Questo nuovo The Last of Us Part II sembra voler puntare molto di più sull’essere dei mostri, piuttosto che ucciderne. Si prospetta che sarà un videogioco molto più cupo del suo predecessore, alla fine è stato ciò che il director ci aveva promesso dopo aver mostrato il primo trailer rilasciato. Ma essere dei sopravvissuti rende meno umani e più mostruosi, o viceversa?
Sono passati ben cinque anni dagli eventi che hanno visto come protagonisti Joel ed Ellie, la ragazzina ormai ha 19 anni e vivere in quel mondo tetro e pericoloso l’ha sicuramente resa più capace di quando l’abbiamo vista la prima volta, ma è anche una giovanissima donna. Per questo motivo fa uno strano effetto vedere come scherzi con gli amici e cerchi l’amore, e nella scena successiva vederla prendere a martellate tutto ciò che la circonda in cerca di vendetta per qualcosa.
Da ciò che è stato mostrato, non sarà possibile trasformare Ellie in un super soldato, ma tutto ruota intorno all’essere capaci di sopravvivere in un ambiente in cui non si riesce mai ad essere totalmente al sicuro. Ciononostante sarà possibile vedere dei momenti di relax tra la nostra protagonista e Dina (la ragazza che Ellie bacia in un trailer) in cui fumeranno erba, chiacchiereranno e flirteranno. Gli sviluppatori hanno cercato di far rimanere tutto molto naturale, assicurandosi che i dialoghi rimangano realistici, quasi dando una piccola scintilla di speranza in mondo totalmente distrutto.
Ma il game director del titolo, Neil Druckmann, ci ha spesso avvertito che se il primo capitolo parlava d’amore, questo nuovo sarà concentrato sull’odio, i quali sono spesso i lati della stessa medaglia, no? Gli sviluppatori hanno voluto rendere chiaro il fatto che questa sarà una storia molto umana, non importa quanta gente faremo fuori nel processo di avanzamento.
Hanno cercato di rendere The Last of Us Part II simile ad Uncharted 4 per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi sulla mappa di gioco: immagina di essere nel punto X, per arrivare al punto Y ci saranno varie strade e modalità (evitare il conflitto oppure andarci incontro, ad esempio), e starà a noi videogiocatori scegliere quale vogliamo percorrere o riteniamo più opportuno, in base alle nostre risorse.
Durante la demo mostrata, Druckmann ha chiamato questo nuovo The Last of Us, “il miglior gioco mai creato da Naughty Dog”, e così sembra. Possiede uno storytelling molto potente, che può prendere varie direzioni, ma le storie di vendetta non hanno quasi mai un lieto fine. Lo scopriremo insieme il 21 febbraio 2020 su PlayStation 4.