Uscito oltre un mese fa, risuona ancora l’eco della grandezza di The Last of Us Part II, come è giusto che sia per un titolo di tale importanza e grandezza; si è parlato dei numerosi record in termini di vendita che il gioco ha frantumato nei giorni e settimane seguenti il suo rilascio.
Ad ulteriore riprova di questo arrivano i dati pubblicati dal sito MobyGames , che si basa su informazioni pubbliche in ambito videoludico, in seguito riportati dal forum ResetEra.
The Last of Us Part II: un’opera titanica che ha coinvolto oltre 2000 persone
In questo report si fa riferimento al numero di persone che hanno in qualche modo prestato la loro opera per la realizzazione di The Last of Us Part II e nella fattispecie si parla di oltre 2000 sviluppatori e ben 13 studi esterni.
Parliamo quindi dell’intero organico del team Naughty Dog e di studi che in outsourching si sono occupati dei modelli 3D in ambienti interni ed esterni e di tutta una serie di altre caratteristiche tecniche, ovviamente sempre sotto l’attenta supervisione di Neil Druckmann e degli altri responsabili del team interno di Sony.
https://www.youtube.com/watch?v=TXl9GI1p_Os
Parlando di crudi dati, si tratta di 2332 persone in totale che hanno collaborato per la realizzazione del gioco, numeri davvero impressionanti che fanno ulteriormente comprendere il tipo di mole di lavoro che si cela dietro i vari step della produzione di titoli di questa portata.
Tali informazioni portano nuovamente all’attualità il discorso riguardo l’impegno di risorse (in primis economiche) necessarie per la realizzazione di titoli tripla A e la loro sostenibilità proprio dal punto di vista strettamente economico. E in quest’ottica si deve far riferimento quando anche in tempi recenti si è parlato da più parti della possibilità di aumentare il prezzo finale dei videogiochi.
Lato economico quindi, ma non solo, perché proprio Naughty Dog nella realizzazione di The Last of Us Part II è stata protagonista di diverse polemiche inerenti lo sfruttamento dei propri dipendenti per reggere ritmi giudicati da qualcuno insostenibili per portare avanti un lavoro così importante.
Insomma, questi ultimi dati ci fanno capire una volta di più quanto lavoro e soprattutto quante persone si celano dietro un prodotto che ci diverte e non di rado ci emoziona per svariate decine di ore.