La storia videoludica è da sempre costellata da titoli tie-in (spesso di dubbia qualità) che, forti del successo cinematografico del film di turno a cui si ispirano, fanno leva sull’entusiasmo di noi videogiocatori per replicare il successo commerciale della pellicola. Non voglio dilungarmi oltre sulla marea di titoli che rispondono a questa politica mirante al solo vil danaro ma essendo cresciuto a cavallo tra fine anni ’80 e inizi anni ’90, la mia memoria non può che portarmi ai games dedicati ai vari Robocop, Terminator, Home Alone, ecc. usciti per le vecchie console Sega, titoli decisamente imbarazzanti sotto ogni punto di vista.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata decisamente tanta ed anche l’educazione di noi videogiocatori è cresciuta a dismisura, complice il divulgarsi delle riviste di settore e – in maniera ancor più incisiva – dei siti specializzati. Questo ha portato, a mio avviso, le software house ha pubblicare giochi sempre di maggior qualità perchè consapevoli che diversamente sarebbero stroncati sotto ogni punto di vista (soprattutto in termini di vendita).
Questa premessa si riaggancia al tema di questo articolo: il divulgarsi di titoli sempre di maggior qualità che trascendono dall’aspetto prettamente ludico per regalare esperienze emozionali impensabili fino a qualche anno f potendo contare su una sceneggiatura e un comparto tecnico che nulla hanno da invidiare alla controparte cinematografica. Non a caso molti sceneggiatori del mondo del cinema si sono prestati a stendere copioni per i videogiochi al pari dei compositori che ne hanno curato la colonna sonora.
A riprova di quanto sopra non può che balxare all’occhio la perfezione tecnica e narrativa di The Last of Us. Il titolo sviluppato da Naughty Dog (papà anche dell’eccelsa saga di Uncharted) ha ammaliato tanto i videogiocatori della scorsa generazione videoludica quanto quelli della presente generando un hype spropositato per l’uscita del secondo capitolo (prevista per la fine di quest’anno per i più ottimisti).
Ed ecco che oggi è possibile vedere una inversione di tendenza ovvero che i film copino i videogiochi! Pare che tanto sia successo ultimamente proprio a The Last of Us plagiato dal film diretto da Josh Mendoza What Still Remains, già disponibile su Netflix. La somiglianza tra le due opere si profila sotto vari punti di vista, a partire dalla locandina del film (che potrete vedere in calce) ed anche dal titolo della pellicola che rimanda ideologicamente agli eventi narrati nel videogioco. Purtuttavia la visione del film, sebbene non totalmente estranea alle tematiche del videogioco, ha dimostrato che le avventure dei due protagonisti della pellicola sono totalmente differenti da quelle di Joel ed Ellie.
Dunque si tratta di plagio, di un semplice tributo o addirittura di una circostanza del tutto casuale? Al momento la società produttrice del film non ha rilasciato alcun commento ufficiale.