Ebbene sì, siamo ancora qui a parlare di The Last of Us Parte 2 e dopo che abbiamo scoperto alcune curiosità come l’origine del nome del Re dei ratti o di come un misterioso personaggio non sia stato più inserito all’interno della storia di Ellie, oggi ci focalizzeremo su un altro aspetto che ha colpito positivamente tutti i giocatori di The Last of Us Parte 2: la chitarra.
Essa è stata fin dal primissimo trailer al centro della scena. Ricordiamo tutti il dettaglio della mano di Ellie che con profondo sentimento e malinconia suona la chitarra, con l’inquadratura che molto lentamente si allarga rivelando la morte e il sangue che si trovano intorno a lei. Un scena molto forte.
La musica in generale ha avuto un ruolo cruciale nella realizzazione di The Last of Us Parte 2, partendo dalla magnifica colonna sonora realizzata dal compositore argentino Gustavo Santaolalla. Ed è per questo motivo che Naughty Dog ha voluto fare un passo in più, per portare la musica direttamente nelle mani del giocatore, per far sì che “potesse percepire la connessione tra Joel ed Ellie”.
The Last of Us Parte 2 e la musica in un mondo tetro e cupo
Rendere la chitarra suonabile è di per sé semplice, il difficile risiede nel renderla una cosa in linea con il mondo di gioco. Un minigioco spensierato con la chitarra sarebbe risultato fuori luogo in un’ambientazione post-apocalittica. Le intenzioni di Ellie nel suonare la chitarra sono diverse: non cerca di mostrare la sua abilità, ma attraverso di essa veicola le sue emozioni più profonde.
Perciò Naughty Dog ha da subito evitato minigiochi in stile rythme game, tralasciando riff, combo o virtuosismi, dedicandosi invece a qualcosa di più introspettivo. Fonte d’ispirazione sono stati non solo i titoli esistenti, ma anche le app che permettono di creare musica, soprattutto per smartphone; ed è qui che è nata l’intuizione di usare il touchpad del DualShock 4 di PlaySation.
Come riferimento venne usata “Take on me” degli A-ha, registrata in precedenza da Ashley Johnson, l’interprete di Ellie. Si è prestata attenzione nel tracciare il progresso degli accordi, lasciando a noi giocatori il pizzico delle corde, garantendo maggiore espressività musicale su elementi come il ritmo, il tempo e lo stile, e manteneva al contempo la canzone riconoscibile.
Dal prototipo di “Take on me” la casa di sviluppo è passata agli altri brani presenti in The Last of Us Parte 2, uno su tutti “Future Days” dei Pearl Jam, brano principe del gioco, che rappresenta il legame tra Joel ed Ellie. Ma quante chord wheel sarebbero state necessarie? Perciò si è puntato tutto sul numero di accordi per poter includere tutte le canzoni.
Ed è così che è nata la modalità libera, la quale non era nei piani originali di Naughty Dog. Con le chord wheel il team di sviluppo di The Last of Us Parte 2 ha voluto dare uno strumento intuitivo ai giocatori con qualche conoscenza sull’argomento, permettendo al contempo ai novizi di ottenere buoni risultati strimpellando casualmente all’interno di una wheel.
A quel punto la macchina creativa si è messa in moto per mettere tutto ciò in pratica. Dal motion capture degli attori, passando per le animazioni delle dita per gli accordi e il pizzicare delle corde, le registrazioni pazzesche dei team dedicati a suoni e musica e poi il dipartimento che ha realizzato chitarre complete di perni girevoli, corde vibranti e rifiniture uniche, i designer che hanno creato lo spazio per questi momenti particolari. E naturalmente il team dedicato all’interfaccia, che ha aiutato a creare le chord wheel e un feedback visivo per guidare i giocatori lungo il processo.
In questo modo il minigioco della chitarra si è sviluppato su due livelli: emotivo e pratico. Nel primo caso, attraverso le canzoni la narrazione della storia di The Last of Us Parte 2 ha acquisito uno spessore emotivo maggiore, legando personaggi e giocatori in maniera indissolubile. Nel secondo caso, quello pratico, si è dato spazio ai giocatori di realizzare contenuti originali o cover.
Concludo l’articolo lasciandoti all’ascolto della cover di “Nothing Else Matter” dei Metallica, realizzata appunto con la chitarra di The Last of Us Parte 2. Buon ascolto!