The Long Gate è un puzzle game in prima persona (come la serie di Portal per capirci) caratterizzato da una difficoltà particolarmente alta, ma non tanto per la sua meccanica del gioco, più che altro per la totale assenza di suggerimenti dati al giocatore. Siamo di fronte a una piccola perla oppure stiamo parlando dell’ennesimo indie discutibile di cui avremmo volentieri fatto a meno? Prosegui nella lettura di questa recensione e lo scoprirai.
The Long Gate, niente trama, vai diretto all’azione
The Long Gate non ha alla base nessuna storia. Non sappiamo il perché dovremo spostare questi enormi cavi e collegarli ad una presa per proseguire al prossimo stage rappresentato da un enorme stanza. L’unica cosa che ci fa pensare ad uno straccio di trama è l’ambientazione che, pare, ci catapulti in un’antica civilizzazione. Ma a parte questa libera interpretazione, perché una ufficiale non c’è, non sapremo assolutamente nulla sul personaggio che comanderemo, né tantomeno se faremo queste azioni con l’intento di scappare da qualcosa o magari per scoprire l’interno dell’edificio che esploreremo.
Gameplay difficile per nulla adatto a tutti
Come detto all’inizio The Long Gate è difficile, molto difficile. Il suo concept sta nel muoverci in gigantesche stanze, nelle quali, al loro interno, saranno presenti dei cavi elettrici, prese e interruttori che sposteranno l’energia utile per poter aprire un portone che ci farà passare allo stage successivo. Una volta trovata la combinazione esatta potremo passare al prossimo livello.
Per fare questo dovremo per forza di cose affidarci solo ed esclusivamente al nostro intuito senza avere uno straccio di indizio. L’unico aiuto che avremo sarà quello dei primi livelli, i quali ci faranno vedere quali saranno i rudimenti di The Long Gate.
Nonostante questo, sarebbe un errore fermarsi ai primi stage di gioco, magari scoraggiati da una struttura troppo dispersiva, visto che la vera sfida inizia quando riuscirai a raggiungere il centro della struttura. Infatti, lì gli enigmi metteranno davvero a durissima prova i tuoi nervi, ma soprattutto la tua materia grigia.
I puzzle diventeranno almeno a 3 livelli e certe connessioni saranno rappresentate da dei numeri. Dovrai provare e riprovare per trovare una soluzione adatta e passare oltre, solo allora capirai se il titolo è adatto a te o meno. Non solo, gli enigmi potrebbero richiedere letteralmente delle ore per essere risolti e ti posso assicurare che le combinazioni possibili saranno così tante che difficilmente potremo affidarci alla fortuna.
Ogni aspetto andrà ragionato. Qui i casi sono due: o lascerai malamente il titolo, oppure se un tipo perseverante, proverai ad andare in fondo. Qualsiasi sia la tua condizione, sappi che la frustrazione sarà tua amica.
Per muoverci avremo i comandi standard di un classico titolo in prima persona, ovvero con lo stick analogico sinistro ci muoveremo, con un tasto premeremo gli interruttori all’interno dei mondi di gioco e tenendone premuto un altro potremo spostare gli oggetti utili alla risoluzione degli enigmi.
Il sistema di controllo di The Long Gate è uno dei problemi più grandi del gioco, infatti questi saranno molto imprecisi e per prendere un qualsiasi oggetto per risolvere i puzzle dovremo sempre penare un po’ nella sua raccolta visto che non riuscirai mai a prenderlo e posizionarlo con precisione al primo colpo.
Avere un sistema di controllo reattivo, che riesca minuziosamente a trasporre i nostri movimenti in game è un elemento fondamentale nella riuscita di un titolo del genere che basa tutto sugli enigmi ambientali.
Grafica e sonoro molto sottotono
Un aspetto che sicuramente abbassa complessivamente The Long Gate è sicuramente il lato tecnico, visto che siamo di fronte al classico titolo che non è presentato al meglio delle sue potenzialità. Se proviamo ad andare sullo eShop di Nintendo, vedremo immagini davvero apprezzabili che ci faranno sicuramente pensare che la grafica di The Long Gate non sia così male, ma all’atto pratico la realtà è ben differente.
Infatti tutti gli ambienti sono molto poco particolareggiati, ma anche estremamente scuri. Questo aspetto, per forza di cose, si ripercuote anche sul gameplay, visto che avrai parecchie difficoltà nel poter distinguere i numeri e i simboli necessari a risolvere i puzzle.
Anche da un punto di vista audio The Long Gate risulta insufficiente, visto che la colonna sonora è praticamente assente e gli effetti sonori non sono davvero nulla di che. Una musica di sottofondo sarebbe stata davvero apprezzata anche alla luce del fatto che questa avrebbe aggiunto atmosfera al tutto. Se sei tra quelli che non riesce a concentrarti con la musica, beh in qual caso bastava abbassare il volume.