Sviluppato da Nihon Falcom e pubblicato da NIS America, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III è il terzo capitolo della saga Trails of Cold Steel a sua volta parte di una macro trama della serie The Legend of Heroes. Si tratta di JRPG e, dopo averne recensito la versione per Nintendo Switch, siamo tornati a vestire i panni di Rean Schwarzer su PlayStation 5!
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III un tassello essenziale per il grande finale
Prima di affrontare la narrativa e soprattutto le motivazione oltre che le eventuali aggiunte di questa nuova versione di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III, è bene spendere due parole su questa saga ingiustamente ancora poco conosciuta nel nostro paese.
The Legend of Heroes è una serie nata dagli sviluppatori di Nihon Falcom e inizialmente ancorata a quella di Dragon Slayer, datata fine anni ‘80. Parliamo di una vera e propria saga che ha ampliato i suoi confini, ritrovandosi con un cast immenso e sempre sorprendentemente ben caratterizzato.
Nel dettaglio, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III è il terzo capitolo della sottoserie Trails of Cold che conta un totale di quattro capitoli. I primi due sono attualmente disponibili su PlayStation 4, PlayStation 3 e PSVita. La scelta di portare su PlayStation 5 in versione “rinnovata” solo il terzo e quarto capitolo è dovuto semplicemente a una questione di detenzione di diritti.
I primi due capitoli, infatti, sono al momento nelle mani di Marvelous. Ma tornando alla cronologia della trama, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III non è solo ancorato alla sua sottoserie ma al suo interno richiama anche protagonisti ed eventi di altri due titoli.
Parliamo di The Legend of Heroes: Trails from Zero e The Legend of Heroes: Trails of Azure i cui eventi si svolgono nella stessa linea temporale dei primi due capitoli di Trails of Cold Steel.
Quanto avviene in The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III è quindi una diretta conseguenza di ben quattro giochi. E non abbiamo citati i capitoli ancora antecedenti, ossia la trilogia di Trails in the Sky che apre le danze a tutta la saga.
Viene da sé che il primo limite di questo terzo capitolo è la comprensione degli eventi che, bada bene, non risultano impossibili da godere, tutt’altro. Il titolo NIS America è dotato di riassunti corposi, approfondimenti sui personaggi e una lore immensa da cui puoi attingere per ore e ore.
Ma i testi, per quanto lunghi e dettagliati, difficilmente possono sostituire gli eventi a schermo di titoli la cui longevità è invidiabile. E ancora più invidiabile il fatto che sono storie dotate di un intreccio dal ritmo quasi sempre ben dosato e che imbriglia a sé un quantitativo di personaggi veramente notevole.
E sono proprio questi personaggi e le loro relazioni, il loro vissuto, ciò che li ha condotti in questo terzo capitolo, ciò che lascia l’amaro in bocca per chi affronta questo capitolo orfano dei precedenti. Perché molti dialoghi sono pieni di non detto, svuotati di ripetizioni inutili e superflue per chi, appunto, già ha vissuto quegli eventi.
Quindi sì, per quanto The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III sia comprensibile nelle sue vicende, il consiglio è quello di recuperare quanto prima i capitoli precedenti per poter godere appieno di un canovaccio narrativo che dona il massimo con l’unione di almeno i quattro capitoli di Trails of Cold Steel.
E se te lo stai chiedendo, sì, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III conclude la sua narrazione incitandoti a lanciarti velocemente nel capitolo successivo, vera e propria conclusione dell’arco narrativo. Possiamo quindi affermare che giocare solamente a questo terzo capitolo è un po’ come leggere solo uno dei libri centrali di una qualsiasi saga letteraria.
Entrando nei dettagli di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III, questi, neanche a dirlo, segue le vicende dirette del secondo capitolo a solo un anno e mezzo di distanza. Noi indossiamo i panni di un neo eroe di guerra, tale Rean Schwarzer e ricopriamo anche il ruolo di docente all’interno di una succursale dell’Accademia Militare Thors.
Iniziando le vicende dopo una guerra civile, il titolo inizia la sua narrazione con un’intensità crescente e graduale. L’inizio, quindi, è decisamente più placido, scandito da eventi di portata minore e incentrata prevalentemente sul ruolo d’insegnante e relativi studenti.
Inoltre, l’inizio ci aiuta a osservare le nuove difficoltà soprattutto tra popoli neo-occupati e i nuovi regnanti, introducendo man mano giochi di potere e strategie, oltre manovre oscure tipiche di un’epopea militare-fantasy. C’è quindi una costante sensazione di andare verso qualcosa di “grande”, di prepararsi per una situazione che rovescerà nuovamente i già precari equilibri.
