Giocare a The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III mi ha dimostrato come il genere dei JRPG abbia ancora tanto da dare al mondo del gaming.
Una trama non banale, accompagnata da una narrazione ottimamente strutturata e condita con un combat-system ben congegnato, di base tradizionale, ma con piccole aggiunte che ne rinfrescano le meccaniche.
Ma prima di entrare nel pieno dell’analisi di questo titolo dall’altissimo tasso di nipponicità, un piccolo sguardo alla sua storia:
The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III è, come suggerisce il titolo, il terzo capitolo di una saga formata da 4 capitoli principali, più diversi spin-off; non esattamente il miglior capitolo per approcciarsi alla serie e alla sua fitta trama.
Sebbene il giocatore abbia la possibilità, tramite diversi video riassuntivi accessibili dal menù principale, di recuperare tutti gli antefatti della trama sino ad ora accorsi, non aver vissuto quest’ultimi in prima persona risulta essere un grosso handicap alla completa fruizione della trama di questo titolo.
Devo inoltre avvisarti che, essendo un prodotto di nicchia, almeno per il mercato occidentale, The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III manca della localizzazione italiana, presentando unicamente quella in lingua inglese. Consapevole che ciò potrebbe essere un problema per alcuni, se non per molti, devo comunque ammettere che, nella mia esperienza personale, non ho riscontrato particolari problemi nella comprensione di quasi tutte le linee di dialogo e della presentazione dei menù di gioco; di fatto, il titolo è molto intuitivo, e quello che non si riesce a comprendere con le parole viene espresso, anche più chiaramente, dallo stesso gameplay.
Infine, non per importanza, va sottolineato che The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III è stato originariamente concepito su PlayStation 4 nell’ormai lontano 2017; questa analisi si baserà, tuttavia, sulla versione per Nintendo Switch, rilasciata quasi tre anni dopo.
Fatte le dovute precisazioni, entriamo nel vivo dell’analisi di The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III.
Una guerra appena conclusa, un’altra sull’orlo dell’inizio, prepararsi alla battaglia è fondamentale
La storia di The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III riprende esattamente 1 anno e mezzo dopo la fine degli avvenimenti accorsi nel secondo capitolo.
Il regno di Erebonia è appena uscito vincitore da una sanguinosa guerra civile e deve fare i conti, oltre che con l’integrazione dei paesi conquistati, con tutti i disagi portati alla popolazione dal periodo bellico vissuto.
Protagonista di questa storia, così come di quella degli altri due capitoli, è Rean Schwarzer, un giovanissimo eroe di guerra (nello specifico di quella citata prima), oltre che nuovo professore nell’accademia militare Thors.
Buona parte della trama di The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III si dipanerà per tutto il periodo scolastico, tra lezioni teoriche (tranquillo, non sarà compito del giocatore tenere le lezioni) ed esercitazioni pratiche (dove prenderemo effettivamente controllo del nostro party).
Sullo sfondo di questa routine scolastica si delineerà, in maniera sempre più marcata, una fitta e intricata trama che vede all’opera organizzazioni terroristiche e gruppi militarmente armati che minacceranno la stabilità del paese. Al giocatore sarà affidato il compito di combattere tali forze nemiche, collaborando, oltre che con la propria classe all’interno del campus, con una serie di personaggi provenienti dagli altri capitoli della serie.
Una storia lunga ben 5 anni, ma con radici ancor più profonde
Come già detto in partenza, la storia di The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III, o meglio, della saga The Legend of Heroes, ha radici profonde. Nata agli inizi del 1994, ci sono voluti diversi anni per vederla approdare nel mercato videoludico occidentale. Solo recentemente con la serie Trails of Cold Steel, iniziata nel 2013, abbiamo avuto la fortuna di poter quantomeno ottenere una localizzazione internazionale entro pochi anni dall’uscita sul territorio giapponese.
Sebbene la trama di questo capitolo, sia comunque comprensibile a chiunque si approcci al titolo, sarà impossibile, col proseguire della narrazione, non storcere il naso ogni qual volta ci venga fatto intendere che “c’è di più di quanto si veda in quello che sta accadendo”.
Ci tengo a ribadirlo, la storia è comprensibilissima in tutti i suoi aspetti da chiunque, tuttavia la quantità di rimandi, citazioni e, più in generale, messaggi subliminali inerenti ai titolo precedenti, è veramente enorme, a tratti quasi invadente. Non posso nascondere di aver provato un certo fastidio ogni volta che il protagonista liquidava una conversazione inerente al passato della serie con un “niente, niente, nulla di importante”. Quasi come se il gioco ti stesse dicendo “la prossima volta ti giochi la serie dall’inizio, così impari”.
Messe da parte le lacune conoscitive della storia, però, The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III è stato veramente capace di conquistarmi. Oltre ad una trama non banale (di cui ho forse parlato fin troppo) mi vorrei soffermare sulla narrazione e sul come quest’ultima influisca sul rapporto con gli altri personaggi.
Comprimari con una personalità viva, non banali pedine da comandare
Tutti i personaggi presenti in The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III, siano essi gli alunni dell’accademia o i cassieri dei negozi cittadini (ovviamente con le relative differenze), hanno una personalità complessa: comportamenti distintivi, ideologie di pensiero differenti, preferenze nelle relazioni con determinati PG piuttosto che con altri (che andranno ad influire sul combat system) e tanti altri piccoli elementi che rendono le interazioni mai banali.
