The Legend of Nayuta: Boundless Trails è originariamente uscito in Giappone nell’ormai lontano 2012, per la mai troppo apprezzata PlayStation Portable. Adesso, a distanza di 11 anni, Nihon Falcom ci ripropone il suo GDR action con una grafica in HD migliorata, anche se non stravolge lo stile originale, e tutto il fascino caratteristico dei suoi titoli.
Infatti Falcom è nota agli appassionati di giochi di ruolo per diverse serie longeve e di successo; quella RPG action YS, della quale siamo in attesa del decino capitolo, e la serie di JRPG a turni The Legeond of Heroes. The Legend of Nayuta, pur appartenendo alla famiglia della serie The Legend of Heroes, oltre a essere un’avventura a sé stante, mescola le due serie di maggior successo di Falcom presentanto un gamplay action in pieno stile YS e la profondità narrativa di trama e personaggi caratteristica della serie Trails. Un azzardo? Andiamo a scoprirlo.
Nayuta, il protagonista principale di questa storia, è un giovane sognatore, avventuriero e di animo buono, il quale trascorre tanto tempo a osservare il cielo notturno. I suoi genitori erano degli studiosi di un fenomeno molto particolare che si verifica nelle vicinanze dell’isola dove vive: dei frammenti di un altro mondo, nonché delle rovine stesse, spesso precipitano dal cielo, ed esaminandoli con delle speciali attrezzature, si potevano scorgere scorci di un altro mondo.
La credenza delle persone è quella che il mondo finisca lì dove il cielo tocca il mare, all’orizzonte, ma Nayuta non ci sta. Volendo fermamente credere nelle ricerche e speranze dei suoi genitori, decide di seguirne le tracce. Un fatidico giorno, esplorando proprio una grossa rovina caduta dal cielo, lui e i suoi amici fanno il fortuito incontro con una fata che scoprono provenire da un altro mondo, lo stesso che si vede nei riflessi dei frammenti caduti dal cielo.
Purtroppo, oltre l’eccitazione per l’ipotetica scoperta di un nuovo mondo, si manifesta anche un individuo che, dopo aver rubato un oggetto importante dalla fata, metterà in moto un meccanismo molto pericoloso per l’esistenza di entrambi i mondi.
Le basi della storia, pur non discostandosi più di tanto da canoni del genere triti e ritriti, riesce ad accattivarsi l’attenzione del giocatore soprattutto grazie alla caratterizzazione di personaggi principali e secondari, materia dove Falcom è maestra, soprattutto nella serie The Legend of Heroes.
The Legend of Nayuta, un gameplay vecchio ma ideale
Se uno dei punti forti di The Legend of Nayuta è la trama, lo stesso non si può dire del gameplay. Occhio però a non giudicare frettolosamente quanto abbiamo appena scritto: non stiamo parlando di un brutto gameplay, ma del fatto che accusa un po’ il peso degli anni, pur mostrando a tutti gli effetti buone meccaniche action.
Il gameplay di The Legend of Nayuta, come abbiamo detto prima, assomiglia più a quello action di YS, nel quale controllando il nostro personaggio dovremo affrontare dei combattimenti dinamici e in tempo reale. Avremo a disposizione attacchi base, schivate e abilità, nonché un salto che, oltre a evitare alcuni attacchi, ci permetterà di superare e accedere a delle sezioni platform interne ai livelli. Una particolarità delle abilità è quella di essere collegate al sistema di stagioni del gioco, ma è un particolare che lasciamo scoprire meglio al giocatore.
La principale ma sostanziale differenza con la serie YS è che qui non avremo delle macro aree da esplorare, bensì dei livelli neanche molto lunghi. Questa scelta rispecchia in tutto e per tutto la natura iniziale di The Legend of Nayuta, pensato per una console portatile e non troppo potente, adatto anche a sessioni fugaci. I livelli conterranno al loro interno diverse sfide da completare e oggetti nascosti da raccogliere, e alla fine degli stessi verremo ricompensati con dei cristalli in base al nostro punteggio, cristalli che serviranno per potenziare Nayuta.
I livelli potranno essere ripetuti per migliorare il proprio punteggio e ottenere altri cristalli, fattore che oltre ad aumentare la longevità del titolo, non risulta neanche pesante proprio per la natura “breve”dei livelli, anche se avanzando nel gioco ne troveremo di più longevi. Questo è un grande aiuto alla longevità di The Legend of Nayuta, che altrimenti rischiava di essere veramente breve come gioco. Stiamo parlando di una quindicina di ore per completarlo, a seconda se si decide di fare tutto o meno, durata che per lo standard del genere al quale appartiene è un po’ bassa.
Tecnicamente le migliorie si riscontrano a livello grafico, con un’ottima componente in HD e nuovi ritratti per i protagonisti, e a livello di fps. La colonna sonora è in pieno stile Falcom, il che è sempre un bene, mentre i comandi sono semplici e responsivi.