Parto subito col presupposto per dirti che The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV non può essere considerato un gioco per tutti. Non tanto per la sua complessità a livello di meccaniche ludiche – siamo del resto di fronte ad un buon JRPG piuttosto tradizionale nella forma e nei contenuti -, quanto per la necessità di conoscere un po’ tutta quella che è la saga nata addirittura nel lontano 1989.
Ora, non voglio spaventarti. Per godersi appieno questo titolo “basta” aver giocato almeno tutto il filone legato a Cold Steel che, come avrai intuito, è composto da altri tre episodi. Certo, non sarebbe un recupero semplice: parliamo di prodotti “logorroici”, che puntano parecchio sulla costruzione di una trama e di un mondo credibile, con uno sviluppo dei personaggi da far invidia anche ai giochi più blasonati del settore e al contempo di giochi ben strutturati, ricchi di cose da fare e dalla longevità non certo breve.
Fatta questa lunga e doverosa premessa, andiamo ad analizzare insieme quella che è la versione Nintendo Switch di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV, episodio che chiude definitivamente il filone cominciato nel 2013 ripartendo proprio da dove si era concluso il terzo capitolo.
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV, la conclusione di una storia epica
Se hai giocato i precedenti episodi dell’arco narrativo di Cold Steel, specialmente il terzo appuntamento, ti ritroverai immediatamente a casa perché si riparte esattamente da dove ci eravamo lasciati: due settimane dopo la spettacolare e tragica battaglia finale dello scorso gioco, l’Impero Ereboniano ha dichiarato guerra alla Repubblica di Calvard per il presunto tentato assassinio all’Imperatore.
Nel frattempo, i protagonisti rimasti della Class VII si ritrovano nel villaggio natale di Emma Millsten, con Musse a guidare l’esercito che sfiderà l’Impero. Lo storico personaggio principale del filone, Rean, è rinchiuso in una cella dopo aver perso il controllo nell’ultimo scontro. L’obiettivo del gruppo è chiudere finalmente le vicende iniziate con Trails of Cold Steel, impedendo la distruzione di un mondo ormai falcidiato dal conflitto e da una terribile Maledizione.
Senza voler spoilerare troppo, data l’importanza che ha la trama in un gioco della serie, rimarco ancora una volta la necessità di conoscere bene almeno questo arco narrativo per godersi l’avventura. In caso contrario, se sei incuriosito dal titolo perché alla ricerca di un buon JRPG farai bene a rivolgere il tuo sguardo altrove: rischieresti di non capire nulla per gran parte della storia, senza cogliere le sfumature e i riferimenti verso cui si direziona la sceneggiatura e soprattutto sarà impossibile capire tutte le sottostorie lasciate in sospeso dai capitoli precedenti a cui viene finalmente data una conclusione in questo episodio.
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è del resto una produzione che non si preoccupa più di tanto di far inserire facilmente nuovi giocatori: anche perché, vista la mole di dettagli e storie che caratterizzano questo filone, sarebbe praticamente impossibile. Il menu di gioco offre tuttavia la possibilità di leggere lunghissimi riassunti sui predecessori, in modo che i più pazienti possano fare un ripasso prima di cominciare l’atto finale.
Ed è esattamente quello che ci si aspetterebbe sotto questo punto di vista: lunghe scene filmate, dialoghi talvolta addirittura prolissi e una cura nel dettaglio volta a cercare di chiudere qualsiasi discorso o sottotrama che è veramente da ammirare. Considera che gli sviluppatori non hanno davvero lesinato in niente, pescando persino da altri episodi non appartenenti proprio all’arco narrativo Trails of Cold Steel, a ulteriore testimonianza di quanto sia un gioco che si lega fortemente alla propria serie di appartenenze.
Non delude. Il lunghissimo viaggio, circa 80-100 ore di gioco, che porta alla conclusione della storia è farcito di momenti emozionanti e situazioni epiche: nonostante alcune lungaggini, specialmente per il tutorial che talvolta appare quasi come un filler, gli appassionati della serie non possono rimanere delusi. The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è un tripudio di colpi di scena e situazioni emozionanti che tengono incollati allo schermo fino agli emozionanti titoli di coda, che potrebbero tranquillamente far commuovere i fan più legati alla serie.
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV, un convincente JRPG vecchia scuola
Sotto il profilo del gameplay il discorso è molto simile, ma non aspettarti grosse sorprese. The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è un JRPG dall’impostazione parecchio tradizionale, con un sistema di combattimento a turni e un mondo da esplorare ricco di cose da fare senza aggiungere elementi particolarmente innovativi.
Proprio sul sistema di combattimento vale spendere qualche parola. Le meccaniche prevedono la presenza dei vari personaggi sul campo di battaglia che, uno per volta, faranno la loro mossa per avere ragione del nemico. Ciò che è veramente interessante è il numero di variabili messe in gioco per rendere gli scontri il più variabili possibili e mai noiosi: ad esempio, la combinazione tra i vari personaggi del party dipende non solo dal posizionamento sulla “scacchiera” virtuale del terreno di scontro, ma anche dalle varie affinità tra gli stessi che, con lo scattare di determinati requisiti, potranno momentaneamente combinare le proprie capacità per sconfiggere gli avversari.