Nel corso di tutta la storia, avremo modo di approfondire la conoscenza di molti dei personaggi presenti all’interno del gioco. Molti, non tutti, proprio perché il titolo ci mette nella condizione di dover scegliere a chi dedicare la nostra attenzione. Con quali dei nostri studenti decideremo di approfondire la conoscenza ? E se invece volessimo dare priorità agli insegnanti ? E perché non a qualcuno di esterno all’istituto ?
Le opzioni sono davvero tante, ma vanno scelte con cura, dal momento che una conoscenza approssimativa di tutti i vari personaggi, non porterà alcun risultato degno di nota, sia in termini di trame secondarie, sia per quel che riguarda determinati vantaggi di gameplay.
Gameplay esplorativo…
Al netto di un’ottima storia, anche ben raccontata, quali sono le sensazioni pad alla mano (o meglio, joycon alla mano) che fornisce The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III ?
Da buon JRPG qual è il titolo che non presenta in alcun modo delle parti action, dividendo il suo gameplay principale in due fasi: esplorazione e combattimento a turni.
Ho trovato la fase esplorativa veramente ben fatta per due motivi:
- Tutti gli elementi inerenti alla main-quest, alle side-quest e tutte le attività extra, sono chiaramente segnati sulla mappa, in modo che, differentemente da altri titoli, il giocatore non si trova a dover girovagare per la mappa a caso, tentando di triggerare un avvenimento per proseguire la quest attiva in quel momento.
- Il fast travel (viaggio rapido), è utilizzabile liberamente in qualsiasi situazione, senza limitazioni di sorta (non bisogna essere in un punto preciso della mappa per usufruirne), inoltre, può effettivamente trasportare il giocatore in quasi tutti i punti di interesse esistenti sulla mappa, senza costringerlo a lunghe scarpinate per tornare in un luogo già esplorato.
All’atto pratico, questi due elementi rendono il movimento all’interno del mondo di gioco estremamente veloce ed intuitivo, ovviamente a discrezione del giocatore, che ha la piena libertà di esplorare ogni anfratto della mappa.
Piccola nota anche per la modalità “alta velocità”, che aumenta la velocità di riproduzione del gioco, permettendo un vero e proprio rush selvaggio in alcune zone molto ampie e lunghe da percorrere.
…e combat-system esplosivo
Lo dico subito e senza mezzi termini: “Il combat-system di The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III è uno dei migliori in circolazione.”
Di base, si fonda sull’ormai storico turn-based system (il classico sistema di turni dove ogni PG ha il tempo di selezionare la propria azione), tuttavia, grazie a piccolissime varianti inserite nei punti giusti, riesce ad essere sufficientemente strategico da non basarsi unicamente sulle stats dei combattenti (che comunque aumenteranno salendo di livello).
Tra gli elementi più interessanti c’è sicuramente la “links connection”, ovvero la possibilità di collegare tra loro due personaggi in modo da far loro compiere, in determinate situazioni (come ad esempio lo “stun” dei nemici) diversi tipi di attacchi combinati.
Al di là dell’effettivo vantaggio in termini di gameplay, queste connessioni hanno anche un’altra funzione, probabilmente più interessante a seconda dei punti di vista: connettere due personaggi; questa, infatti, aumenta la loro affinità anche al di fuori del combattimento (e viceversa, coltivare un rapporto con un dato PG potenzia le connessioni durante le battaglie), dando la possibilità di sbloccare determinati eventi strettamente connessi alla profondità della relazione intrapresa con un dato personaggio.
Non mancano, ovviamente, diversi tipi di attacchi elementali, sia fisici che magici, ed abilità di buff e debuff per nemici e compagni; ognuna di esse avrà ovviamente un costo in punti azioni e punti magia, oltre a ritardare il prossimo turno del pg in proporzione alla potenza della mossa selezionata.
Infine, sebbene il party principale preveda, per la maggior parte del tempo, il nostro protagonista ed i suoi tre alunni, non mancheranno situazioni in cui altri personaggi si aggiungeranno temporaneamente ai nostri ranghi, dandoci la possibilità di intercambiare i membri della squadra in combattimento.
L’unica nota stonata
Dopo aver tessuto le glorie di The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III nel corso di tutta la recensione, non mi resta altro da fare che trovare il pelo nell’uovo.
Il comparto tecnico del gioco, in particolare le animazioni ed i modelli poligonali dei personaggi, non sono lontanamente a livello dell’attuale generazione. Anzi, in alcuni punti la grafica di gioco mi ha davvero dato l’impressione di avere tra le mani un porting della vecchia PSP (PlayStaion Portable).
Come detto in origine della recensione, The Legend of Heroes Trails of Cold Steel III nasce su PlayStation 4 nel 2017, ed era quindi lecito aspettarsi di più.
Ciononostante, è abbastanza facile passare sopra quest’unico elemento negativo, sia per la qualità elevata del resto del gioco, sia perché, alla fin fine, il tutto contribuisce a dare quell’elemento J(apanese) che sta avanti ad RPG.