Ci sono giochi che ti tengono incollati allo schermo grazie ad avvincenti sessioni action, altri che si insinuano nei cuori dei giocatori grazie a storie che ricordano le migliori scritture di Hollywood, ed altri ancora che permettono di affrontare viaggi che non si scorderanno mai. The Mooseman rientra in questa categoria di giochi, ma sarà in grado di lasciare un segno indelebile nel cuore di chi gioca?
Da dove veniamo?
All’inizio di questa avventura, compariranno davanti ai nostri occhi un gruppo di persone in cerchio, le quali sembrano essere nel bel mezzo di un conciliabolo. Da questo gruppo si distaccherà ben presto il personaggio che andremo ad utilizzare nel corso del nostro viaggio. Questo personaggio, che si rivela da subito dotato di poteri sovrannaturali, come uno sciamano o un semidio, ha il potere di “vedere” due diverse dimensioni: quella normale, nella quale si vive ogni giorno, e quella dei morti, abitata dagli spiriti che sono in viaggio verso il luogo nel quale vivranno per l’eternità. Il gioco non è altro che un viaggio alla scoperta delle antiche tradizioni ugrofinniche. Gli sviluppatori, due ragazzi accomunati da una grande passione, hanno infatti dedicato una cura maniacale alla descrizione di queste antiche credenze. I punti di salvataggio sono rappresentati da vari totem disseminati lungo il nostro cammino, ad ognuno dei quali corrisponde un breve racconto sul passato dei vari popoli ugrofinnici. Altra testimonianza delle origini di questi popoli è rappresentata dai vari antichi manufatti ritrovabili nel corso del viaggio. Ognuno di questi rappresenterà alcune significative figure di epoche passate, e sarà accompagnato da alcune delucidazioni sul proprio significato. Inoltre, nel corso dell’avventura incontreremo alcune divinità ed esseri mitologici al centro delle credenze ugrofinniche.
Affatto semplice
The Mooseman è un’avventura a scorrimento laterale. Il ritmo è basso, senza momenti di frenesia o combattimenti avvincenti. Tutto questo è volto a far sì che il videogiocatore, nell’affrontare questo immenso viaggio, acquisisca la consapevolezza di essere all’interno di un’avventura incredibilmente spirituale ed istruttiva. Non tutto però risulterà semplice. Nel corso del viaggio saremo infatti costretti a risolvere degli enigmi e superare degli ostacoli. Per fare ciò il giocatore dovrà essere in grado di alternare con il giusto tempismo il mondo dei vivi con il mondo dei morti. La grafica del gioco è semplice. Le ambientazioni sono realizzati solamente con la sovrapposizione di diversi gradi di nero, mentre il mondo degli spiriti è caratterizzato da elementi colorati di bianco. Gli spiriti, che incontreremo lungo il nostro percorso, mostreranno talvolta degli occhi rossi, simbolo di un’indomita rabbia ancestrale che metterà a rischio la nostra incolumità. Nonostante la semplicità della grafica, il colpo d’occhio offerto da The Mooseman lascia senza fiato, per la capacità di dare il giusto tono all’ambiente e grazie all’immedesimazione che offre al giocatore. Anche i suoni sono studiati su misura per il gioco, e fanno sì che si venga a creare un’atmosfera intensa e coinvolgente, che ci farà provare emozioni indescrivibili ed indimenticabili, rendendo il gioco una perla che deve assolutamente essere presente nella collezione di ogni videogiocatore.
Adoro questi giochi in cui si affiancano miti reali e poco conosciuti ?