E parlando di equilibri, nonché di legami, non è un caso che il titolo offra del “tempo libero” da poter spendere non solo in missioni secondarie ma anche e soprattutto per investire determinati punti (i Bonding Point) per espandere la conoscenza con i vari personaggi e no, non solo con i nostri studenti ma potrai liberamente decidere come e con chi trascorrere le giornate e quali storie approfondire.
Prepararsi alla guerra
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III è un JRPG a turni ancorato fedelmente alle meccaniche del genere e che riesce a regalare piacevoli soddisfazioni tanto sul campo di battaglia quanto nell’esplorazione. Quest’ultima offre buona libertà d’azione al giocatore e, oltre a mostrare i nemici a schermo, ci offre una mappa decisamente user friendly.
Ritroviamo, infatti, ogni tipo d’indicatore dedicato alle varie tipologie di missioni e attività extra e la possibilità di poter viaggiare rapidamente smorza terribilmente i tempi morti rendendo l’esperienza più fluida. Inoltre, c’è anche la High-speed mode, sempre più presente nei porting/remastered e che va velocizzare tutta l’esperienza del titolo inclusi soprattutto i combattimenti.
E parlando di battaglie, quelle di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III sono a turni con immancabili statistiche personali per ogni personaggio coinvolto in campo. Il nostro team può essere formato da un massimo di quattro personaggi e tra gli elementi più importanti troviamo la possibilità di sfruttare i legami tra loro.
Linkare due personaggi significa far accrescere la loro relazione ma anche aprire l’occasione ad abilità “link” particolari (Link Attack) che possono sfociare in Rush Attack, ossia mosse più forti e ancora più sceniche. Queste, a loro volta, possono diventare Burst Attack coinvolgendo tutti i membri del team (un po’ come nell’attualissimo GranBlue Fantasy: Relink di cui puoi leggere la nostra recensione).
Oltre alle mosse link, troviamo le varie abilità, influenzate dall’equipaggiamento dei quartz o proprie di ogni personaggio, distinte in Orbal Arts e Craft. Queste sono legate a due rispettive barre: EP e CP. Da segnalare anche i Brave Order, comandi che influiscono sulle statistiche dell’intero team garantendo ulteriori bonus e fortificandone la strategia.
Al sistema strategico e di combattimento non mancano ovviamente da tener conto gli effetti elementali (con relativi bonus e debolezze), buff e debuff di vario genere oltre a un sistema di equipaggiamento di accumulo di esperienza che raramente richiederà un grinding forzato. Presenti anche i combattimenti coi mecha visivamente avvincenti e ludicamente soddisfacenti.
A tutto questo, si aggiungono anche attività secondarie come un gioco di carte (che può creare assuefazione) e la pesca. L’unione di ogni elemento va a formare un titolo mastodontico e che richiede un totale di ore generoso (oltre 50 ore circa) per arrivare ai titoli di coda.
Inoltre, abbiamo già parlato che il titolo non soffre di particolari cali di ritmo nonostante un inizio decisamente lento ma bisogna tener conto che il titolo è decisamente verboso, per alcuni anche troppo. C’è tanto da leggere e in alcuni casi si sfora nel banale o nel non necessario ma nel complesso siamo davanti a un lavoro che saprà rapirti dall’inizio fino alla fine.
Grafica, sonoro ed extra
Graficamente parlando, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III così come la serie in generale, non ha mai brillato per la grafica, offrendo dettagli scarni e un sistema di animazioni abbastanza indietro nel tempo. La decisione di dare una rinfrescata in vista di questo porting su PlayStation 5 ha cambiato qualcosa?
La risposta è nì. I colori lievemente modificati e le attenzioni fornite soprattutto ai personaggi, offrono sicuramente la migliore versione del capitolo attualmente in circolazione ma non è abbastanza. Il peso degli anni è comunque visibile e il confronto con altri titoli del genere, soprattutto su next-gen, è spietato.
Nonostante ciò, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III ha un’identità visiva e un’atmosfera invidiabile. Ciò porta la grafica leggermente in secondo piano ma, allo stesso tempo, non giustifica l’acquisto di questa edizione a chi ha già goduto del titolo.
Anche perché, oltre a caricamenti ridotti e quasi del tutto assenti e al già citato lavoro grafico poco invasivo, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III per PlayStation 5 non offre alcun motivo per essere acquistato nuovamente. Sì, sono inclusi tutti i DLC usciti fino a ora ma parliamo di elementi puramente estetici e che non influiscono su trama e gameplay.
Parlando del sonoro, invece, siamo davanti a una colonna sonora coinvolgente ed efficace. Alcune di queste sapranno restare nella mente. Ottimo anche il doppiaggio mentre una nota dolente è l’assenza dei sottotitoli in lingua italiana. Considerando la mole elevata di testo, nonostante non sia molto complesso, può essere un ostacolo non di poco conto.