Sviluppato da Nihon Falcom e pubblicato da NIS America, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è l’ultimo capitolo della saga di Trails of Cold Steel, un gioco di ruolo ancorato agli standard del genere e dalla mole di contenuti mastodontica.
Dopo aver recensito la versione per Nintendo Switch, siamo tornati a ripercorrere l’arco finale di Rean e amici nell’ultima versione in commercio, quella per PlayStation 5. Pronto a scoprire tutti i dettagli nella nostra nuova recensione?
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è l’edizione definitiva di un titolo imprescindibile ma non per tutti
Analogamente al preambolo scritto per la recensione del terzo capitolo della saga (che puoi recuperare qui), The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è un titolo che, preso singolarmente, è decisamente ostico da affrontare. Questo perché parliamo di un capitolo finale di una sotto-saga che a sua volta è ancorata ad altre saghe dando vita a un mosaico tanto vario quanto coerente.
Intere storie parallele di eventi pieni zeppi di cast, tradimenti, intrighi politici e chi più ne ha più ne metta che convergono con prepotenza in quest’ultimo titolo. Anzi, più di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III, questo quarto capitolo è ancora più sconsigliato da affrontare per chi non si è mai avvicinato alla serie.
Inoltre, se non hai ancora giocato e concluso il terzo capitolo, potresti incorrere in qualche piccolo spoiler legato alla trama seppur fare il possibile per mantenere un tono quanto più vago possibile. Il consiglio però, permane quello di recuperare almeno l’intero arco di Trails of Cold Steel in modo da poter godere appieno dei legami instaurati nel tempo tra i vari personaggi.
Il motivo di questo caloroso e insistente consiglio è semplice: la saga punta tantissimo sulla narrazione e sulla caratterizzazione dei personaggi ma, giunta al quarto capitolo, conclusivo, moltissime cose vengono date per scontate. Eventi trascorsi, amicizie, inimicizie, tradimenti e quant’altro vengono dati per saputi e in “non detti” che non sempre possono essere colti.
Non solo, molte conseguenze sono frutto di titoli trascorsi e qui potrebbero quindi risultare decisamente spiazzanti nonostante il titolo offra comunque un glossario di tutto rispetto con cui recuperare e approfondire le trame del gioco e dei suoi rispettivi personaggi. Ma parliamo comunque di un titolo mastodontico composto da una mole di personaggi esagerata e che, proprio per questo, soffre un po’ nel ritmo.
Inoltre, non tutti i personaggi, proprio a causa del loro elevato numero, riescono a occupare il giusto spazio con alcuni messi un po’ in disparte. Inutile dire che chi occupa il palco con i ruoli principali brilla di una scrittura approfondita e dettagliata, tendente al prolisso, tipica della seria e che splende sotto diversi punti di vista prima di tutto l’evoluzione caratteriale (frutto di capitoli e capitoli).
Nel dettaglio, per quanto riguarda la narrazione, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV esordisce laddove il terzo capitolo era finito col protagonista, Rean, rapito e imprigionato. Scoprire dove è situato e provare a liberarlo, ci occuperà gran parte del tempo della fase iniziale del gioco. Un gioco che nasconde però il vero macro evento, quello per cui già nel capitolo precedente ci stavamo preparando: la guerra.
Qui i fili dipanati nei vari archi narrativi raggiungono il culmine, intrecciandosi tra loro per un gran finale coi contro fiocchi ma che richiede un enorme impegno di tempo: il titolo potenzialmente dura oltre cento ore considerando l’enorme mole di attività ludiche che racchiude al suo interno e che andremo ad analizzare nei paragrafi successivi.
Complessivamente, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV paga proprio la sua natura di essere mastodontico, non riuscendo, come detto, a dare a tutti i personaggi il giusto spazio e dando una narrazione tanto immensa quanto altalenante in alcuni momenti, con fasi più compassate e lente che fungono però da preambolo a momenti altrettanto epici e ben riusciti.
