Il secondo capitolo della saga sviluppata dal Naughty Dog ha acceso i riflettori su tematiche sociali che hanno sollevato alcune polemiche e molte discussioni in rete.
The Last of Us Part II cerca di districarsi su un terreno minato e lo fa con intelligenza, forse esagerando un po’
E’ doveroso premettere che nelle prossime righe parleremo di alcuni aspetti della trama che potrebbero rovinarti l’esperienza nel caso in cui non avessi completato il gioco fino ai titoli di coda. Per cui se non vuoi beccarti degli spoiler, ti suggerisco di interrompere qui la lettura dell’articolo.
Uno degli argomenti più caldi quando si parla di The Last of Us Part II è la sessualità della protagonista. Tale aspetto era stato appena accennato nel primo capitolo, pubblicato nel 2013, ma si posiziona alla radice dello sviluppo narrativo di questo sequel. Il team di sviluppo in tal senso era stato chiaro fin dal primo momento, diffondendo un trailer nel quale Ellie e Dina si baciano durante un ballo ad una festa. Giocando l’avventura abbiamo appreso maggiori informazioni in merito e così abbiamo scoperto che in realtà Dina è bisessuale e che partorisce un figlio concepito con Jesse.
La scelta di una eroina lesbica la trovo al passo con i tempi e per nulla meritevole di critiche. Anche la bisessualità di Dina è una cosa normale che non dovrebbe suscitare scalpore. Purtroppo, come sappiamo non è stato così e le molte discussioni in rete mi hanno convinto che Naughty Dog abbia fatto bene a sottolineare questo aspetto nella sua opera, visto che evidentemente la nostra società non riesce ancora ad evolversi sotto questo aspetto.
Un altro punto da analizzare è l’aspetto fisico riservato dal team di sviluppo ad Abby. Una ragazza dal fisico muscoloso che riveste il ruolo di cattiva, inizialmente, ma che si ergerà anche lei come vittima di una brutale violenza (la nostra). Starai pensando come possa essere questo un argomento di discussione. Ebbene, mi è capitato di leggere sul web alcuni commenti e appellativi riservati al personaggio di Abby che mi hanno fatto riflettere. Il body-shaming è un’altra piaga della nostra società e solo successivamente ho compreso il reale messaggio che voleva trasmettere Naughty Dog. Attribuire un aspetto fisico fuori dai “cardini di bellezza” e per di più ad un personaggio “cattivo”, ha funzionato da innesco alla stupidità umana.
La software house ha voluto metterci alla prova e attraverso questo test ci ha voluto trasmettere un messaggio per nulla banale. Purtroppo la stupidità non si è fermata qui ed è sfociata addirittura in minacce di morte alla doppiatrice che ha prestato la voce al personaggio di Abby.
Il messaggio però rischia di essere storpiato dall’abuso che si avverte in un particolare momento dell’avventura
Il riferimento al personaggio di Lev è chiaro. Il ragazzo che appare nella seconda metà del gioco, si scopre essere transgender. Il punto di vista di Naughty Dog mi appariva sufficientemente chiaro anche prima di scoprire la sessualità di Lev. Ti ricordo che non c’è un preciso momento in cui capiamo che Lev in realtà è Lily. Lo si percepisce in una sequenza di gioco quando alcuni Serafiti, comunicando tra loro, nominano Lily per riferirsi a Lev. Non viene spiegato molto di più e la confusione intorno a questo personaggio l’ho reputata inutile e largamente evitabile.
Il fatto di ribadire con questa superficialità un concetto già chiaro fino a quel momento si rivela, secondo me, un boomerang per la stessa Naughty Dog. La sessualità di Lev è chiaramente una caratterista forzata e finisce quasi per sortire l’effetto opposto. Ostentare in maniera cosi insistente un concetto finisce per snaturare il messaggio che invece stava maturando perfettamente.
Naughty Dog riesce a realizzare un’opera in grado di toccare aspetti della nostra società ancora troppo primitivi elevando, anche sotto questo punto di vista, ancor di più il proprio lavoro. Se vuoi saperne di più sul titolo più atteso di questa generazione, leggi la recensione sulle nostre pagine.