The Last of Us: Part II è tante cose. Un esempio di produzione problematica, un successo plateale per pubblico e critica, e un gioco espressamente definito “non divertente” da uno dei suoi stessi creatori, Neil Druckmann di Naughty Dog. Quest’ultimo ha parlato a lungo del futuro del gioco in un podcast di Kinda Funny e delle domande che possono essere rimaste senza risposta. Ci sono tanti modi per fornire spiegazioni, tra materiale aggiuntivo, dichiarazioni del team di sviluppo e seguiti effettivi. L’unica strada che non verrà battuta, però, è quella dei DLC: non è previsto alcun contenuto scaricabile.
“You’ve (not) seen the last of The Last of Us”
Ricordando agli anglofoni che il podcast di Kinda Funny – riportato qui sopra – è stato chiamato “spoilercast” per un motivo, ci soffermiamo sull’informazione più saliente che ci fornisce questa chiacchierata. The Last of Us: Part II, corposa esperienza mirata a decine di ore da vivere in single player, allo stato attuale non contempla alcun DLC. In tal senso, Neil Druckmann è stato categorico: “non ci sono piani per i DLC”. Questa risposta abbastanza definitiva da parte del vicepresidente di Naughty Dog arriva quando il podcast raggiunge un’ora e 52 minuti. Ma è davvero qui che si ferma il viaggio di Ellie?
Multiprayer
Al di là di possibili seguiti, Naughty Dog non ha finito con The Last of Us: Part II. Come è stato anticipato, la componente multiplayer originariamente pianificata per il gioco è stata tagliata per essere “cresciuta ben oltre la modalità aggiuntiva che potevamo includere con la nostra enorme campagna in single-player”. In altre parole, il team di sviluppo sta ancora pianificando un’evoluzione della modalità multiplayer Factions vista nel precedente capitolo, senza che venga considerata parte integrante di The Last of Us o un DLC. Druckmann menziona Factions nel podcast, ma solo marginalmente.