Chi ha vissuto la storia di questa saga, troverà pane per i suoi denti e non può che uscirne pienamente soddisfatto. Purtroppo, l’edizione PlayStation 5 non include alcun tipo di aggiunta inedita sul piano della narrativa, neanche una missione secondaria, nulla. Tutto è esattamente come il titolo originario come un porting, cosa che di fatto è.
Come il terzo capitolo ma ancora più vasto
Inutile nasconderlo, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV pesca a piene mani dall’impianto ludico di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III ma arricchendolo ed espandendolo a dismisura. Se il combat system è infatti prevalentemente identico, le attività secondarie e l’esplorazione si amplificano.
L’aeronave e i mezzi di trasporto ci permetteranno di vagabondare per il mondo di gioco. Confermata la presenza dell’opzione per raddoppiare lo scorrere del tempo, notevole comodità per i viaggi lunghi e per smorzare i tempi morti. Inoltre, avremo a disposizione innumerevoli attività collaterali e opzionali di vario genere.
Tra queste ci sono: la pesca, la cucina, il blackjack, giochi di carte (che possono creare assuefazione) e chi più ne ha più ne metta. Senza contare le missioni secondarie e gli immancabili momenti di relazione coi membri del cast oltre a innumerevoli collezionabili che fortificano la vasta lore del titolo.
Per quanto riguarda il combattimento, in quanto JRPG, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è molto fedele agli standard del genere e, come il capitolo precedente, focalizza la sua attenzione sulla composizione del team e sui relativi elementi strategici: dalle abilità alle statistiche passando per le affinità e rispettive abilità link.
Le battaglie si svolgono a turni e noi potremo badare alla distanza, ai range di attacco, ai link dei nostri personaggi sul campo e ai rispettivi bonus e malus di team e avversari. Oltre ai Link Attack e Burst Attack (legati all’affinità tra i membri “linkati”), abbiamo gli Orbal Arts e Craft con i relativi sistemi di abilità personali e anche i Brave Order, ossia utili comandi di gruppo per succosi bonus extra.
Il sistema si conferma discretamente strategico ma, come il resto del titolo, dà per scontato molte cose. D’altronde è l’evoluzione naturale di un sistema di gioco ereditato da diversi titoli e giunto qui nella sua forma più vasta e articolata. Basti pensare che avremo tre le mani oltre trenta personaggi, ognuno con proprie skill e statistiche.
Il primo elemento strategico da tener conto è, infatti, proprio la composizione del team e il suo livello d’esperienza attuale. Da segnalare inoltre il ritorno e un ruolo più incisivo dei Divine Knights, ossia i mecha che fanno parte dell’identità stessa della saga svolgendo anche un ruolo attivo all’interno di determinati campi di battaglia.
Purtroppo ci tocca evidenziare ancora una volta che l’edizione nextgen di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV non presenta alcun extra di rilievo, risultano un mero porting con un lieve e gradito ritocco estetico e tecnico ma orfano di novità ludiche idonee a giustificarne l’acquisto da parte di chi ha già vissuto l’epopea finale di Rean e compagni.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è la natura evoluzione del terzo capitolo con qualche ritocco in più e una leggera cura dei dettagli apprezzabile. Il velato ritocco grafico svolto per PlayStation 5 potenzia sicuramente il colpo d’occhio ma il titolo fatica comunque se paragonato ai congeneri più quotati e nati già su nextgen.
Da apprezzare la quasi assenza dei caricamenti e i 60fps costanti oltre che il supporto alla risoluzione 4K. Per quanto riguarda il sonoro, questo si conferma di ottimo livello con delle tracce semplicemente perfette e orecchiabili, oltre che accuratamente selezionate e coerenti con quanto avviene su schermo.
Notevole anche il doppiaggio, in particolare quello giapponese mentre enorme nota dolente è l’assenza dei sottotitoli in lingua italiano. Come avrai intuito, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV ha una mole di testi immensa, più del terzo capitolo (già di suo gargantuesco) ed è quindi necessaria una buona conoscenza dell’inglese.