Vi avevamo già parlato dell’intervista con PlayStation Blog in cui Neil Durkmann e Naughty Dog hanno speso qualche parola nei confronti dei grandi ambienti che saranno presenti in The Last of Us Part II, classificandoli come più grandi rispetto gli ambienti del primo capitolo e perfino più grandi di quelli presenti in Uncharted 4.
Ma in un’altra intervista il director Neil Durkmann ha parlato anche dei nemici umani presenti all’interno del titolo, spiegando come la creazione di quest’ultimi abbia dato modo di renderli più che dei meri “ostacoli senza cervello” regalando un’esperienza reale in ogni sua forma.
“Vogliamo creare un’esperienza che sia il più reale possibile in un gioco d’azione. Un esempio consiste nel fatto che ogni nemico umano presente nel gioco, vanta di un nome proprio unico per ognuno, come Omar o Joe. Per Naughty Dog implementare una cosa di questo tipo non è stata una passeggiata, ci sono voluti non solo nuove tecnologie, ma anche un sacco di investimenti. Il modo in cui i nemici comunicano tra di loro è molto sofisticato e lo abbiamo fatto in modo che il giocatore non li veda come dei semplici NPC o degli ostacoli senza cervello. Vogliamo che si provi interesse in tutte le storie che abbiamo creato per questo titolo. Puntavamo a questo.”
Oltre a questo Durkmann ha aggiunto che Naughty Dog ha preso in considerazione il fatto che molti videogiocatori desiderano un livello di sfida talmente alto, che in alcune sequenze il giocatore può essere del tutto invisibile.
Nell’intervista il director ha detto anche che Naughty Dog è molto protettivo e che non vuole mostrare nessuno spoiler, perciò i videogiocatori dovranno essere molto pazienti.
“Anche se molte persone hanno potuto giocatore alla demo, non abbiamo inserito nessun elemento riguardante la storia. Questo ha reso la storia un elemento speciale oltre che un pensiero fisso nella mente delle persone.”
Con queste parole Neil Durkmann ha chiuso l’intervista. Cogliamo l’occasione per ricordarvi che The Last of Us Part II è atteso per il 21 febbraio 2020.