The Longing è un prodotto unico. E’ quel gioco indie che spinge il giocatore a riflettere sulla sua stessa esperienza e sul settore videoludico stesso. In un mondo fatto di gameplay ultradinamici ed esplosivi, speedrun e continue gare alla ricerca del tempo più basso possibile, al costo di glitchare i giochi stessi, The Longing si pone come il completo opposto. Un gioco lento ed inesorabile, dove si riceve un solo compito: attendere per 400 giorni. Avrai tutta questa pazienza?
Dietro a questa piccola perla indipendente c’é lo Studio Seufz (in inglese si traduce in Studio Sigh), fondato nel 2017 da Stefan Michel, Benedikt Hummel e Anselm Pyta con l’obiettivo di creare animazioni e giochi con un’anima. Nonostante dietro allo studio ci siano tre persone, The Longing è la realizzazione di un’idea di Anselm Pyta che del titolo è game designer, game artist, sound designer e scripter. La sua realizzazione è iniziata addirittura nel 2014, ispirandosi ad un viaggio in Germania avvenuto nel 2012.
Una Lunga Attesa
La vicenda di The Longing si ispira infatti alla nota leggenda delle montagne Kyffhäuser. Secondo questo mito, l’ennesima variante del “Re nella Montagna”, nelle profondità della terra sarebbe assopito niente meno che l’Imperatore Federico Barbarossa. Questi sarebbe seduto immobile ad un tavolo di pietra e la sua barba sarebbe cresciuta così tanto da aver inglobato il tavolo stesso. Barbarossa attende in silenzio il momento di maggior necessità della Germania per risvegliarsi e salvare la sua nazione.
The Longing estende questo concetto. Siamo un’Ombra creata dal nostro signore per attendere il suo risveglio. Questi dovrà riposare 400 giorni dopo aver consumato quasi tutte le sue forze per uno scopo non molto chiaro. Questi 400 giorni sono effettivamente 400 giorni di tempo reale (anzi, potrebbero essere anche di più)! Dopo una brevissima introduzione sarai lasciato in controllo dell’Ombra nella sua fredda e aliena caverna/casa e starà a te decidere il da farsi. Di base possiamo anche semplicemente restare qui seduti in attesa che passi più di un anno, ma come resistere alla curiosità di esplorare l’enorme labirinto di caverne sotterranee? Potremmo trovare qualcosa che renda la nostra attesa più piacevole o addirittura individuare un’uscita… a quel punto cosa faremo? Resteremo fedeli?
La Lentezza Ricercata
The Longing porta all’estremo il concetto alla base degli “Idle Game”. Questi sono giochi particolari dove, dopo una prima parte attiva, al giocatore è richiesto pochissimo mentre il gioco stesso proseguirà in automatico anche senza essere aperto. Fino a ora gli “Idle Game” erano stati soprattutto giochi di accumulo dove si mirava a raccogliere una data risorsa in quantità infinita (il più famoso è sicuramente Coockie Clicker), ma The Longing sfrutta questa meccanica in modo completamente diverso.
Nel momento in cui avvieremo il gioco, dopo un’ironica schermata che invita ad aspettare il caricamento, ci ritroveremo velocemente alla guida dell’Ombra nella sua casetta mentre sopra di noi partirà automaticamente il countdown dei 400 giorni. Questo non si fermerà praticamente mai, proseguendo anche quando il gioco sarà chiuso o Steam disattivato. L’autore non ha specificato come questo orologio funziona, ma ha specificato che anche modificare l’ora del computer non servirà a nulla e che il tempo continuerà a scorrere nel giusto modo in ogni caso.
A livello di gameplay, The Longing è un punta e clicca semplice. Tenendo premuto il tasto sinistro muoveremo in una direzione Ombra (con un doppio clic questo si muoverà automaticamente nel punto in cui abbiamo cliccato) mentre con il tasto destro lo faremo interagire con l’ambiente. Esiste la possibilità di salvare una posizione per tornarci automaticamente, ma questo sarà tutto tranne che un viaggio veloce visto che “semplicemente” cammineremo automaticamente verso quel punto (ma dovremo comunque attendere tutto il viaggio per arrivarci). A volte Ombra ci parlerà (o parlerà a se stesso) commentando la sua situazione in modo decisamente malinconico e pessimista (tipo quando commenterà che le pozzanghere d’acqua sono troppo poco profonde per affogarsi). L’importanza della lentezza del gioco è espressa dal fatto che Ombra stessa si muoverà in modo lento e desolante. Se sei abituato ad un gameplay veloce e dinamico basterà questo a spiazzarti. A volte, per attraversare una stanza o salire una scala, ci vorranno interi minuti.