Le possibilità di attacco sono diverse, e variano dal semplice colpo fisico, a particolari mosse speciali o magiche, dipendenti dalle caratteristiche del personaggio, insieme alla possibilità di offrire bonus temporanei a tutta la squadra e infliggere al contempo dei malus ai nemici. Tutto questo, messo insieme, forma un sistema di combattimento appagante e dinamico, ben calibrato in termini di difficoltà, anche se in certi scontri raggiunge picchi quasi inaspettati che costringono a dover rivedere il party o potenziare qualche personaggio.
Proprio nella gestione del party devo dire di aver riscontrato dei piccoli difetti: devi sapere infatti che il gioco ti mette a disposizione un numero di protagonisti da ruotare davvero elevato. Questo aspetto da una parte si traduce nella possibilità di poter pensare di fare delle strategie sempre diverse mischiando continuamente gli elementi del party, d’altro canto però rischia di “disperdere” un po’ di energie e punti di esperienza. A volte diventa anche difficile scegliere a quali personaggi affidarsi, visto che il gioco è progettato proprio per spingere l’utente a ruotare continuamente il party. In certe situazioni, è una cosa che rischia di diventare un problema.
È un grosso punto a sfavore? No, e per fortuna in nessun caso è risultato grave in maniera tale da compromettere l’esperienza di gioco. Anche perché lo sviluppatore ha lavorato per far sì che i difetti più importanti del titolo precedente, soprattutto in termini di bilanciamento di difficoltà, fossero smussati e così effettivamente è stato. È innegabile comunque che in certe situazioni può risultare tedioso, specialmente per i giocatori che non hanno dedicato molto tempo all’esplorazione della mappa e delle attività secondarie.
Al di là dei combattimenti, come ogni JRPG che si rispetti, Trails of Cold Steel IV offre la possibilità di completare diversi incarichi secondari, sia in forma di tradizionali quest, sia raccogliendo i vari collezionabili sparsi per il mondo di gioco. Sono presenti anche delle attività che oserei definire addirittura terziarie, dei semplici mini-giochi come la pesca, il blackjack al casinò, un immancabile card game e molto altro ancora. Tutte piccole cose che messe insieme allungano la longevità in maniera netta e decisa, ovviamente se si è dei completisti per natura.
Molto interessante inoltre è quella che definirei una consapevolezza cinica da parte del team di sviluppo: il gioco, tramite la pressione dell’analogico sinistro, permette infatti di attivare infatti una sorta di turbo per velocizzare letteralmente tutto ciò che vedi a schermo. È uno stratagemma che si scopre utile nelle fasi più lunghe, in cui il titolo finisce per essere fin troppo “logorroico” sia in termini di dialoghi, sia per combattimenti che possono impegnarti per diversi minuti. Personalmente l’ho usato in diversi punti della storia, specie per leggere velocemente dei dialoghi prolungati parecchio nel tempo.
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV, un porting ben fatto
Sebbene non sia un prodotto avanzato tecnologicamente, va ricordato che The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è un titolo pensato per PlayStation 4 e il porting su Nintendo Switch è sempre un rischio non banale. Per fortuna, lo sviluppatore giapponese se l’è cavata bene, trasportando in maniera egregia il gioco sull’ibrido portatile della casa di Kyoto.
Vanno fatte due considerazioni diverse tra modalità handheld e dock, ovviamente: in portatile, i difetti del motore grafico vengono limati dalla minor presenza di pixel a schermo, che crea un’immagine più “compatta” che permette di passare sopra a molti difetti. Certo, rimangono dei caricamenti lunghi, qualche bug per fortuna non grave in certi punti della mappa, ma generalmente si tratta di un titolo più che godibile dal punto di vista visivo.
In modalità dock emergono invece tutte le problematiche relative ai limiti tecnici di Nintendo Switch, a partire da una minor risoluzione rispetto la controparte per PlayStation 4, alla presenza di alcune limitazioni come aliasing, pop-up e altro ancora. Se non si possiede una console Sony naturalmente ci si accontenta, ma è evidente come la forza di questa versione sia la possibilità di giocare il titolo in formato mobilità.
Nulla da dire invece per quanto riguarda il comparto sonoro. La soundtrack accompagna degnamente le cut-scene più coinvolgenti e risulta un buon comprimario nelle normali fasi di gioco, anche se a volte rischia di essere un po’ ridondante. Ottimo il doppiaggio giapponese, non male anche quello in inglese, le uniche due opzioni disponibili. Ti ricordo inoltre che il titolo, per la sua enorme mole di testi e il suo riferimento di nicchia, non è tradotto in italiano, quindi se non hai una buona conoscenza dell’inglese rischieresti di perderti parti fondamentali della storia.