urla allo scandalo per le troppe storie su The Last of Us. Gioco maledetto che non lascerebbe spazio ad altri capolavori videoludici, come se effettivamente fosse il miglior gioco mai uscito. Lo dico da fan: non è assolutamente così. Risulta essere un bellissimo prodotto, qualcosa che mai avevo visto fino alla sua uscita, ma nella mia personale classifica ci sono ben altri giochi e penso che questo valga per moltissimi giocatori.
Non ti piace? Basta non comprarlo, no?
Spesso concordo sul fatto che una storia, portata troppo per le lunghe, sia deleteria per il franchise di cui fa parte; nessuno mi vieta, però, di acquistare le prossime uscite senza sminuire il lavoro altrui. Perché sì: dietro a The Last of Us Parte 3 esiste un team, un gruppo di lavoratori che farà straordinari pur di finire qualcosa che pensano possa piacere all’utente. A te, per esempio. Con questo non voglio dire che il prodotto sarà da apprezzare in maniera quasi obbligatoria, ma potremmo aspettare prima di dare sentenze. Magari, il terzo capitolo, sarà qualcosa di veramente straordinario! Cosa ne possiamo mai sapere?
In quel famoso post su Facebook, citati nei primi paragrafi, cominciai a leggere persone su persone che chiedevano addirittura una petizione, così da distruggere il progetto in partenza. Siamo arrivati a voler eliminare qualcosa che in quel momento non desideriamo, piuttosto che vederlo finito e giudicare successivamente se è un prodotto che fa alle nostre corde. Preferiamo veder buttato un progetto, soldi, lavoro ed avere cinque minuti di gioia piuttosto che accontentare quello stupido bisogno di scoprire qualcosa di più su una trama complessa e ricca di personaggi.
The Last of Us ha una trama, la conosciamo tutti, e i personaggi proposti sono abbastanza da poter fare approfondimenti o qualsiasi altra idea venuta agli sviluppatori. Se Naughty Dog ha pensato bene di fare un prequel di The Last of Us, perché negarglielo? O partire prevenuti? O addirittura andare a toccare argomenti che non stanno né in cielo, né in terra? Forse, accontentare sempre i fan, non è la mossa giusta se poi si finisce con una frase del tipo: “Se fanno il tre, saremo costretti a farli chiudere”.
“Quindi i fan esasperanti? Loro vanno bene?”
Al tempo stesso, penso che i fan esasperanti siano al pari di quelli che giudicano un prodotto senza neanche averlo visto; non è possibile prevedere quanto un videogioco possa essere bello o brutto e dire quanto sarà un capolavoro già da oggi è alquanto assurdo. Le due misure sono estreme, secondo me, e bisognerebbe cercare di darsi una regolata. Ho visto tantissimi fan accanirsi su un videogioco per proteggerlo fino alla pazzia, arrivando a creare un hype talmente tanto alto da diventarne delusi all’uscita. Il troppo fa male, lo diceva anche mia nonna, e ogni peso deve avere la propria misura.
Andando avanti a leggere sono incappata in un commento che, al contrario di tanti, mi ha fatto accennare un piccolissimo sorriso. L’utente in questione bacchettava tutti quanti per i loro modi assurdi di parlare, dichiarando di non andare più alle scuole materne e che nel 2022 è possibile dare un proprio parere senza offendere il lavoro altrui o l’utenza con una propria opinione contraria. Inutile buttare fango su qualcosa, perché se a qualcuno piace un motivo più che valido c’è e sminuire le preferenze altrui non porta assolutamente a nessun risultato, se non a una guerra videoludica senza senso. Ovviamente il ragazzo ha precisato di non essere fan della serie The Last of Us e che, anzi, non la trova affatto interessante per alcuni motivi da lui spiegati egregiamente.
Un commento che ha ricevuto una valanga di critiche, tutte incentrate sul finto moralismo. Il ragazzo è stato costretto a non intervenire più, chiedendo agli admin se poteva cancellare il commento per non ricevere più insulti gratuiti o privati. Perché sì, i commenti sono arrivati anche in privato e forse non ci rendiamo conto di come l’esagerazione possa fare male.