Se l’obiettivo finale è ovviamente quello di attendere 400 giorni, The Longing presenta una vasta gamma di obiettivi secondari dati dalla possibilità di esplorare le caverne sotto la montagna (un labirinto davvero vastissimo e complesso) e raccogliere oggetti per decorare e arricchire la casa di Ombra. Una casa accogliente velocizzerà lo scorrere stesso del tempo così come lo farà l’azione di leggere. Nel gioco è infatti presente da collezionare una vasta raccolta di classici della letteratura in versione completa (anche se in lingua inglese). Tale esplorazione/ricerca non sarà comunque semplice visto che gran parte delle aree saranno “celate” da alcuni enigmi a tempo che richiederanno determinate azioni insieme all’attendere un certo periodo temporale. Si va dall’aspettare due ore per l’apertura di una porta ad un mese per attendere che cresca della vegetazione o che una fossa si riempia d’acqua. Tutto questo spingerà il giocatore a riaprire continuamente il gioco per proseguire nella sua avventura e cercare di spingersi sempre più avanti. In questo c’é da dire che The Longing ha una certa perversa crudeltà. Ombra collezionerà anche delusioni (letteralmente) e per alcuni oggetti dovrai attraversare l’Eternità, ovvero una sala infinita in cui il tempo non passa (e di cui non credo esista una fine).
Il Giusto Tempo per Ogni Dettaglio
In un gioco come The Longing è inevitabile che l’occhio cada soprattutto sui dettagli artistici. D’altronde ci troveremo spesso a far vagare lo sguardo per lo schermo mentre attendiamo che Ombra finisca di attraversare lentamente una stanza. Da questo punto di vista la cura per il dettaglio dedicata al gioco è incredibile ed encomiabile. Lo stile grafico è un 2D disegnato a mano ed animato in modo perfetto, degno dei migliori punta e clicca del passato. Alcune “stanze” del dungeon sotterraneo ti lasceranno letteralmente a bocca aperta per la cura con cui sono state realizzate mentre altre ti daranno un senso di soffocamento ed isolamento che è poi proprio quello che il gioco vuole.
L’interfaccia grafica è minimale, ma comunque perfetta e funzionale. Difficilmente ti capiterà di perdere di vista qualche dettaglio a causa di essa o delle finestre di “dialogo” di Ombra (che appaiono in alto al centro, in un punto in cui spesso c’é ben poco di interessante). Gli oggetti che si possono raccogliere o con cui si può interagire sono ben visibili, così come lo sono anche la maggior parte dei passaggi (quelli segreti sono invece molto ben nascosti nel panorama generale). Anche la più futile delle azioni può inoltre portare a guadagnare “qualcosa” (spesso e volentieri una triste delusione per ombra).
Mentre vagheremo per i vari luoghi saremo accompagnati da pochi suoni ambientali (lo scricchiolare delle rocce, il tap-tap dei passi di Ombra) e da una sinfonia sinistra, oscura, malinconica. A detta dell’autore questa si ispira alla corrente Dungeon Synth nata dall’unione della musica Dark Ambient con le sonorità più cupe del Black Metal. Il risultato è un valore aggiunto incredibile che contribuirà a rendere ancora più “piacevole” ogni singolo viaggio, generando quella sensazione emotiva che il gioco vuole donare al suo giocatore.
Proprio questo è secondo me il concetto alla base di The Longing, non tanto un’esperienza videoludica quanto un’esperienza emotiva completa. Tale obiettivo viene raggiunto con una pignoleria che sfiora il maniacale. Anche il semplice concetto che i libri presenti nel gioco siano a tutti gli effetti completi e leggibili ti fa capire subito quanto amore è stato inserito in questo prodotto. Il disegno, le animazioni, i suoni, la musica, i commenti di Ombra, tutto è stato programmato e scelto in modo da generare un mondo di gioco che sia poetico ed inquietante allo stesso tempo. Un labirinto sconfinato di caverne e ambienti che riusciranno ad incantarti e inquietarti mentre ti conducono in un viaggio interiore alla scoperta del significato di solitudine e attesa.
Quando l’Attesa Stessa è il Gioco
Andrò subito al punto: per me The Longing è un capolavoro. E’ quel lavoro indie unico e speciale che fa crescere il proprio giocatore nel reale piuttosto che nel mondo fantastico. Non c’é una vera sfida diretta quanto un viaggio alla scoperta di una serie di concetti astratti dell’uomo e di riflessioni interiori sull’industria dei videogiochi e su come sia impostato questo settore adesso. Il fatto che obblighi il giocatore ad un’attesa specifica (in realtà esiste un finale che a detta dell’autore può essere raggiunto in due settimane di gioco serrato) viene ben compensato dal fatto che possiamo giocarci anche mentre facciamo altro (sarebbe carino, per altro, renderlo disponibile per iOS o Android). Alla lunga torneremo sempre ad aprirlo spinti dalla curiosità e dalla volontà di andare avanti o anche solo dal fatto che ci sentiremo legati a Ombra, un personaggio che riesce ad essere molto empatico con il giocatore nella sua depressione e nel suo isolamento.
E’ tutto oro quello che luccica? No, ovviamente no. I comandi sono a volte molto poco responsivi e questo porterà a qualche piccola frustrazione. Anche perché un movimento in una direzione sbagliata può costare diversi minuti di gioco. Inoltre, indubbiamente, non è un gioco per tutti, bisogna avere la giusta predisposizione mentale ed essere preparati a cosa affronteremo. Infine, con un sistema simile, dubito che qualcuno rigiocherà mai una seconda volta The Longing (ma questa è una cosa che in realtà è voluta dall’autore). Questi piccoli “difetti” comunque non bastano a rovinare un titolo unico e speciale, di cui avevamo davvero bisogno. Dal 5 Marzo 2020 sarà reso disponibile su Steam e credimi, merita completamente l’acquisto.
Si, il trailer dura 4 ore.