Mescolare diversi generi assieme, non è spesso semplice e il più delle volte come risultato finale, produce un’accozzaglia di meccaniche ed elementi aggiunte a caso; per fortuna non è il caso di The Magister, titolo sviluppato da Nerdook Productions ed edito da Digerati il quale, pur racchiudendo al suo interno tre diverse tipologie di gioco, investigativo, deckbuilder e gioco di ruolo, riesce ad avere una propria personalità mescolandoli in modo egregio.
L’incipit principale che avremo una volta iniziata la partita su The Magister, sarà quello di indagare sul misterioso omicidio di un nostro collega e la cosa bella è che ogni partita sarà diversa in tutto, anche su colpevole e modalità dell’omicidio. Il titolo però non si limita al mero chiacchierare con gli abitanti del villaggio, ma anche ad aspri combattimenti strategici e psicologici basati sulle carte.
Le premesse per far si che The Magister risulti un buon gioco ci sono tutte, andiamo a scoprirle nel dettaglio con la nostra recensione.
Un Magister è morto, mandatene un altro
La storia di The Magister inizia col nostro personaggio, per l’appunto un Magister, inviato in un remoto paesino ai confini del regno dove è avvenuto l’omicidio di un nostro collega in cause misteriose. Senza nessun indizio partiremo per il lontano villaggio dove, una volta arrivati, inizieremo le nostre indagini parlando con gli abitanti ed esplorando le varie zone del crimine in cerca di indizi.
Non tutti ci vedranno di buon occhio, dopotutto quelli con il nostro incarico sono noti ai più come i cani del regno. Questo comporterà che, durante le nostre indagini, non tutti ci lasceranno fare il nostro lavoro; molti cercheranno di metterci i bastoni fra le ruote non collaborando o addirittura con la violenza.
Il nostro personaggio, come il resto del gioco, verrà generato casualmente; punti di forza e debolezze varieranno di partita in partita per ognuno dei tre protagonisti selezionabili i quali ogni volta, avranno solamente il volto e il nome in comune rispetto le precedenti.
The Magister: gameplay e meccaniche
Una volte selezionato il nostro Magister, arriveremo nel porto del villaggio dove inizierà la partita vera e propria. Da subito potremo iniziare a questionare i presenti, cercando indicazioni o chiedendo varie informazioni sia sull’accaduto che su villaggio e abitanti.
Ognuno degli abitanti del villaggio disporrà di una propria personalità più o meno collaborativa, ma nessuno sarà disposto a renderci la vita facile senza che prima saremo riusciti a guadagnarci la sua fiducia. Quest’ultima sarà rappresentata da tre stelle per ogni personaggio e una volta raggiunto il livello massimo avremo la collaborazione dell’abitante.
Aumenteremo la fiducia nei nostri confronti aiutando gli abitanti con le loro richieste e i vari problemi, che potranno essere di diverso tipo e andranno del recuperare un determinato oggetto al convincere qualcuno a fare qualcosa, passando anche dal combattere banditi e mostri.
I combattimenti in The Magister avverranno con le classiche meccaniche da gioco di ruolo strategico: su una mappa a scacchiera avremo le nostre unità e quelle nemiche già posizionate, e da lì partirà la battaglia. Una barra ci mostrerà l’iniziativa delle diverse unità, scandite in secondi. Ogni azione che andremo a compiere nel nostro turno, aumenterà il tempo di attesa per il prossimo, costringendo così il giocatore a ponderare bene le proprie scelte.
Le unità alleate diverse dal Magister agiranno di propria iniziativa e, anche se se la cavano discretamente, questo toglie un po’ di strategia al tutto e ne aumenta la casualità; le nostre unità potrebbero aiutarci come farsi annientare in poco tempo e farci ritrovare in inferiorità numerica.
Arrivato il nostro turno, verranno estratte dal mazzo alcune carte, le quali saranno le azioni che avremo a disposizione; come tutti i deckbuilder, la carte avranno diverse funzioni offensive, di supporto, curative e altro ma al contrario di molti titoli del genere, non presenteranno dei costi per essere giocate ma ognuna ritarderà il nostro prossimo turno di un certo numero di secondi.
Pur avendo delle buone basi come gioco di ruolo strategico, i combattimenti e le meccaniche disponibili non vanno oltre di così; ad aggiungere un po’ di pepe al tutto però ci penseranno le battaglie psicologiche nelle quali, sempre tramite le carte ma con un funzionamento leggermente diverso, dovremo ridurre la rabbia dell’avversario nei nostri confronti (spesso i semplici cittadini) il quale, se riusciremo, sarà disponibile ad aiutarci con preziose informazioni.
Ci saranno diverse missioni secondarie per prolungare la longevità di The Magister, ma a parte qualcuna, ricadono un po’ nella ripetitività; la parte bella è però che a seconda del nostro Magister e le sue peculiarità casuali, avremo sempre un modo diverso di rapportarci col tutto e anche diverse soluzioni.
Tecnicamente parlando
The Magister graficamente presenta il difetto più grosso dell’intero gioco, evidentissimo soprattutto nella versione Nintendo Switch e in modalità portatile, ovvero i testi veramente minuscoli che per leggerli bisognerà tenere la console a pochi centimetri dagli occhi. La situazione migliora se lo giocheremo in modalità fissa, ma anche qui farli un po’ più grandi avrebbe giovato di sicuro.
Per il resto lo stile grafico è molto apprezzabile e nel contesto aiuta a dare un’identità al titolo, mentre le animazioni sono davvero scarne.
Il sonoro fa il compitino per casa, raggiungendo la sufficienza mentre i controlli sono buoni ma risultano non immediati e un po’ imprecisi soprattutto nelle scelte testuali.
Durante le mie ore a indagare sull’omicidio di un Magister, non ho riscontrato nessun bug.